La fotografia sfocata di una “Re-generation”
Al Macrotestaccio si è appena aperta la mostra che vuole fare il punto sull'ultima generazione di artisti romani. Il buon allestimento e la presenza di diverse opere riuscite non bastano a nascondere un'operazione criticamente fragile e troppo dilatata. Come ogni antologica rivela scelte soggettive, per definizione discutibili. Ma forse tornare a discutere è uno degli obiettivi di “Re-generation” [di Paola Ugolini]
Liberarsi dalla timidezza
Spesso i giovani artisti italiani hanno un timore reverenziale verso il loro passato. Atteggiamento che non li aiuta a maturare un linguaggio pieno e poi definitivamente autonomo. Non è il caso di Francesco Carone. Nella sua ultima mostra al Palazzo Pubblico di Siena il vis-à-vis è con i maestri del Gotico. Una sfida giocata dall'artista con piglio e acume. E vinta [di Ludovico Pratesi]
Gran Torino dell’arte
Una mostra alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo descrive Torino come luogo fertile per la crescita di giovani talenti. Tutto ruota intorno all'idea della città come occasione di transito e di scambi: dagli artisti che ci sono nati ai tanti che l'hanno scelta. Al terzo anno dalla nascita del progetto, prende definitivamente corpo la pratica espositiva come opportunità per definire percorsi artistici virtuosi [di Enrica Crivello]
Puglia felix?
Crescono le iniziative culturali in questa regione. Dai piccoli, a volte splendidi, paesi del Salento alle masserie in provincia di Brindisi, che ospitano quasi esclusivamente artisti italiani. Ma si fa sentire anche il mercato: a Bari ha aperto una nuova galleria, promossa da due giovani che guardano lontano. Discutibili invece le scelte delle istituzioni che quest'anno hanno premiato il cosiddetto museo Pascali di Polignano a Mare
M’illumino di Macro
Al museo romano apre oggi la stagione espositiva dell'estate. Tre mostre, una che ripercorre l'uso del neon nella ricerca artistica dagli anni Sessanta ad oggi, una retrospettiva dello scomparso Claudio Cintoli e la prima importante personale in un'istituzione pubblica di Gregorio Botta. Tre modi molto diversi per presentare il nuovo corso, segnato da ulteriori cambiamenti. E alla ricerca di pubblico e di soldi
Kassel, una Babele di storie
Tra ragione e sentimento, memoria e conflitti, dOCUMENTA 13 si snoda in un labirinto di proposte. Che invadono la città, oltre i canonici luoghi espositivi. Un'operazione ambiziosa, come era nelle premesse, quasi del tutto mantenute, nonostante la sovrabbondanza dell'offerta. Con due artisti italiani, Boetti e Mauri, a fare da principi nodali. Perché ciò che tiene insieme la rassegna è l'idea che l'arte parli molteplici linguaggi [di Ludovico Pratesi]
Il silenzio dei colori puri
Un corpus di opere eterogenee e originali, dove nonostante la sintesi non v'è traccia di Minimalismo. Dove il colore pieno non rappresenta rimandi a estetiche “color field” e dove le polaroid divengono un viaggio astratto sul limite. È la retrospettiva di Massimo Antonaci, “Ipotenusa”, alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia. Da interagire con il rigore di chi ha il coraggio di farsi travolgere dall'energia dell'esperienza [di Matteo Bergamini]
Thomas Schütte e le donne
Nella mostra ospitata al Castello di Rivoli l'artista tedesco rilegge la storia dell'arte. Ma le Frauen di Schütte non si fermano a un manierismo tormentato. Aprono invece cortocircuiti interpretativi, perché i materiali usati le riportano perentoriamente alla contemporaneità. Facendoci vedere come oggi è ancora possibile la scultura. Meglio, poi, se nella magnifica cornice della Manica Lunga [di Ludovico Pratesi]
Lo spazio secondo Daniel
Rimanda alla fisica, all'astronomia, alla matematica, alla meccanica o alla semplice forma del cerchio. Con Excentrique(s), travail in situ Daniel Buren è intervenuto in modo sorprendente nella navata del Gran Palais. Realizzando un'opera che cattura lo spazio del celebre museo parigino e che, tra colori e suoni, è tutta da scoprire. Riscuotendo ancora una volta un gran successo di pubblico [di Livia de Leoni]












