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Tilde Poli
Il progetto si sviluppa nell’ambito di Arte a Bergamo
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo organizza
dal 12 novembre al 11 dicembre 2005 una personale dedicata all’artista
bergamasca Tilde Poli. Il progetto si sviluppa nell’ambito di Arte a
Bergamo, ciclo espositivo presentato a Palazzo della Ragione in tre
edizioni, e approfondisce, con una serie di personali, il percorso di
alcune personalità artistiche della città.
La mostra si compone di quindici opere attraverso le quali si ripercorre
l’intera carriera artistica di Tilde Poli dal 1948, anno di un intenso
Autoritratto, fino al 1999. Artista attiva sin da giovane, quando espone
nel 1942 al IV Premio Bergamo, la Poli si trasferisce negli anni ’50 a
Milano e frequenta il dinamico ambiente culturale della città e si
avvicina all’informale che per prima porta a Bergamo.
Al di là di qualunque influenza estetica la Poli ha sempre perseguito una
personale poetica attraverso la quale, con vigore e coerenza, conduce una
ricerca su se stessa proprio attraverso la pittura.
Il percorso espositivo inizia idealmente dall’autoritratto dell’artista
che testimonia l’iniziale attività figurativa dove sono evidenti rimandi
post-cubisti per abbracciare poi, a partire dagli anni ’50, l’esperienza
dell’informale come testimoniano le opere in mostra dove il colore
acquista una prorompente espressività. L’artista supera le precedenti
ricerche recuperando, dalla metà degli anni ’60, una nuova strutturazione
spaziale dell’opera in cui lo spazio, fulcro dei lavori della Poli, si
struttura in forme geometriche definite.
Negli anni ’80 le medesime geometrie si aprono, perdono la loro immobilità
ed emerge il tentativo di espandere la superficie, di dare profondità allo
sguardo attraverso sovrapposizioni di superfici in gesso e l’accentuazione
di piani e fughe per dare enfasi alle possibili apparizioni di un mondo
che vive all’interno definito di una cornice.
Questo ambito strettamente delineato, che iscrive i mondi possibili della
Poli, viene meno negli ultimi lavori del 1999 presenti in mostra: tavole
in legno che accolgono delicate velature cromatiche, lavori composti da
continui assestamenti alla ricerca di un equilibrio di tagli, inserzioni,
con elementi di contrappunto quali: aghi, fili, assi, chiodi, elementi
geometrici che invadono le campiture dei quadri. Le cornici che
contenevano l’universo dell’artista si aprono, gli elementi in legno dei
quadri sbordano sulla cornice e rimandano altrove, costruendo un ulteriore
dimensione che avvicina e accoglie lo spettatore.
In tutta la sua pittura Tilde Poli lascia spazio all’aspetto emotivo e
crea un ambiente in cui stasi e movimento sono in continua ricerca di
armonia e al contempo un superamento che dona irrequietezza all’opera.
Poesia e vigore, geometria e libertà, colori che sfumano dal verde
all’azzurro del cielo che vibrano e mutano al cambiare della luce.
Cenni biografici
Tilde Poli (Bergamo, 1924) consegue la maturità artistica da privatista
all’Accademia di Brera sostenendo gli esami con Guido Ballo. Inizia ad
esporre già nel 1942 partecipando al IV Premio Bergamo. Nei primi anni ’50
si trasferisce a Milano dove entra in contatto con le esperienze
informali. Nel 1957 rientra a Bergamo e collabora con il Gruppo Bergamo.
Alla fine degli anni ’50 svolge attività di scenografa per il Teatro delle
Novità a Bergamo. Personali gli sono state dedicate in numerose
istituzioni museali e gallerie tra le quali: Galleria Lorenzelli, Bergamo
(1963, 1982); Galleria Vismara, Milano (1967, 1977, 1986); Galleria
Martano, Torino (1968); Fumagalli Galleria d’Arte Moderna, Bergamo (1975).
Sue opere sono state presentate nelle due edizioni di Arte a Bergamo a
Palazzo della Ragione a Bergamo nel 2001 e 2002.
dal 12 novembre al 11 dicembre 2005 una personale dedicata all’artista
bergamasca Tilde Poli. Il progetto si sviluppa nell’ambito di Arte a
Bergamo, ciclo espositivo presentato a Palazzo della Ragione in tre
edizioni, e approfondisce, con una serie di personali, il percorso di
alcune personalità artistiche della città.
