didattica_consuntivo Ritratti di famiglia – Il grande mosaico sociale Torino, Piazza Palazzo

Scopo comune è stato quello di condividere gli esiti di Ritratti di famiglia/, iniziativa promossa nell’anno scolastico 2004-05 dal Progetto Famiglia del Sistema Educativo della Città di Torino, in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.
Anna Pironti, responsabile di quest’ultimo, ci racconta come il percorso sia partito dall’idea di “ridisegnare l’immagine della famiglia contemporanea attraverso gli occhi dei bambini, con l’intento di rendere evidente il trasformarsi del nuovo tessuto sociale che sempre più caratterizza l’ambiente metropolitano”. Gli occhi e le parole dei bimbi sono stati intesi come dispositivi naturali e più veritieri di qualsiasi indagine per registrare questa nuova realtà.
Al progetto hanno partecipato, infatti, scuole di vari quartieri della città, rappresentativi di contesti sociali ed etnici molto diversi.
Il percorso svolto è stato estremamente ricco, organizzato su più livelli in modo da coinvolgere attivamente sia i bambini che i genitori e gli insegnanti. Per questi ultimi, il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli ha elaborato un corso di formazione sulla storia del ritratto familiare, dalle immagini rinascimentali della Sacra Famiglia fino alle interpretazioni degli artisti contemporanei.
In parallelo al percorso storico, si è lavorato per ritrarre la famiglia di oggi: all’interno delle scuole coinvolte, genitori e figli -ma anche nonni e qualche zio- hanno posato in piccoli set improvvisati, su sfondo bianco, per essere fotografati da Michele D’Ottavio. L’adesione è stata entusiastica per il 100% dei gruppi familiari invitati, così sono stati realizzati oltre 200 scatti, nei quali l’astrattezza dello sfondo toglie ogni connotazione spaziale e temporale all’immagine. L’effetto voluto era proprio quello di concentrare tutta l’attenzione sul qui e ora, sui volti e gli abiti dei protagonisti, espressivi di per sé del loro vissuto e del loro luogo d’origine, regalando, contemporaneamente,un attimo di eternità alle persone ritratte-sempre, per usare le parole della Pironti.
Le classi hanno poi visitato le mostre in corso al Castello di Rivoli, Volti nella folla e Mother+Father di Candice Breitz; nei laboratori del Museo hanno svolto esperienze pittoriche sulle “famiglie di segni e di colori” e realizzato moduli policromi, in cui alle singole fisionomie dei bimbi sono state accostate foto di gruppo, oltre a loro disegni e pensieri legati alla vita familiare.
Anche la parola, infatti, ha avuto un ruolo importante nel progetto Ritratti di famiglia: Duccio Demetrio, docente di Pedagogia Generale ed Educazione degli Adulti all’Università di Milano–Bicocca, ha curato un percorso narrativo che ha ricostruito le storie dei bambini e delle loro famiglie attraverso la memoria di luoghi d’origine, usi e tradizioni, recuperata con l’aiuto dei racconti di genitori e parenti.
Infine, nel grande happening conclusivo del 28 aprile, gli oltre 600 moduli policromi prodotti in Museo, insieme alle foto dei gruppi familiari, sono confluiti sulla pavimentazione della Piazza Palazzo di Città, luogo simbolo della vita pubblica, per essere presentati alla collettività ed alle istituzioni. Le famiglie stesse sono state protagoniste dell’allestimento, unendo i propri ritratti fotografici fino a realizzare un unico orizzonte visivo. Il risultato della gioiosa composizione collettiva è stato un coloratissimo patchwork, in cui i singoli volti individuabili all’interno del contesto familiare erano accostati gli uni agli altri fino a confondersi nella folla di un grande mosaico sociale.

brunella manzardo