01 luglio 2005

exiwebart_event Aspettando Ars Electronica 2005

 
Puntuale come sempre, il festival austriaco ha annunciato i vincitori del suo Prix. In attesa della nuova edizione, prevista per i primi di settembre, diamo uno sguardo ai premi. Sembra che la tecnologia non sia più al centro dell’attenzione...

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Non dev’essere stato facile scegliere fra quasi tremila lavori provenienti da 71 paesi. Ma alla fine la giuria internazionale di Ars Electronica, che comprende artisti come Golan Levin, attivisti come Cornelia Sollfrank, curatori come Benjamin Weil e designer come Fiona Raby, ha emesso il suo verdetto. I vincitori delle sei luccicanti Golden Nicas si spartiranno il premio di 110.000 euro, che sarà consegnato loro alla vernice del festival, il prossimo 2 settembre 2005; e i loro lavori saranno esposti nella mostra Cyberarts 2005, una delle sue sezioni più imponenti.
Interrogato sulle tendenze emerse fra i progetti in concorso, il direttore del centro Gerfried Stocker non ha dubbi: i nuovi media hanno abbandonato l’atteggiamento autoreferenziale che li ha caratterizzati fino ad ora, dando per scontata la tecnologia per esprimere un ampio spettro di idee e contenuti. Parallelamente, musei e festival sostengono con sempre maggior impegno la new media art, da cui consegue un’economia più solida e la crescente qualità dei progetti considerati. Entrambe le affermazioni prendono atto di due processi in corso da lungo tempo, ma se la prima risulta incontestabile, l’ottimismo della seconda lascia ancora un po’ perplessi; e se è vero che le istituzioni tradizionali sono sempre più attente ai nuovi media, il trend risulta ben lontano dallo sviluppo di una situazione di stabilità e sicurezza, e le iniziative in questo senso richiedono ancora tutto il coraggio di una scommessa a lungo termine.

Ma torniamo ai riconoscimenti, consistenti in 6 Golden Nica, 12 Award of Distinction e 73 menzioni onorarie. Nella sezione Computer Animation / Visual Effects è il polacco Tomek Baginski, con il sarcastico Fallen Art, ad aggiudicarsi il premio più ambito, lasciando agli Incredibili, l’ultimo capolavoro di casa Pixar, la consolazione di un Award of Distinction. Il film racconta, con humor nero e gli effetti di un’animazione che ha del miracoloso, le vicende deliranti di una base militare in preda alla follia: i soldati finiscono per massacrarsi a vicenda, e il Generale si scopre fotografo di fronte ai loro corpi dilaniati. È invece il progetto Akshaya, che ha installato in India una infrastruttura di oltre 6.000 internet point, a guadagnarsi la stima della giuria della sezione Digital Communities , lasciandosi alle spalle la Free Software Foundation e i nostrani Telestreet e New Global Vision, un eccezionale archivio online di materiale video indipendente.
Interactive Art premia il progetto latviano */MILKproject, che si serve delle tecnologie GPS per tracciare la “via del latte” tra Riga e l’Olanda, documentando il colorito network umano che si costruisce attorno a questo commercio. Se il premio in Digital Musics alla matura sound artist americana Maryanne Amacher suona quasi come un riconoscimento dovuto, una gradita sorpresa è la vittoria di Ben Fry e Casey Reas nella sezione Net Vision con Processing. Il linguaggio di programmazione creato dai due artisti americani, malleabile e intuitivo, ha incontrato negli anni l’interesse di una vasta schiera di artisti, che fanno della sezione “Exhibition” del suo sito una delle più interessanti gallerie di software art esistenti in rete.

Processing la spunta su due avversari altrettanto agguerriti, ed entrambi di altissima qualità: da un lato abbiamo yugop.com, il sito internet dello straordinario designer giapponese Yugo Nakamura; dall’altro Vote-Auction.net, il progetto con cui il collettivo austriaco Ubermorgen ha raccolto il testimone degli Yes Men mettendo all’asta i voti delle presidenziali americane, progettando un sito che consentiva all’elettore di rientrare in possesso del valore economico del proprio voto.
Impossibile passare in rassegna tutti gli altri progetti: da Rennacs Studies, il lavoro del diciannovenne Markus Sucker che ha vinto nella sezione u19 – freestyle computing, alle 73 menzioni. Non resta che chiudere su un invito –quello a visitare il sito e i link ai lavori– e un rammarico: che l’Italia, ancora una volta, sia così poco rappresentata. Anche nella vicina Austria

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link correlati
www.aec.at
www.fallen-art.com
www.akshaya.net
www.processing.org
www.telestreet.it
www.ngvision.org
www.yugop.com
www.vote-auction.net

domenico quaranta

[exibart]


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