La mostra si compone di quindici opere attraverso le quali si ripercorre
l’intera carriera artistica di Tilde Poli dal 1948, anno di un intenso
Autoritratto, fino al 1999. Artista attiva sin da giovane, quando espone
nel 1942 al IV Premio Bergamo, la Poli si trasferisce negli anni ’50 a
Milano e frequenta il dinamico ambiente culturale della città e si
avvicina all’informale che per prima porta a Bergamo.
Al di là di qualunque influenza estetica la Poli ha sempre perseguito una
personale poetica attraverso la quale, con vigore e coerenza, conduce una
ricerca su se stessa proprio attraverso la pittura.
Il percorso espositivo inizia idealmente dall’autoritratto dell’artista
che testimonia l’iniziale attività figurativa dove sono evidenti rimandi
post-cubisti per abbracciare poi, a partire dagli anni ’50, l’esperienza
dell’informale come testimoniano le opere in mostra dove il colore
acquista una prorompente espressività. L’artista supera le precedenti
ricerche recuperando, dalla metà degli anni ’60, una nuova strutturazione
spaziale dell’opera in cui lo spazio, fulcro dei lavori della Poli, si
struttura in forme geometriche definite.
Negli anni ’80 le medesime geometrie si aprono, perdono la loro immobilità
ed emerge il tentativo di espandere la superficie, di dare profondità allo
sguardo attraverso sovrapposizioni di superfici in gesso e l’accentuazione
di piani e fughe per dare enfasi alle possibili apparizioni di un mondo
che vive all’interno definito di una cornice.
Questo ambito strettamente delineato, che iscrive i mondi possibili della
Poli, viene meno negli ultimi lavori del 1999 presenti in mostra: tavole
in legno che accolgono delicate velature cromatiche, lavori composti da
continui assestamenti alla ricerca di un equilibrio di tagli, inserzioni,
con elementi di contrappunto quali: aghi, fili, assi, chiodi, elementi
geometrici che invadono le campiture dei quadri. Le cornici che
contenevano l’universo dell’artista si aprono, gli elementi in legno dei
quadri sbordano sulla cornice e rimandano altrove, costruendo un ulteriore
dimensione che avvicina e accoglie lo spettatore.
In tutta la sua pittura Tilde Poli lascia spazio all’aspetto emotivo e
crea un ambiente in cui stasi e movimento sono in continua ricerca di
armonia e al contempo un superamento che dona irrequietezza all’opera.
Poesia e vigore, geometria e libertà, colori che sfumano dal verde
all’azzurro del cielo che vibrano e mutano al cambiare della luce.
Cenni biografici
Tilde Poli (Bergamo, 1924) consegue la maturità artistica da privatista
all’Accademia di Brera sostenendo gli esami con Guido Ballo. Inizia ad
esporre già nel 1942 partecipando al IV Premio Bergamo. Nei primi anni ’50
si trasferisce a Milano dove entra in contatto con le esperienze
informali. Nel 1957 rientra a Bergamo e collabora con il Gruppo Bergamo.
Alla fine degli anni ’50 svolge attività di scenografa per il Teatro delle
Novità a Bergamo. Personali gli sono state dedicate in numerose
istituzioni museali e gallerie tra le quali: Galleria Lorenzelli, Bergamo
(1963, 1982); Galleria Vismara, Milano (1967, 1977, 1986); Galleria
Martano, Torino (1968); Fumagalli Galleria d’Arte Moderna, Bergamo (1975).
Sue opere sono state presentate nelle due edizioni di Arte a Bergamo a
Palazzo della Ragione a Bergamo nel 2001 e 2002.
11
novembre 2005
Tilde Poli
Dall'undici novembre all'undici dicembre 2005
arte contemporanea
Location
GAMEC – GALLERIA D’ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Bergamo, Via San Tomaso, 53, (Bergamo)
Orario di apertura
martedì – domenica 9.30 –13 / 14.30 – 17.45
Vernissage
11 Novembre 2005, ore 18.30
Editore
LUBRINA
Autore