Il Ponte Casa d'Aste
Il Ponte Casa d'Aste
Il Ponte Casa d'Aste
Il Ponte Casa d'Aste

Progetti e iniziative

Mostre, laboratori, visite guidate, talk, per un programma di 500 appuntamenti diffusi tra 57 città, in tutta Italia: al via la decima edizione di Buongiorno Ceramica, tra tradizione e contemporaneità
Inventare il museo

Inventare il museo

Fiona Tan è da ieri al MAXXI dove ha inaugurato una mostra esemplare. Capace di riflettere sul museo, come dispositivo di raccolta di oggetti, ma anche di secco controllo. Ma dove soprattutto è riuscita a confrontarsi con forza ed eleganza con lo spazio di Zaha Hadid. Dimostrando che non è ingovernabile ma che, come tutti gli ambienti museali, va capito e rilanciato con il proprio linguaggio. Perché è qui che si misura la statura dell’artista
Il cinema dopo Godard? Un archivio di frammenti

Il cinema dopo Godard? Un archivio di frammenti

Piani sequenza e campi lunghi o montaggio? Che cosa caratterizza il cinema? Riprendendo la celebre querelle che nel lontano 1956 oppose André Bazin a Jean-Luc Godard, il cineasta israeliano Eyal Sivan ripropone oggi la questione. Trasformando però il cinema in un archivio infinito che prende vita in un piattaforma on line dove sono raccolti centinaia di frammenti filmici. Sullo sfondo del conflitto israelo-palestinese
Tutti i segni del paesaggio, nell’arte. Due giornate di studio all’Università di Verona: si parte domani, con l’interpretazione dei luoghi urbani

Tutti i segni del paesaggio, nell’arte. Due giornate di studio all’Università...

Cos'è il paesaggio? Di certo una costruzione culturale, che deriva dalle pitture "paesistiche”: non è semplicemente ambiente, non semplicemente territorio "documentato”, ma un insieme...
Un genio di nome Nam June Paik

Un genio di nome Nam June Paik

Raramente si affacciano sulla scena artisti poliedrici come Nam June Paik: compositore e performer nomade e cosmopolita per vocazione. Sperimentatore ante litteram di crossing media, pioniere della video arte, appassionato di sincretismi tra musica e arti visive. A vent’anni dal Leone d’Oro vinto alla Biennale di Venezia, la Galleria Civica di Modena lo ripropone con una mostra
Per un’arte consapevole

Per un’arte consapevole

La mostra che Andrea Nacciarriti ha realizzato alla Fondazione Pescheria di Pesaro mette in scena uno dei mali italiani: l’occultamento dei rifiuti tossici nei nostri mari. Una storia criminale di cui a fatica sono emerse responsabilità e collusioni camorristiche che si sono portate dietro altri delitti. “And the ship sails on…” affronta questa realtà con lucido coraggio. Posizione esemplare, specie per un giovane artista
Dal Novecento con furore

Dal Novecento con furore

La mostra al San Domenico di Forlì ripercorre quella parte del secolo dove arte e politica si sono intrecciate. Tra gran dame, come Margherita Sarfatti, artisti bravi e altri mediocri, all’ombra del duce e non solo. E sopratutto attraverso cinquecento opere provenienti da prestiti pubblici e privati. Un apparato muscolare, come voleva essere quel tempo che, nelle sue aspirazioni velleitarie e le spinte classicheggianti, merita di essere indagato
Cibo, che passione! Anche etica

Cibo, che passione! Anche etica

Il Mart di Rovereto ha inaugurato una mostra che si mangia con gli occhi. Allegra, gustosa, ma per niente frivola. E per fortuna anche lontana da una delle ossessioni che governano il nostro mondo: il comportamento verso il cibo, per consumarlo voracemente o tenerlo a distanza di sicurezza con le diete. Qui si parla di design, di décor. Con ironia e piacere dell'occhio. Ma anche di sostenibilità
Fotografo, dunque sono

Fotografo, dunque sono

E sono io e non io. Di chi parliamo? Di Cindy Sherman, naturalmente. I cui Early Works sono esposti al museo Gucci di Firenze e a Merano Arte, dove la mostra si intitola proprio "That's me - That's not me". Perché questa artistar americana ha sempre giocato sullo slittamento dell'identità. Ma non solo. Interpretando i volti e i corpi di uno smisurato campionario femminile, sembra dirci che la storia siamo tutte noi. Cioè lei
Antonio Biasiucci, quando il nero abbaglia

Antonio Biasiucci, quando il nero abbaglia

Il fotografo campano sta avendo un forte riconoscimento del suo lavoro. Dopo essere stata alla Calcografia di Roma, la sua mostra "Tre terzi" si sposta a Napoli e poi a Parigi. Perché? Semplice: è una mostra bellissima, dove immagini rituali, che siano di vita o di morte, sono trattate con forza lirica e rigore allestitivo. E dove a illuminarle è l'uso sapiente del nero. Che conferisce loro drammaticità e qualcosa che sfida tempo e convenzioni

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