05 luglio 2023

L’archistar David Adjaye accusato di molestie sessuali da tre ex dipendenti

di

Tra gli architetti più influenti al mondo, celebrato anche all'ultima Biennale di Venezia, David Adjaye è stato accusato di violenza sessuale e molestie da tre donne, ex dipendenti: scatta la denuncia penale

Il famoso architetto britannico di origini ghanesi David Adjaye, tra gli autori più influenti al mondo, vincitore della Medaglia di bronzo del Royal Institute of British Architects e Knight Bachelor per i servizi all’architettura, è stato accusato di violenza e molestie sessuali da tre ex dipendenti, una dei quali ha sporto una denuncia penale contro di lui. Le accuse, che sono state dettagliatamente riportate in un’inchiesta del Financial Times, provengono da tre donne che hanno lavorato per Adjaye nel 2018 e nel 2019. Secondo le donne, i cui nomi non sono stati resi noti, la condotta di Adjaye ha causato loro gravi disagi mentali e difficoltà finanziarie, oltre ad aver ostacolato le loro carriere. Adjaye, tuttavia, ha negato fermamente di aver fatto avance sessuali.

Secondo quanto riportato dal Financial Times, due delle donne avrebbero incontrato Adjaye nel settembre 2018 ad Accra, in Ghana, dove si erano trasferite – insieme ai figli – per aprire un ufficio per lo studio Adjaye Associates. Affermano che dopo una cena, durante la quale avevano sperato di parlare con Adjaye di questioni relative all’ufficio di Accra, si sono recati nell’appartamento aziendale di Adjaye, dove hanno subito aggressioni fisiche e sessuali.

L’incidente è stato smentito dall’avvocato di Adjaye, che ha confermato la cena e la prosecuzione nell’appartamento di Adjaye, negando recisamente «Qualsiasi avance sessuale nei loro confronti». L’architetto «Nega categoricamente di aver forzato una delle donne a entrare nella sua camera da letto, aggredendola sessualmente». L’avvocato ha anche negato le accuse della stessa donna, secondo la quale Adjaye avrebbe chiesto di incontrarla il giorno dopo il presunto incidente, per darle dei soldi.

La stessa donna, che anche a seguito della presunta aggressione ha deciso di rimanere in azienda, ha riferito anche di un altro episodio di cattiva condotta sessuale, verificatosi a metà del 2019 in un bagno dell’aeroporto. Quindi, nel gennaio 2020, la donna è stata licenziata senza preavviso e ha deciso di presentare una denuncia penale contro Adjaye alla polizia in Sud Africa, dove si sarebbe verificato l’incidente in bagno, negato dall’architetto. Anche l’altra donna ha riferito di essere stata licenziata ma di aver raggiunto un accordo finanziario di 40mila dollari con lo studio.

La terza donna ha raccontato di aver incontrato Adjaye nel 2019 e sostiene di essere stata molestata sessualmente lo stesso anno e, successivamente, dopo aver iniziato a lavorare per lo studio, di «Aver sopportato una serie di prevaricazioni e incontri sessuali emotivamente violenti con lui». La donna ha smesso di lavorare per Adjaye nel 2020 e ha inviato allo studio una lettera legale nel 2022, accusandolo di cattiva condotta sessuale.

Oltre alle accuse di cattiva condotta sessuale, l’inchiesta del Financial Times ha rilevato anche la presenza di un ambiente di lavoro tossico, sia negli uffici di Londra che in quelli ad Accra. Secondo le due donne, inoltre, l’ufficio di Accra non riusciva a pagare regolarmente i loro stipendi in tempo e procedeva a rilento nelle pratiche burocratiche per ottenere i visti di lavoro. Tramite il suo avvocato, Adjaye ha detto che nel 2018-19 l’ufficio ghanese «Ha funzionato come una start-up», ammettendo «Problemi di flusso di cassa» e «Una mancanza iniziale di struttura e processualità» nei suoi primi mesi, ma queste «Carenze» sono state risolte nel tempo.

Nato in Tanzania nel 1966 da genitori ghanesi, Adjaye si è trasferito nel Regno Unito durante gli anni scolastici e si è laureato in architettura presso la London South Bank University nel 1990, vincendo un premio per uno dei migliori progetti di design universitari. Le sue prime commissioni includevano case di artisti, negozi al dettaglio e fiere d’arte, prima di occuparsi di edifici civili come un museo a Denver, una scuola di management a Mosca e, soprattutto, il Museo nazionale di storia e cultura afroamericana di Washington.

La sua carriera è ricchissima di riconoscimenti: è stato insignito del titolo di cavaliere dalla regina Elisabetta II nel 2017 e lo scorso novembre è stato nominato membro del prestigioso Ordine al merito dal re Carlo III. Da molti è considerao come un paladino della diversità in una professione ancora ad appannaggio prevalentemente dei bianchi.

In occasione dell’ultima Biennale di Architettura di Venezia, nell’area esterna dell’Arsenale, ha presentato una struttura triangolare progettata interamente in legno e ispirata all’architettura tradizionale ghanese, per ospitare conferenze, tavole rotonde e performance. Sempre alla Biennale è stato svelato anche il modellino del Kiran Nadar Museum of Art di Delhi che, firmato ancora da Adjaye, sarà il museo più grande dell’India.

Dopo l’articolo del Financial Times, Adjaye si è dimesso dall’incarico di consulente di architettura del sindaco di Londra e ha sospeso il suo lavoro su un memoriale per l’Olocausto, per la UK Holocaust Memorial Foundation.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui