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Olivier Mosset – Retrospettiva
La retrospettiva alla Galleria Massimo De Carlo, pensata e allestita direttamente dall’artista, presenta le opere che illustrano questo percorso di ricerca, abbracciando un arco temporale che va dagli anni ‘60 e arriva fino ai giorni nostri, con opere realizzate appositamente per la galleria.
Comunicato stampa
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Artista svizzero, cresciuto artisticamente fra Parigi e New York, Olivier Mosset è sulla scena internazionale da più di 40 anni. Definendosi un pittore, piuttosto che un artista, si muove nel campo dell’astrattismo.
Poco conosciuto in Italia (le sue mostre sul territorio nazionale si contano sulle dita di una mano) Oliver Mosset si focalizza principalmente sulla relazione fra teoria e pratica pittorica, su tutti quegli elementi che sulla tela dialogano fra loro - colore, superficie, formato, luce e tecnica - alla ricerca, forse, del “linguaggio perfetto”, in grado di rispecchiare la pittura intesa nella sua pura materialità. E’ per questo motivo che Mosset lavora ad un livello zero, primordiale, dove l’arte “non vuole più essere guardata”.
La retrospettiva alla Galleria Massimo De Carlo, pensata e allestita direttamente dall’artista, presenta le opere che illustrano questo percorso di ricerca, abbracciando un arco temporale che va dagli anni ‘60 e arriva fino ai giorni nostri, con opere realizzate appositamente per la galleria: dagli Unitled della fine degli anni sessanta, cerchi neri e sfondo bianco su una tela 100 x 100 cm, alle grandi monocromie (nonostante Mosset affermi che il monocromo non esista), passando dai lavori fatti di linee continue, spezzate o colorate, su sfondi a tinta unita, in cui sperimenta con formati, supporti, vernici e tecniche differenti.
Nato a Neuchâtel in Svizzera, nel 1944, Olivier Mosset parte giovanissimo alla volta di Parigi, dove, assieme a Daniel Buren, Michel Parmentier e Niele Toroni fonda il gruppo rivoluzionario BMPTD. Nel 1977 si trasferisce a New York, dove incontra e collabora con artisti come Marcia Hafif, Frederic Thursz, Gunter Umberg, Steven Parrino e Jerry Zeniuk. Dal 1996 vive e lavora a Tukson (Arizona).
Poco conosciuto in Italia (le sue mostre sul territorio nazionale si contano sulle dita di una mano) Oliver Mosset si focalizza principalmente sulla relazione fra teoria e pratica pittorica, su tutti quegli elementi che sulla tela dialogano fra loro - colore, superficie, formato, luce e tecnica - alla ricerca, forse, del “linguaggio perfetto”, in grado di rispecchiare la pittura intesa nella sua pura materialità. E’ per questo motivo che Mosset lavora ad un livello zero, primordiale, dove l’arte “non vuole più essere guardata”.
La retrospettiva alla Galleria Massimo De Carlo, pensata e allestita direttamente dall’artista, presenta le opere che illustrano questo percorso di ricerca, abbracciando un arco temporale che va dagli anni ‘60 e arriva fino ai giorni nostri, con opere realizzate appositamente per la galleria: dagli Unitled della fine degli anni sessanta, cerchi neri e sfondo bianco su una tela 100 x 100 cm, alle grandi monocromie (nonostante Mosset affermi che il monocromo non esista), passando dai lavori fatti di linee continue, spezzate o colorate, su sfondi a tinta unita, in cui sperimenta con formati, supporti, vernici e tecniche differenti.
Nato a Neuchâtel in Svizzera, nel 1944, Olivier Mosset parte giovanissimo alla volta di Parigi, dove, assieme a Daniel Buren, Michel Parmentier e Niele Toroni fonda il gruppo rivoluzionario BMPTD. Nel 1977 si trasferisce a New York, dove incontra e collabora con artisti come Marcia Hafif, Frederic Thursz, Gunter Umberg, Steven Parrino e Jerry Zeniuk. Dal 1996 vive e lavora a Tukson (Arizona).
07
giugno 2009
Olivier Mosset – Retrospettiva
Dal 07 giugno all'undici luglio 2009
arte contemporanea
Location
MDC – MASSIMO DE CARLO
Milano, Viale Lombardia , 14, (Milano)
Milano, Viale Lombardia , 14, (Milano)
Orario di apertura
Dal martedì al sabato (11.30 - 14.00 / 14.30 - 19.30)
Vernissage
7 Giugno 2009, a partire dalle ore 12. A seguire l'autrice Sarah Thornton presenterà l'edizione italiana di "Seven Days in the Art World", edita da Feltrinelli.
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