exibart prize incontra Stefano Giorgio Acconci
La pittura per me è stata e lo è ancora, una forma di autoterapia e conoscenza , uno strumento per comunicare con gli altri " un'altra forma di tenere un diario" come diceva Picasso.
exibart prize incontra Leopoldo Bon
I progetti li ritengo forme restrittive del crescere culturalmente, la ricerca può generare forme nuove dell’essere e delle sue forme di espressione.
exibart prize incontra Claudia Fuggetti
Oggi immaginario e società sono molto più interconnessi che in passato. Immaginare è già un atto di resistenza, ma cambiare l’immaginario è una sfida assai più complessa.
exibart prize incontra Alessandro Borrelli
Acqua, fuoco e terra, con l’aggiunta di polveri colorate, adoro plasmare la materia che si presta a qualsivoglia fantasia, regalandomi incantevoli risultati.
exibart prize incontra Aleksandra de Pan
La mia pittura può essere definita come una creatività intuitiva, dove il mio processo creativo segue il flusso, all’interno del quale mi disconnetto dal mondo materiale ma con una cognizione ben precisa di ciò che sta accadendo dentro di me.
exibart prize incontra Emiliano Bazzanella
La mia idea è che l'arte contemporanea debba essere poliedrica e, quindi, debba utilizzare tutte le tecniche e le discipline disponibili per esprimere dei concetti.
exibart prize incontra Cetty Previtera
Amo la materia grassa, e i suoi tempi di essiccazione, a volte snervanti ma infine portatori di tempi meditativi e riflessivi sul procedere.
exibart prize incontra Marianna Simonetti
Quando immagino di rappresentare un contenuto, lo immagino in un progetto di composizione che parte dall'individualità del soggetto, fino a divenire gioco con il fruitore rispetto alla posizione della tela nella sequenza.
exibart prize incontra Marilena Ramadori
Al centro della mia ricerca c’è l’architettura. Gli edifici accompagnano da sempre l’umanità e indagare sul loro linguaggio espressivo diventa per me un’esigenza alla quale non voglio rinunciare.












