30 maggio 2022

Un uomo ha lanciato una torta alla panna contro la Gioconda, «Per l’ambiente»

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Un uomo ha lanciato una torta alla panna contro la Gioconda, gridando slogan ambientalisti: nessun danno per l'opera, protetta da un vetro blindato

Gioconda Torta

Sembrava una domenica pomeriggio qualunque ma, all’improvviso, nella folla, la follia: un uomo ha lanciato una torta contro la Gioconda e, a giudicare dalle tracce rimaste sul vetro blindato che, fortunatamente, protegge il capolavoro di Leonardo da Vinci conservato al Louvre di Parigi, si trattava di una torta alla panna.

L’autore del gesto, travisato con una parrucca femminile, si è avvicinato all’opera su una sedia a rotelle, condizione che gli ha permesso di superare la marea di persone – circa 30mila al giorno – che solitamente circonda, pur se a distanza di sicurezza, la Monna Lisa. Fattosi sotto, come nel più classico dei coup de theatre, l’uomo si è alzato rapidamente dalla sedia e ha imbrattato il vetro con il dolce, gridando slogan ambientalisti. Ha poi sparso delle rose prima di essere spinto a terra dalla sicurezza.

Completamente indenne l’opera e incolume anche l’uomo che, con molta cura da parte degli agenti della sorveglianza del museo – ai quali vanno fatti i complimenti per aver gestito la situazione senza usare violenza e, di questi tempi, non è affatto scontato – è stato scortato all’esterno. Gli addetti hanno poi ripulito il vetro blindato, costruito per resistere a ben altre e più drammatiche sollecitazioni. Decine i video diffusi su internet e diventati immediatamente virali sui canali dei social network. Nelle immagini, si vede l’autore del gesto che grida in francese ai visitatori: «Ci sono persone che cercano di distruggere la terra. Pensa alla Terra! Ecco perché l’ho fatto». Il Louvre non ha ancora commentato.

Non si tratta della prima volta che la Gioconda è stata danneggiata, a parte il clamoroso furto avvenuto tra il 20 e il 21 agosto 1911, perpetrato dall’italiano Vincenzo Peruggia, ex-impiegato del museo. Durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, il dipinto su tavola in legno di pioppo, di dimensioni 51 x 76 centimetri, fu spostato dal Louvre e conservato in luoghi sicuri. Nel 2011, una donna di origini russe lanciò una tazza da tè vuota, l’identità non è stata rivelata e nemmeno i motivi sono stati mai chiariti.

Nel 1956 e nel 1957, l’opera fu attaccata due volte. La prima volta con dell’acido, danneggiando la parte inferiore, quindi, l’anno successivo, con un sasso che, dopo aver infranto la lastra di vetro posta davanti al dipinto, causò il distaccamento di parte della pittura a olio nella zona superiore. A commentare la vicenda, fornendo una lettura psicoanalistica, fu Salvador Dalì: «Molte persone se la sono presa con la Gioconda, anche lapidandola come qualche anno fa, caso tipico di flagrante aggressione contro la propria madre. Leonardo, inconsciamente, ha dipinto un essere che riveste tutti gli attributi materni. Ha due grandi seni e posa su chi la contempla uno sguardo totalmente materno. Però sorride in modo equivoco».

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