15 ottobre 2021

Art Night torna su Rai 5, con Neri Marcorè: si parte dai Macchiaioli

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Neri Marcorè presenta la nuova stagione di Art Night, il programma di Rai Cultura dedicato alle storie dell’arte: prima puntata dedicata alla pittura rivoluzionaria dei Macchiaioli

Il canto di uno stornello, Silvestro Lega (dettaglio)

Dai Macchiaioli al fotogiornalismo, dai grandi collezionisti provenienti da tutto il mondo ai paesaggi onirici di Mirò e Bosch, fino alle performance di Marina Abramovic. E poi indietro nel tempo, dalla prospettiva di Giotto. Perché le storie dell’arte proseguono lungo infinite vie che, in molti casi, si incrociano. E a raccontarle saranno i film e i documentari di “Art Night“: il programma di Silvia De Felice e di Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi, con la regia di Andrea Montemaggiori, ritorna con una nuova stagione dedicato alle arti, in onda come da tradizione, ogni venerdì, alle 21.15, su Rai 5, a partire dal 29 ottobre. Con un volto d’eccezione: Neri Marcorè, attore, musicista, conduttore televisivo e radiofonico, imitatore, che darà voce a un racconto sfaccettato, polifonico, eterogeneo, inaspettato, tra pittura e libri, scultura e lirica, fotografia e musica leggera, spaziando nell’immaginazione.

Neri Marcorè, foto di Tamara Casula

Il primo appuntamento ha un titolo simbolico, “Art Night: E Luce fu!”, con Neri Marcorè che ci accompagnerà in un viaggio in Toscana, negli anni che precedono l’unità d’Italia, alla scoperta di un movimento artistico che, all’inizio, fu etichettato dispregiativamente con un nome: “Macchia”. Dando forma e colore a un nuovo modo di vedere la realtà e di riprodurla, volevano rivoluzionare l’arte e le sue regole, come venivano insegnate nelle Accademie e nei circoli ufficiali. Questa portata di novità non fu recepita subito e chi l’avrebbe detto che poi i Macchiaioli sarebbero diventati gli esponenti di una delle avanguardie più sperimentali, aggiornate e influenti nella storia dell’arte?

Sulla spiaggia, Giovanni Fattori

Loro, gli artisti, ci credevano e portarono avanti le loro ricerche sulle modalità di pittura veriste, libere dai formalismi, con coraggio e determinazione, anticipando di alcuni decenni gli Impressionisti francesi, ai quali spesso sono accomunati per la carica delle idee e per la condivisione di certi metodi, come la pittura en plein air, oltre che per l’avversione del sistema ufficiale dell’arte. «In un’epoca in cui le notti erano illuminate dalla luce delle candele, i Macchiaioli hanno avuto nella luce l’essenza della loro pittura», dichiara Fernando Mazzocca, storico dell’arte.

La signora Martelli a Castiglioncello (particolare), Giovanni Fattori

A narrare la storia dei Macchiaioli, per Art Night, il documentario “Diamoci alla macchia. Una pittura rivoluzionaria” di Valeria Schiavoni, regia di Monica Onore, prodotto da Rai Cultura. Punteggiato dalle parole che gli artisti affidavano alle loro lettere, il documentario mette in evidenza il ruolo dei loro primi collezionisti, amici che ebbero l’intuizione di incoraggiarli e sostenerli, economicamente ma anche con un dialogo culturale che cercò di consacrare artisti spesso non compresi.

Signora all’aperto, Giovanni Fattori

Grazie all’intervento dei maggiori studiosi dei Macchiaioli e di grandi critici d’arte italiani, vengono definiti i profili delle figure protagoniste di questo movimento e di coloro, che con mente aperta e libera da pregiudizi li hanno amati e sostenuti: Elisabetta Matteucci, direttrice Istituto Matteucci, Federico Bano della Fondazione Bano – Palazzo Zabarella di Padova, Vanessa Gavioli, curatrice Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, Giuliano Matteucci, Fondatore Istituto Matteucci di Viareggio, Eike Schmidt, Direttore Gallerie degli Uffizi di Firenze. E poi gli storici dell’arte storici dell’arte Silvio Balloni, Lorella Giudici e Fernando Mazzocca.

Protagoniste le opere di Giovanni Fattori e Silvestro Lega, insieme classici e reazionari, di Telemaco Signorini, intenso e quotidiano, a cui si affiancano quelle di Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca. Ma nel documentario farà capolino anche un’altra arte – anche se al tempo non era ancora considerata tale – cioè la fotografia, nelle parole di Emanuela Sesti, storica della fotografia della Fondazione Alinari per la Fotografia di Firenze.

A seguire “Joaquín Sorolla, I viaggi della luce”. Un documentario dedicato al pittore naturalista spagnolo Joaquín Sorolla y Bastida, che fece della luce la sua ispirazione, dopo essere stato colpito dai pittori nordici e dal “luminismo” la luce abbagliante del Mediterraneo inizierà ad illuminare le sue opere, scaturendo da una pittura all’aperto, e con una scelta di colori che gli permise di catturare tutte le sfumature. Ottenne il suo riconoscimento internazionale con il Gran Premio dell’Esposizione Universale nel 1900. In una mostra personale a Londra, nel 1908, incontrerà il miliardario e mecenate delle arti, Archer Milton Huntington, che commissionerà l’opera della sua vita: le decorazioni della Hispanic Society of America a New York.

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