09 novembre 2021

Tra montagne e uffici: i film e i documentari dello Schermo dell’Arte

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Da Matthew Barney a Shirin Neshat, i titoli da non perdere alla decima edizione dello Schermo dell’Arte, che torna in presenza, con una appendice in streaming

MATTHEW BARNEY, REDOUBT, 2018. PRODUCTION STILL. © MATTHEW BARNEY, COURTESY GLADSTONE GALLERY, NEW YORK AND BRUSSELS, AND SADIE COLES HQ, LONDON. PHOTO- HUGO GLENDINNI

Dal profilo ancestrale delle montagne rocciose dell’Idaho, a un ufficio del censimento per cittadini del futuro, il passo è breve, giusto la distanza di qualche fila di poltrone. Dal 10 al 14 novembre 2021 ritorna Lo Schermo dell’Arte, il festival dedicato al dialogo tra cinema e arte contemporanea, che tornerà in presenza ma anche in forma ibrida, al Cinema La Compagnia e alla Manifattura Tabacchi di Firenze, per le proiezioni dei film e per la mostra parallela di VISIO, con una estensione online, sulla piattaforma streaming on demand, fruibile fino al 21 novembre in collaborazione con MyMovies.

Barney e Neshat allo Schermo dell’Arte

Ad aprire e chiudere questa 14ma edizione, le ultime produzioni di due tra i più influenti artisti internazionali: Redoubt di Matthew Barney inaugurerà il Festival, mercoledì 10 novembre, mentre Shirin Neshat, presente in sala, lo chiuderà domenica, 14 novembre, con il suo Land of Dreams, diretto con il marito Shoja Azari.

Autore di opere che hanno rivoluzionato l’idea stessa di narrazione cinematografica, quali CREMASTER Cycle, DRAWING RESTRAINT 9 e River of Fundament, questa volta Barney ci porta sui monti Sawtooth, nell’Idaho centrale, per un confronto tra uomo e natura sul tema del paesaggio. Nell’assenza di dialoghi, i protagonisti, nel tentativo di stabilire un loro posto nell’ambiente selvaggio, comunicano attraverso gesti e coreografie per narrare una storia che si ispira liberamente al mito di Diana e Atteone.

LAND OF DREAM, SHIRIN NESHAT, BON VOYAGE FILMS AND PALODEON PICTURES, STILL VIDEO

Presentato al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti e coprodotto da Fondazione In Between Art Film, Land of Dreams è il primo progetto in lingua inglese di Shirin Neshat e Shoja Azari. Nel cast anche Matt Dillon, William Moseley, Isabella Rossellini e Christopher McDonald. Ambientato in un futuro prossimo, il film narra con un tono surreale la storia di Simin, una immigrata iraniana interpretata da Sheila Vand, che lavora in un ufficio del censimento statunitense e che, per controllare i cittadini, ha avviato un programma di registrazione dei loro sogni. A introdurre il film sarà la stessa artista iraniana, il 14 novembre, in conversazione con Heinz Peter Schwerfel, dalle ore 15.

Gli appuntamenti in programma

Tra gli ospiti del Festival, anche gli artisti e artiste Oliver Laric, Rä di Martino, Iván Argote, M+M, Sara Sadik, Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Riccardo Giacconi, Caterina Erica Shanta, le curatrici e i curatori Luca Lo Pinto, Stefano Collicelli Cagol, Ilaria Mancia, Alessandro Rabottini, Paola Ugolini, Samuele Piazza, Sofia Lanusse, e poi  la storica dell’arte e curatrice Valentina Tanni, il botanico e saggista Stefano Mancuso, Julian Ross, programmer dell’IFFR – International Film Festival Rotterdam, Etienne Bernard, Direttore del FRAC Bretagne.

42 i film in programma: oltre a quelli di Neshat e Barney, anteprime mondiali e nazionali di film realizzati da artisti internazionali, tra cui Fuori dai Teatri, di Rä di Martino e White Cube, di Renzo Martens. Un focus sarà dedicato all’artista austriaco Oliver Laric e alla sua ricerca sul consumo e sulla diffusione delle immagini nell’epoca del web. Saranno poi presentati i film di Roberto Fassone, Beatrice Favaretto, Riccardo Giacconi e Caterina Erica Shanta prodotti tramite la campagna di crowdfunding Artists’ Film Italia Recovery Fund, promossa dallo Schermo dell’arte a maggio 2020. E poi, gli approfondimenti dedicati alle figure storiche o da riscoprire, dall’amicizia tra il regista Alain Fleischer e Christian Boltanski, il grande artista francese scomparso lo scorso luglio, in J’ai retrouvé Christian B, a Bill Traylor, la cui carriera è “ufficialmente” iniziata a 80 anni ed è considerato uno degli artisti afroamericani più importanti del XX secolo, in Chasing Ghosts.

VISIO 2020, Manifattura Tabacchi

Ritorna per la 10ma edizione anche “VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images”, progetto di ricerca e residenza dedicato ad artisti che utilizzano le immagini in movimento. La mostra “Thinking Beyond – Moving Images for a Post-Pandemic World” con le opere dei dieci artisti e artiste partecipanti a VISIO, curata da Leonardo Bigazzi e prodotta con NAM – Not A Museum, aprirà a Manifattura Tabacchi il 9 novembre, dalle 18 alle 21, e sarà visitabile fino al 12 dicembre 2021. Gli artisti selezionati per questa edizione sono Eoghan Ryan, Thuy-Han Nguyen-Chi, Alexandre Erre, Chongyan Liu, Philth Haus, Eleonora Luccarini, Janaina Wagner, Nelson Bourrec Carter, VEGA, Roman Khimei & Yarema Malashchuk. Sarà inoltre assegnato il VISIO Young Talent Acquisiton Prize (VII edizione) che prevede l’acquisizione di un’opera di uno dei partecipanti alla mostra da parte della Seven Gravity Collection, collezione privata italiana interamente dedicata alle opere video di artisti contemporanei.

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