29 gennaio 2001

Fino al 18.III.2001 Henri Cartier-Bresson Fotografo Milano, Palazzo dell’Arengario

 
Dopo il grande successo di "In cammino" la mostra milanese su Sebastiâo Salgado, con circa 44 mila visitatori, le sale anni Trenta dell'Arengario aprono ai capolavori dell'uomo che ha ideato la definizione di istante decisivo: "E' un istante, firmato amicizia", scrive Claude Roy...

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Il progetto Henri Cartier-Bresson Fotografo, presentato dall’Assessorato alla Cultura e Musei del Comune di Milano in collaborazione con Contrasto, è stato messo a punto con Magnum Photos e Robert Del pire, primo e storico editore di Cartier-Bresson e suo grande amico. E’ un’esposizione di straordinario valore sia per la raccolta di materiale, ben 155 immagini in bianco e nero raccontano l’intero percorso fotografico del grande maestro francese, sia e soprattutto per la scelta tematica e ragionata delle foto in mostra. Come spiega Agnès Sire, responsabile dei progetti culturali di Magnus Photos, i capolavori del maestro novantaduenne non sono stati disposti secondo il tradizionale ordine cronologico ma seguendo un percorso narrativo diviso in due grandi sezioni: paesaggi e foto commentate. La novità dell’allestimento sta nella pretesa di richiamare continuamente l’attenzione del visitatore sulle tematiche di fondo della poetica di Cartier-Bresson per il quale, tra le tante idee, “fotografare è un modo di vivere”. La disposizione delle fotografie, coadiuvata da un ottimo uso delle luci, consente allo sguardo di stendersi sulle immagini e di frazionarsi su ciascuna di esse come se la galleria fosse una gigantesca pellicola composta da momenti fissati in tanti fotoreportage.
Ile de la cité Paris 1952
E’ noto che il maestro francese intende il reportage anche come genere letterario dotato di due elementi solo apparentemente contrapposti: la compressione (in una sola foto sono contenuti vari elementi) e l’estensione (una sequenza di immagini). Scrive Henri Cartier-Bresson: “Il reportage è un’operazione progressiva della testa, dell’occhio e del cuore per esprimere il problema, fissare un evento o delle impressioni. Un evento è tanto ricco che gli si gira attorno mentre si sviluppa. Si cerca la soluzione. A volte la si trova in pochi secondi, a volte ci vogliono ore o giorni. Non c’è soluzione standard, non ci sono ricette, bisogna essere pronti come a tennis (…) non c’è nessun sistema, se non farsi dimenticare”. La prima delle due sezioni è stata finora presentata, parzialmente, solo in Giappone. Si tratta di una rassegna inedita, ora a Milano in prima mondiale, di 105 foto, 20 grandi (75 x 110) e 85 piccole (50 x 65), che occupano la prima sala dell’Arengario e parte della seconda. Da osservare il fatto che nella produzione dell’illustre fotografo il tema del paesaggio occupa, già a partire dagli anni ’30 sino alle foto del ’99, un ruolo centrale. A grandi linee si possono individuare tre delle tematiche dedicate al paesaggio: l’osmosi foto – natura, l’intervento dell’uomo sul paesaggio, il paesaggio come meditazione, come forza che attira, che congloba. La seconda sezione, chiamata “Immagini e parole”, comprende una selezione storica delle “foto commentate” con le “didascalie” di grandi nomi di tutte le arti; da Leonardo Sciascia, Ferdinando Scianna, Alessandro Baricco, Antonio Tabucchi, Jim Jarmusch, Milan Kundera, Arthur Miller, Francis Bacon, Robert Doisneau, Pierre Boulez, Claude Roy, Andrei Konchalovski, Roberto Matta sino ad André Pieyre de Mandiargues di cui si riporta il commento per esteso alla splendida fotografia intitolata Mexico, 1934: “Il ragno d’amore; come mi sono divertito a intitolare questa affascinante immagine, ci offre due belle lesbiche americane colte sul fatto a loro insaputa, credo; secondo il metodo dell’Henri Cartier-Bresson che non fa che delle istantanee. Qui tutto è velato, tranne l’essenziale e le buone abitudini sono rispettate in nome dell’erotismo più spinto. L’occhio del guardone può indugiare in tutta innocenza che soavità!”.
Henri Cartier-Bresson Fotografo è evento eccezionale; le foto scelte sono immagini che continuano a rivelare al mondo la straordinaria arte senz’arte di un autore considerato il riferimento per generazioni di fotografi.



