18 gennaio 2024

Pugno duro del Ministero: il decreto contro gli eco-vandali è legge

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La Camera approva il decreto eco-vandali, che prevede sanzioni più dure per chi imbratta le opere d’arte: per Sangiuliano è una vittoria per la cultura, per l’opposizione si attacca il diritto alla protesta

Attivisti per l'ambiente in azione a Palazzo Vecchio

Negli ultimi anni, hanno fatto discutere le azioni portate avanti dagli attivisti per l’ambiente, coordinate e diffuse in molti Paesi dell’Occidente attraverso una rete internazionale che, in molti casi, fa riferimento al gruppo Last Generation (in Italia, Ultima Generazione). Per accendere l’attenzione pubblica sugli effetti dannosi del cambiamento climatico, i manifestanti, oltre a bloccare il traffico, spesso hanno usato il tramite dell’arte, seppur in maniera “indiretta” – o forse troppo “diretta” – imbrattando monumenti pubblici o incollandosi letteralmente alle opere conservate nei musei. Ma per il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si tratta di eco-vandali e, quindi, individui la cui condotta criminale è da punire e reprimere. E così sarà pugno di ferro. Nella giornata di oggi, con 138 voti favorevoli, 92 contrari e 10 astenuti, l’Aula della Camera ha convertito in legge il DDL “Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici”, già approvato dal Senato e proposto dal Ministro della Cultura e dal senatore Marco Lisei di Fratelli d’Italia. A favore della legge il centrodestra, contrarie le opposizioni, mentre i deputati di Azione e Italia Viva si sono astenuti.

Guerra agli eco-vandali: le pene previste dalla nuova legge

La norma prevede sanzioni più alte che vanno ad aggiungersi a quelle di natura penale, che già prevedono la reclusione da sei mesi a cinque anni. La nuova sanzione amministrativa sarà compresa tra i 20mila e i 60mila euro e colpirà chi «Distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui». Invece, chi «Deturpa, imbratta o destina i beni culturali a un uso pregiudizievole o incompatibile con il loro carattere storico o artistico», come nel caso degli attivisti per l’ambiente di Ultima Generazione, potrà essere punito con una sanzione tra i 10mila e i 40mila ero. I proventi delle sanzioni saranno devoluti al Ministero della Cultura, che li impiegherà in via prioritaria per ripristino dei beni danneggiati.

Il ringraziamento di Sangiuliano e le reazioni delle opposizioni

«Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Con l’approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il “ddl eco-vandali”, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere», ha commentato Sangiuliano.

«Chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali”, ha continuato il Ministro», ha continuato il Ministro.

Per le opposizioni, l’inasprimento delle pene è sproporzionato e ingiustificato. Secondo Andrea Orlando, del Partito Democratico, e Nicola Fratoianni, di Alleanza Verdi e Sinistra, non solo i danni apportati dagli attivisti per il clima non sono permanenti ma la nuova legge va a minare il diritto alla protesta. Riccardo Ricciardi, del Movimento 5 Stelle, ha invece esortato il governo a «Guardare in casa propria», prima di invocare «Integerrimo rigore e legalità», riferendosi, tra gli altri, al caso del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi, al centro di un’indagine per aver rubato un quadro.

Reazioni anche da parte degli attivisti di Ultima Generazione che, in un post su Instagram, scrivono: «Mentre il numero di norme e misure restrittive contro attivisti ambientali che protestano in modo nonviolento per esigere misure di contrasto alla crisi climatica cresce, il governo non ha mai mosso un dito contro i dirigenti dell’industria fossile per aver contribuito attivamente più di chiunque altro al collasso climatico e sociale in cui versiamo».

 

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Gli attivisti del dito di Cattelan a processo

Intanto, sono stati rinviati a giudizio i tre attivisti di Ultima Generazione di età compresa tra i 23 e i 39 anni che, lo scorso anno, lanciarono della vernice lavabile sull’opera Love, di Maurizio Cattelan, installata in piazza Affari, a Milano. La decisione è stata presa dal gup di Milano Giulio Fanales, nonostante l’intervento dello stesso artista che, in una lettera all’avvocato Gilberto Pagani, legale degli attivisti, aveva dichiarato di non sentirsi offeso o danneggiato.

«Sono infatti certo che gli autori, le cui intenzioni e i cui obiettivi sono stati ampiamente resi noti, abbiano agito senza intenti aggressivi nei confronti miei o della mia opera», ha scritto Cattelan. «Evidenzio che la condotta dei Suoi assistiti – continuava l’artista nella lettera – non risulta avere rovinato o deturpato l’opera. Il successivo intervento di ripristino l’ha infatti restituita al suo stato e al suo aspetto originario». Il processo inizierà il 18 marzo.

La scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan dopo l’imbrattamento. Ph. Achivio Cattelan

La situazione internazionale: i casi in Spagna e Svezia

Intanto, in Spagna, le autorità hanno arrestato un gruppo di attivisti accusati di aver organizzato una serie di azioni nei musei d’arte di tutta Europa. Secondo le dichiarazioni della polizia, le 22 persone arrestate erano collegate a 65 manifestazioni per il clima, tra cui l’arresto del traffico e il lancio di vernice e altre sostanze contro proprietà dello Stato. Un portavoce della polizia ha detto all’AFP che i sospettati appartengono a Futuro Vegetal, gruppo spagnolo di attivisti che fece notizia quando, nel novembre 2022, due dei suoi membri si incollarono sulle cornici di due dipinti di Francisco Goya al Museo del Prado di Madrid.

Lo scorso giugno, inoltre, in Svezia due manifestanti dall’associazione Restore Wetlands sono stati arrestati dopo aver spruzzato vernice su un dipinto di Claude Monet, Il giardino dell’artista a Giverny, conservato al Museo Nazionale di Stoccolma, e poi essersi incollati alla sua cornice.

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