21 dicembre 2023

Tra moda e design, i mobili scultura di F Taylor Colantonio per Maison Schiaparelli

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Una nuova collaborazione tra arte, moda e design per Maison Schiaparelli, proseguendo l’eredità della grande Elsa: ecco i preziosi mobili scultura in bronzo e seta di F Taylor Colantonio

Ad arricchire il panorama delle collaborazioni tra moda, arte e design, Daniel Roseberry, direttore creativo di maison Schiaparelli, accoglie l’eredità di Elsa continuandone la tradizione interdisciplinare con una nuova collaborazione artistica. Così, dall’amicizia e stima reciproca Roseberry ha lavorato con l’artista F Taylor Colantonio per realizzare una serie di mobili-sculture in bronzo, rivestiti con preziosi ricami in seta.

Nato a Boston nel 1988, F Taylor Colantonio si è formato attraverso un corso di Furniture Design presso la Rhode Island School of Design nel 2013 e ha poi lavorato come apprendista presso un maestro della cartapesta nella punta meridionale della Puglia. Ha aperto il suo studio nel 2016 e una sede a Roma, realizzando opere scultoree in cartapesta lucida – un materiale unico che lavora dal 2012 – e bronzo. La sua pratica artistica esplora l’ultraterreno, un concetto che l’artista immagina come intersezione tra mitologia, spazio e geologia. Prendendo le forme di oggetti domestici celestiali, le sue opere rivelano spesso una componente partecipativa o funzionale per incoraggiare l’interazione e l’uso.

La Toletta di Venere

La collaborazione con Schiaparelli è stata ispirata al motivo della “Toletta di Venere”, tema artistico neoclassico in cui la dea Venere è raffigurata nella sua camera da letto celeste. La collezione, che comprende un letto e alcune sedie, che diventano anche lampade, è realizzata in bronzo e lavorata in Italia, utilizzando l’antica tecnica della cera persa. I pezzi sono presentati in bronzo grezzo non patinato, una tecnica che richiede una qualità impeccabile del bronzo, poiché nessuna imperfezione può essere nascosta.

I ricami sono disegnati da Daniel Roseberry e realizzati a mano in seta cordonata con applicazioni in pelle dorata presso l’atelier Schiaparelli di Parigi: un lavoro artigianale che ha richiesto centinaia di ore per ogni pezzo. Il risultato è una collezione prodotta su ordinazione: un’edizione numerata di otto pezzi che rappresenta la continuazione dell’eredità di Elsa Schiaparelli, la stilista che più di altri era legata al mondo dell’arte e in particolare al movimento Surrealista. Commenta Daniel Roseberry: «Mi è piaciuto lavorare con F Taylor Colantonio, di cui ammiro il lavoro da anni, per creare qualcosa al di fuori dei nostri comuni interessi e che porta ancora l’impronta di Schiaparelli».

Il rapporto tra Schiaparelli e l’arte

Elsa Schiaparelli ha sempre mantenuto uno stretto rapporto con l’arte e il design, invitando artisti del calibro di Jean Cocteau, Alberto Giacometti, Salvador Dalí, Christian Bérard e molti altri a creare motivi e disegni esclusivi per le sue collezioni che confondevano i confini tra arte, design e haute couture. Come scriveva la stessa Schiap, una provocatrice per vocazione:   «Lavorare con artisti come Bebe Berard, Jean Cocteau, Salvador Dali, Vertes, Van Dongen e con fotografi come Hoyningen Huene, Horst, Cecil Beaton e Man Ray, regalava un senso di euforia. Ci si sentiva sostenuti e capiti, a differenza della più superficiale e noiosa realtà della realizzazione di un abito da mettere in vendita».

Tra le tantissime e iconiche collaborazioni, ricordiamo quella con Salvador Dalí, che si avviò intorno alla fine del 1936. Da questa è nato il cappello a forma di scarpa in feltro e velluto, che fu disegnato per essere indossato come una scarpa sottosopra. Il celebre cappello fu ispirato da un’immagine di Dalí con la scarpa della moglie Gala sulla spalla.

Altro pezzo da ricordare è il cappotto che presenta nella parte posteriore i profili di due volti che insieme formano un vaso pieno di rose posto in cima a una colonna centrale. Questo fu il risultato di una collaborazione tra la Schiaparelli e l’artista Jean Cocteau. Nella sua autobiografia, Schiaparelli ricorda: «Jean Cocteau realizzò per me alcuni disegni di volti. Io riprodussi alcuni di quei volti sulla parte posteriore di un cappotto da sera e uno, dalla folta chioma bionda che arrivava alla vita, su un abito di lino grigio». Solo alcune tra le numerose creazioni di questa stilista che ha rivoluzionato il concetto di moda nella sua interazione con l’arte.

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