12 settembre 2010

fotografia_festival Incontrarsi ad Arles

 
Arles si dilata in 60 sedi espositive, dalle chiese ai musei, dai capannoni industriali alle scuole. È la 41esima edizione dei Recontres. Una città celebre per le vedute impressioniste guarda il mondo con nuovi occhi digitali...

di

L’onnipresente rinoceronte rosa
portafortuna di Michel Bouvet, che cura dal 2002 la veste grafica delle Recontres, impera e domina la città. Il
titolo scelto quest’anno è Du lourd e du piquant. È un festival impegnativo per moltitudine
di tematiche, ma anche dalle ardite scelte curatoriali. Le novità si notano
subito: oltre sessanta sedi, dieci giornate inaugurali, un villaggio dedicato
alle gallerie del settore, più di venti curatori e collaboratori
internazionali. Un approccio trasversale che dibatte sia delle tecniche che del
nuovo ruolo sociologico della fotografia.

Sei le passeggiate tematiche, a
cominciare dalla Promenade argentine che ospita León Ferrari (Leone d’Oro alla 52. Biennale di Venezia), invitato in
qualità di ospite d’onore. L’artista indaga i temi dell’anticlericalismo e
della dittatura con ironia spiazzante, come nella serie Nunca mas (1965) e nelle cartoline dove
usa la fotografia come arma di denuncia sociale, sottesa al gioco dadaista e
surrealista del fotomontaggio. Belle le madri di Plaza de Majo di Marcos Adandia, ritratte con o senza il
fazzoletto bianco in testa, e il lavoro di Sebastian Mauri sul tema dell’identità.

La Promenade rock riunisce la prima mostra di
ritratti di Mick Jagger in un arco di cinquant’anni, dove è evidente quanto la
sua bocca sia divenuta simbolo di un gruppo. In mostra I am a cliché, échos
de l’esthétique punk
,
con i più celebri personaggi musicali degli anni ‘70, oltre alla grande
retrospettiva del francese Claude Gassian e a Jean Pigozzi, che racconta il variegato mondo
del jet set internazionale.

Di rilievo la mostra storica Libre
Cours
di Pierre
Jean
al Museo Réattu,
con le sue vedute delle strade parigine degli anni 30’ e 40’, le
sperimentazioni surrealiste che rimandano ad Atget, le pubblicità e i ritratti Le
nuts
(1947) per
un progetto di illustrazione visiva dell’opera di Jean Cocteau. Divertente la
rassegna Shoot! La photographie existentielle, curata da Clément Chéroux, che
racconta i rapporti tra cinema e fotografia.

Alla Promenade avec les amis de
la Fondation Luma

è in evidenza la
vincitrice di quest’anno del Luma Award, Trisha Donnelly, mentre il Discovery Award è andato a Taryn Simon con la serie Innocents, che racconta i più eclatanti
errori giudiziari accostando accusati e accusatori o ancora ritraendo i
presunti colpevoli sul luogo del delitto.

Lo spazio di San Martin Mejan
ospita l’importante retrospettiva su Mario Giacomelli, dove la celebre serie dei seminaristi
viene esaltata in un allestimento dallo sfondo nero, e le opere del mondo
industriale di Peter Klasen. Si distinguono Paolo Woods, con un lavoro che dal 2005 lo ha
impegnato nel ritrarre la controversa società iraniana (imperdibile il video
sulla repressione del movimento verde) e Zhang Dali con La Seconde Histoire, nella Promenade argentique, dove evidenzia il valore della
manipolazione fotografica e il suo rapporto con il potere, ricordandoci quanto
le nuove tecnologie digitali non abbiano inventato nulla in tal senso, ma solo
accelerato le tecniche.

Infine, un’edizione decisamente
curata anche negli allestimenti, dalle soluzioni illuminotecniche alle
riproduzioni di prestigiose edizioni appese ai muri, ai cinquecento cataloghi
in mostra interamente consultabili.

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luglio 2010


dal 3
luglio al 19 settembre 2010

Les
Recontres d’Arles 2010 – Du lourd e du piquant

Sedi
varie – 13200 Arles

Orario:
tutti i giorni ore 10-19 (ultimo ingresso ore 18.30)

Ingresso:
pass per tutte le esposizioni € 21

Catalogo Rencontres
d’Arles-Actes Sud, € 46

Info: tel. +39
0490967606; info@recontres-arles.com; www.recontres-arles.com

[exibart]

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