RUFA
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Castello Gamba
Castello Gamba

Progetti e iniziative

Tra fiori, musica e aforismi, l’ultima opera video del grande regista Jonas Mekas arriva a Venezia, in occasione della 60ma Biennale d’Arte, per ricordarci della nostra condizione di stranieri
Il colore del razzismo

Il colore del razzismo

Che cosa significa essere albino tra i neri? Quanta differenza c'è tra la pelle bianca e quella nera? E provate a immaginare dove si trova la più grande discarica elettronica del mondo? Attraverso immagini affascinanti, crudeli e spiazzanti, Pieter Hugo ci rivela un'Africa come non l'abbiamo mai vista. Perché lui ha fatto della diversità una battaglia sociale e una grande opera d'arte
La modernità dei Trenta

La modernità dei Trenta

Fascismo, ideologie e pregiudizi, gli anni Trenta si presentano a Palazzo Strozzi così com'erano. Un'epoca in cui si sono gettate le premesse della modernità. E popolata da molti talenti artistici che scontavano la chiusura verso l'Europa e le Avanguardie. Ma presenti da nord a sud della penisola. Un tempo che rimane controverso dal punto di vista culturale. E che ha visto nascere anche il primo design industriale
Che cosa c’entra la morte?

Che cosa c’entra la morte?

A San Cesario di Lecce i resti di un'antica villa vengono affrescati con parole e pensieri destinati ai defunti. Un'azione collettiva scaturita da una sorta di “inchiesta” sui contorni del momento più misterioso del ciclo vitale, ad opera di cinque artisti - Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti e Luigi Presicce - e reso possibile dal supporto dello spazio Marsélleria di Milano. Ecco un'intervista con gli autori
Luigiliberaluce

Luigiliberaluce

"AndersenSennoSogno" è il titolo della bella mostra di Luigi Ontani all'Andersen di Roma. Un museo che è una casa d'artista, con grandi marmi inquietanti e disegni bizzarri. Elementi con cui Ontani ha inscenato un contrappunto d'autore attraverso opere minimaliste, quasi "boettiane" degli anni '70, le tante immagini di sé e del proprio volto fino alle maschere colorate di oggi. Il risultato è un viaggio luminoso e liberatorio nell'arte
Medioriente, clic e chador

Medioriente, clic e chador

Due spazi londinesi il V&A Museum e il Rose Issa Projects fanno il punto sulla produzione fotografica proveniente dalla Mezzaluna Fertile. Trenta artisti nella mostra al Victoria & Albert e una selezione più ristretta nello spazio no profit della curatrice Rose Issa. Due occasioni per osservare la tendenza sempre più concettuale della fotografia araba. E l'affermazione di molte donne
Il territorio di preoccupazione di Antoni Muntadas |

Il territorio di preoccupazione di Antoni Muntadas |

Al Jeu de Paume Muntadas mette in scena il suo mondo tra pensiero e azione che incrocia arte, scienze sociali e sistemi di comunicazioni. Dove il potere, lo spazio e linguaggi che vanno dal video all'architettura sono affrontati con progetti artistici pluriennali. Il pubblico è chiamato a sintonizzarsi con il suo lavoro attraverso l'ascolto, la lettura, la vista. Ma soprattutto la coscienza. E con un elemento che ne unifica l'esperienza: la paura
Digital life, ovvero tecnologia carnale

Digital life, ovvero tecnologia carnale

Arte visuale e nuovi media, la terza edizione di Digital Life, articolata in tre spazi diversi, fa il punto su una scena contemporanea che ridiscute spazi espositivi e processi comunicativi. Attraverso il video, la performance, il teatro, la musica. E non basta, l'arte digitale rielabora confini ormai obsoleti per una riflessione che dai temi postmoderni si apre a possibilità di senso da esplorare. Spesso partendo dal corpo
Ritratto in studio e foto glamour, i due estremi della fotografia ivoriana

Ritratto in studio e foto glamour, i due estremi della fotografia...

Molti fotografi africani sono diventati delle star, anche del mercato. Stavolta però vi proponiamo un viaggio inedito, alla scoperta della fotografia meno conosciuta made in Costa d'Avorio. Con Clic Clac Baby e Paul Sika, due storie diversissime, uno tutto bianco e nero, l'altro in tecnicolor. Ma tutte e due parecchio intriganti. Sullo sfondo degli odori e colori della africanicanissima Abidjan
Kentridge, il tempo è mio e lo decido io

Kentridge, il tempo è mio e lo decido io

Il MAXXI ospita la personalissima visione del tempo dell'artista sudafricano. Un'idea che lo riformula da rettilineo a continuum circolare, liberando la fantasia e il pensiero da una costrizione univoca. E permettendo a Kentridge di attraversare con leggerezza linguaggi diversi. Dove anche la negazione di una cancellatura o di una moviola che torna indietro possono aprire soluzioni impreviste

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