14 giugno 2020

Pop Corn #10: l’affascinante inquietudine di Silvana Mangano, in Teorema di Pasolini

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In Teorema, Pier Paolo Pasolini riflette sulla vacuità della vita borghese, splendidamente - e tenebrosamente - interpretata da una inquieta e affascinante Silvana Mangano

SIlvana Mangano in Teorema

Il film Teorema di Pasolini si propone come un momento di riflessione sulla borghesia, uno dei temi più cari all’intellettuale che scelse Silvana Mangano per il ruolo femminile di Lucia.

La prima definizione nel vocabolario del termine teorema è: «sostantivo maschile_ In matematica e, più genericamente, nel linguaggio filosofico, proposizione dimostrata logicamente a partire da postulati o assiomi o da altre proposizioni derivate».

La famiglia di Paolo, imprenditore lombardo, è composta dalla moglie Lucia, dai figli, Odette e Pietro, e da Emilia, la collaboratrice domestica. Con l’arrivo di un ospite, di cui non viene svelato il nome, interpretato da Terence Stamp, gli equilibri cambiano perché tutti gli abitanti della casa vengono sedotti da questo ragazzo, anche gli uomini. Di conseguenza, tutti subiscono una mutazione profonda, una presa di coscienza su più livelli dopo la partenza di quest’ultimo.

Siamo nel 1968, anno emblematico per la storia sociale italiana e la macchina da presa di Pasolini si concentra su una ricca famiglia nel milanese. Il figlio ha velleità artistiche, la figlia ha un’educazione standard e un gusto raffinato, il padre è il classico industriale, la domestica è in totale sottomissione nei confronti di tutti i componenti.

La madre, la signora Lucia, è interpretata da Silvana Mangano, una tra le principali attrici del cinema italiano che ha recitato in alcuni dei film iconici della storia, in primis Riso Amaro, ha lavorato con Mastroianni, Lynch, Fellini e altre pietre miliari. Durante le riprese di Teorema, la Mangano ha 37 anni e non ha perso tutto il fascino e la bellezza che l’hanno sempre contraddistinta. Questa attrice riesce a trasmettere anche l’altro aspetto noto del suo carattere, l’inquietudine profonda. La stessa che, all’età di 16 anni, la fece ritirare dalle finali di Miss Italia e che, intorno ai cinquant’anni, le ha fatto abbandonare i set per prediligere una vita più tranquilla, con una tendenza depressiva celata dall’aspetto più riservato del suo carattere.

SIlvana Mangano in Teorema

Lucia, nel suo tête-a-tête con l’ospite, prova un’iniziale vergogna, ma dopo essersi lasciata andare riscopre la vita. Quando capisce che il ragazzo è in partenza, afferma: «Non so capire come ho potuto vivere in tanto vuoto. Eppure ci sono vissuta! Se qualcosa c’era, un po’ di istintivo amore per la vita, esso inaridiva come un giardino dove non passa nessuno. In realtà quel vuoto era riempito da falsi e meschini valori, da un orrendo cumulo di idee sbagliate».

Con questa critica nei confronti della società borghese e di tutto lo spazio vuoto che la caratterizza, Lucia cambia completamente attitudine e continua a cercare, attraverso la sessualità, la compagnia di alcuni giovani sconosciuti a cui concedersi. Il suo stato d’animo è molto contrastato, è una donna apparentemente perfetta, nelle prime scene del film accoglie i suoi ospiti nella grande, bella casa, è fedele e casta, termine usato da lei stessa, e ora, al volante dell’auto, non riesce a trattenere le lacrime di un tormento nuovo e indecifrabile. Lucia è improvvisamente consapevole della sua solitudine, dello stato di fragilità e mancanza di coesione della sua famiglia, di aver dato spazio alla materialità e non alla spiritualità. A differenza della domestica, una straordinaria Laura Betti, che dopo aver conosciuto l’uomo misterioso diventa protagonista di un’esperienza mistica che la eleva al cielo, Lucia, fino a quel momento concentrata sulla vanità, inizia a scendere negli inferi della sua anima e a comprendere di essere a un punto di non ritorno.

Teorema è stato presentato al Festival del Cinema di Venezia nel 1968, lo stesso anno in cui Pasolini andò a parlare agli studenti in protesta. Successivamente, il film venne ritirato dalle sale per una causa giudiziaria contro il regista, accusato per le scene sessuali e omosessuali all’interno della pellicola. Silvana Mangano ha lavorato con Pasolini anche nei film Edipo Re (1967) e Decameron (1971).

Pop Corn #10, Silvana Mangano, Teorema, 1968
Regia di Pier Paolo Pasolini

Per tutti gli altri Pop Corn, la rubrica di exibart dedicata ai grandi personaggi femminili della storia del cinema, potete cliccare qui.

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