-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Silvia Inselvini
Sono anni che mi concentro quotidianamente sulla pratica ascetica di eliminare ogni traccia di bianco dai miei fogli A4, con un gesto inesausto che li ricopre completamente con tratti di penna a sfera. Tale cancellazione, per strati successivi, dà origine a una nuova uniformità cangiante-oleosa, in principio solo blu o nera, ora anche magenta e rossa, e i movimenti reiterati della mano e del polso si caricano di quella sacralità tipica dei riti meditativi a cui faccio apertamente appello per controbilanciare il nostro presente così frenetico. Nell’atto di cancellare il bianco, il Tempo si dilata, si crea, diventa materia nell’opera. È però nella composizione finale su pannello che il gesto-mantra si manifesta nella sua totalità: i fogli sono scelti e accostati l’uno all’altro affinché si crei quell’alchimia capace di aprirsi a una continuità infinita oltre lo spazio dell’opera.
Alessandro Pavone
Cuore del lavoro di Pavone, più importante ancora dell’esito formale ultimo, è lo sviluppo del processo, intellettuale e fisico, di configurazione dell’oggetto artistico. Le sue opere, sia che si tratti di scultura, d’installazione ambientale, di grafica, tendono ad una ricerca di coerenza organica della struttura interna, attraverso il rapporto e l’equilibrio tra le singole componenti, sempre studiate, e reimpiegate, in modo sperimentativo. Ecco dunque che i materiali, le reazioni chimiche, le differenti parti, si amalgamano in composizioni bilanciate, che si riflettono nell’armonia formale esterna.
Gianluca d’Incá Levis
La Giacco
Le mie riflessioni si intrecciano e continuano ad intrecciarsi, qualunque sia il punto di partenza tutto sembra, in questa fase, manifestarsi in un intreccio di corde.
La mia ricerca ha una matrice esistenzialista, corde, legami, nodi, trecce, intrecci, nulla è lineare, nulla si configura in maniera incondizionata.
Pongo l’accento sulla complessità dell’essere umano fatta dalla stratificazione di codici genetici, morali e culturali.
Faccio riferimento alla molteplice natura di tutti quei vincoli che l’essere umano sperimenta nel corso della sua esistenza, arrivando ad un discorso storico che ripercorre l’intero cammino dell’uomo, dalle sue origini ad oggi.
L’individuo in divenire, l’individuo come una infinitesima parte di un Universo che si muove espandendosi, un Universo che mutando, in una dimensione spazio temporale che racchiude passato presente e futuro, lascia tracce stalattitiche del proprio cambiamento.
Francesco Meloni
La sua formazione inizia al Liceo Artistico di Cagliari, prosegue con il London College of Communication e la Photofusion di Londra per concludersi con la Laurea in Filosofia e il Master in “Pedagogia dell’Espressione” presso l’Università Roma Tre.
Artista multidisciplinare noto con lo pseudonimo di Mei Ziqian fino al 2020, utilizza le metafore architettoniche, il reportage e l’indagine sul campo nel contesto delle aree in costruzione, instaurando strette connessioni con gli operai coinvolti nei progetti al fine di ottenere una descrizione autentica delle dinamiche operative del lavoro. La classe operaia è quindi considerata in un’ottica dinamica di interpretazione del presente, più che come esito e riflesso dei mezzi di produzione.
Federica Zianni
Federica Zianni si laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, in Scultura. Vi torna nel 2022 con l’incarico di docente di Tecniche di Fonderia. Attualmente è vincitrice con borsa del Dottorato di ricerca artistica in Cultural Heritage and Creativity – Patrimonio culturale e Arte Contemporanea, presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce.
Nel 2024 è in residenza artistica a Villa Greppi, è vincitrice della call Note ai margini – visioni sottolineature e riflessioni sul paesaggio, a cura di Associazione Luminanda, per la quale ha realizzato una scultura pubblica per il comune di Tremezzina (CO). Infine vince IMMAGINA, la prima edizione del premio ideato dal Gruppo MAG, storico broker di Assicurazione per la realizzazione di un’opera che interpreti i valori e l’identità dell’azienda. La premiazione avverrà nelle sale del MAXXI.
Tra il 2024 e il 2025 frequenta il Master in Digital Marketing, Comunicazione e Social Media Management di UNINFORM GROUP, grazie al quale inizia la sua attività parallela nel mondo dei social e del digital marketing.
Vedi gli altri finalisti di exibart prize su exibartprize.com