11 novembre 2019

Quanto vale un’opera? Focus sull’Art Advisory di Open Care, a Milano

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Come riconoscere il valore di un’opera? Open Care, società di servizi dedicati all’arte, prova a vederci chiaro e presenta il nuovo settore di Art Advisory

La Sala Carroponte della sede milanese di Open Care ha ospitato, giovedì, 7 novembre, una tavola rotonda sulle problematiche inerenti la valutazione delle opere d’arte. L’azienda, attiva dal 2003, collabora con privati e istituzioni per la cura e la valorizzazione del loro patrimonio artistico, offrendo servizi di consulenza, conservazione, restauro e movimentazione di opere d’arte e preziosi. Marilena Pirrelli, giornalista del Sole 24 Ore ed esperta di Economia dell’Arte, ha moderato l’incontro che si è tenuto proprio in occasione della presentazione di Open Care Art Advisory, il nuovissimo settore di specializzazione dell’azienda nato dall’unione della società di valutazioni e consulenze d’arte Vasaris e il Dipartimento di Art Consulting di Open Care.

Gli ospiti che sono intervenuti hanno potuto evidenziare come il mercato dell’arte italiano e internazionale sia da sempre un settore molto poco trasparente, dove gli operatori spesso non sono in grado di fornire consulenze disinteressate o rispondenti a uno standard specifico internazionale.

Come cambia il valore del prodotto arte: l’incontro da Open Care

Laura Feliciotti, Responsabile del Patrimonio Artistico di Intesa Sanpaolo, ha posto l’attenzione su come, sia in Italia che a livello internazionale, sia cambiata la percezione stessa del prodotto arte, visto sempre di più come un asset economico e una risorsa per diversificare il portafoglio. Da qui è nato il bisogno di una valutazione trasparente che permetta di gestire al meglio questo prodotto, oltre che l’esigenza di un protocollo codificato che ne chiarisca sia la consistenza economica che culturale. «Così come cresce sempre di più il numero d’investitori, cresce anche il numero di professionisti ed esperti in questo settore», ha spiegato Lorenzo Bruschi, Responsabile scientifico Italia di Open Care Art Advisory. «Un tempo ci interfacciavamo solo col cliente privato, ora invece ci troviamo sempre più in contatto con figure terze, altri professionisti».

Ecco che risulta fondamentale l’istituzione di un linguaggio univoco per la valutazione dell’arte, che Daniele Levi Formiggini, presidente di RICS Italia, ha spiegato essere codificato dagli standard RICS – Royal Institution of Chartered Surveyors. In base ai processi imposti dal protocollo RICS, oggi è infatti possibile dare una valutazione precisa e trasparente a privati, banche, compagnie assicurative, aziende con collezioni corporate e archivi aziendali. Tra gli intervenuti, anche Annabel Brownhill, Associated Director di R K Harrison Insurance Brokers, Marina Borromeo Arese, di Archivio Borromeo, Roeland Kollewijn, Responsabile Scientifico Internazionale Open Care Art Advisory.

In seguito alla nuova concezione in chiave economica del prodotto artistico che si è delineata negli ultimi tempi, queste linee comuni rappresentano un contributo fondamentale per soggetti sia pubblici che privati che hanno bisogno di valutare il patrimonio artistico che hanno in bilancio, sia a fini sia assicurativi che patrimoniali.

Dall’evento è potuto emergere quanto, oggi più che mai, sia necessario fornire al mercato una consulenza terza e professionale, al fine di correggere le asimmetrie informative tipiche del mercato dell’arte e dare consapevolezza circa il valore delle opere d’arte. Open Care si propone come una opportunità in questo ruolo, con il servizio di Art Advisory appena nato in collaborazione con RICS.

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