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Tullio Pacifici





Fino 18/III/2001
Henri Cartier-Bresson fotografo
Milano, Palazzo dell’Arengario, Piazza Duomo
Orari
Tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30 (chiusura biglietteria ore 18.00) giovedì fino alle 22.30 (chiusura biglietteria ore 22.00) lunedì chiuso.
Biglietti
Lit. 12.000 intero (Euro 6)
Lit. 8.000 (Euro 4) per gruppi (solo su prenotazione) (anche per soci Club La Repubblica)
Lit. 8.000 per anziani sopra i 65 anni e giovani sotto i 26 anni
Lit. 5.000 (Euro 2) per scuole (solo su prenotazione)
Visite guidate
Le visite guidate per il pubblico sono: Il sabato e la domenica alle ore 11.00 e alle ore 16.00 – Il giovedì alle 21.00. Costo L. 10.000 (Euro 5) a persona. Non è necessaria la prenotazione. Per gruppi e scuole è necessaria la prenotazione.
Informazioni sulle visite guidate si possono richiedere al numero 02 43911119 dalle 9 alle 19 tutti i giorni.
Per informazioni 24 ore su 24 e prenotazioni
Tel. 0254917 – www.ticket.it/cartierbresson/
<a href=http://www.contrasto.it target=www.contrasto.it
>www.contrasto.it
Il catalogo
Il catalogo Henri Cartier – Bresson (Alinari/Contrato) è disponibile in mostra e in libreria a lire 150.000. In occasione di questo evento Contrasto pubblica anche l’edizione italiana di Photopoche dedicata all’autore (lire 25.000) la collana tascabile curata da Robert del pire come omaggio ai grandi esponenti della fotografia.
Per raggiungere l’Arengario
Mezzi Pubblici
Metropolitana 1 (linea rossa) fermata Duomo.
Metropolitana 3 (linea gialla) fermata Duomo.
Autobus linea 73 fermata Corso Europa.
Tram linea 12 e 24 fermata Via Mazzini.
Tram linea 2 e 14 fermata Via Torino.
Per chi arriva da fuori Milano
In Aereo: Dall’Aeroporto di Malpensa: collegamento ferroviario (Malpensa Express) ogni 20 minuti; fa capolinea alla stazione Cadorna Ferrovie Nord, da qui Metropolitana linea 1, fermata Duomo. Autobus navetta (Malpensa Shuttle) ogni mezz’ora; fa capolinea alla Stazione FS Centrale, da qui Metropolitana linea 3, fermata Duomo. Dall’Aeroporto di Linate: Autobus linea 73 ogni 10 minuti; fa capolinea in Corso Europa. In Treno: Dalla Stazione Ferroviaria Cadorna: Metropolitana linea 1, fermata Duomo. Dalla Stazione FS Centrale: Metropolitana linea 3, fermata Duomo.
In Auto: Seguire le indicazioni per il centro città.
Parcheggi: nel centro città tutti i parcheggi sono a pagamento e sono delimitati da strisce blu; qui la sosta è consentita a tutti i veicoli che espongono la tessera “SostaMilano” acquistabile presso edicole e tabaccai. Ecco alcuni parcheggi adiacenti all’Arengario: Corso Europa, Via Larga, Via Agnello, Via Hoepli.
Parcheggi Taxi: p.zza Duomo tel. 02-86462013; p.zza Fontana tel. 02-867647
Radio Taxi: 02-8585 / 02-4040 / 02-5353
La mostra Henri Cartier-Bresson fotografo in Italia è presentata in collaborazione con Hewlett & Packard e con la partecipazione di Caimi e del Club La Repubblica.




[exibart]




7 Commenti

  1. Arengario Piazza Duomo? E’ un nuovo spazio espositivo? Una galleria? O si tratta, come dice tutta la carta stampata, del noto Palazzo dell’Arengario in Piazza Duomo? Ragazzi!?!

  2. A parte le polemiche che non riguardano la fotografia…. Come sempre molto emozionanti le foto di Cartier-Bresson, mentre Salgado avrà anche avuto un grande successo di pubblico …ma evidentemente erano tutti accecati dal nome e dal battage publicitario che hanno preceduto la mostra. le fotografie presentate di Salgado (indubbiamente un grande maestro) erano assolutamente mediocri, stampate malissimo e senza alcun significato.
    I curatori italiani delle “grandi mostre” dimostrano ancora una volta di essere solo capaci di cavalcare l’asino del successo assicurato. Manca il coraggio di mostrare cose e artisit nuovi! Manca il coraggio di proposte anche rischiose….

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