29 settembre 2000

Dal 21.IX.2000 al 4.XI.2000 Luis Gonzales Palma. Lo Sguardo Dei Maya Genova, Palazzo Ducale

 
Inaugurata al Palazzo Ducale di Genova il 21 settembre scorso la mostra di un grande artista contemporaneo.

di

Recensione di Davide Oliveieri

La mostra genovese è composta da circa due dozzine d’opere che rappresentano la produzione degli anni ‘92-‘98 dell’artista. Le opere riguardano la fotografia, con un ammiccamento alla pittura. La tecnica consiste nello stendere cera e bitume liquido con un pennello, sopra la stampa fotografica, con una tecnica simile a quella utilizzata per i mobili antichi.
Le immagini ritraggono persone della terra d’origine dell’artista e simboleggiano, in qualche modo, gli ultimi discendenti Maya. Sono figure statiche e astratte da ogni contesto, ma che colpiscono per gli occhi, quasi finestre sulla loro essenza umana, che sono tra le poche parti originali, non toccate dal procedimento precedentemente accennato. (Nell’ immagine del “Nino Sol”- 1995” si possono notare gli occhi e i fiori).
Altre opere esposte sono dei pannelli con diverse immagini accostate, stoffe dipinte o anche stralci di poesie, che sottolineano l’estrema poliedricità dell’artista.
Nelle opere successive dell’autore (non presenti in questa mostra) vi è la sperimentazione di nuove forme espressive quali: tecniche d’assemblaggio, lightboxes e installazioni multimediali.
Le sue opere sono attualmente esposte a Parigi, Charleroi, Chicago, Los Angeles e Houston.

Lo sguardo dei Maya


Recensione di Angelisa Leonesio

Palazzo Ducale ospita fino al 4 novembre 2000 una raccolta di quindici grandi ritratti, opere dell’artista Guatemaltelco Luis Gonzales Palma.
Ne “Lo Sguardo Dei Maya”, questo il titolo della mostra, attraverso l’obiettivo e la tecnica personalissima dell’autore, riscopriamo tutta la forza e la dignità di un antico e leggendario popolo.
Bambini, donne e uomini, dai caratteri somatici spiccatamente indios, sono i soggetti predominanti e peculiari di questa raccolta, veri e proprio testimoni di un passato glorioso e tragico.
Nelle immagini sono pregnanti i contrasti tra sacro e profano, innocenza e corruzione, bene e male , con chiari rimandi all’iconografia cristiano barocca ed alla “santeria” sud-americana.
Le fotografie, una volta sviluppate, vengono modificate manualmente dall’artista.
Attraverso l’uso di cera e bitume liquido ne rende la luce patinata e densa, quasi lignea, creando immagini nitide dalle tinte fosche. Solo gli occhi dei protagonisti mantengono il bianco originale, uno sguardo intenso e magico, trasfigurato e trascendente.
Brandelli di tessuti damascati, ritagli di lucente carta stagnola, si
alternano e si intersecano nella trama dei ritratti, fino ad arrivare a comporre veri e propri “puzzle”, cuciti a mano dall’artista con del filo rosso, simbolo nel simbolo, quasi a materializzare il sottile ‘fil rouge’ che le unisce sul piano concettuale.
Immagini che parlano attraverso gli sguardi, sussurano frasi di dolore struggente, come scritto in alcune strofe in lingua spagnola, riportate sotto lo sguardo di un bimbo vecchio come il mondo.
Temi esistenziali che coinvolgono lo spettatore quasi incantato dall’atmosfera surreale e carica di suggestione.
Una ricerca introspettiva nell’anima, non solo quella di un popolo ma di tutte le anime universalmente legate fra loro e comunicanti
Icone cariche di simbolismo chiuse, quindi in un “silenzio” solo apparente, poiché è talmente alta la comunicazione trasmessa da pervadere e saturare
tutto lo spazio circostante.

Un linguaggio che Luis Gonzales Palma ha compreso bene e sa tradurre con estrema raffinatezza e decisione. Nato in guatelmala nel 1957, architetto, studia storia dell’arte in europa , si dedica in principio alla pittura
astratta per poi avvicinarsi alla tecnica della fotografia modificata.
Affermato artista in tutto il mondo ha esposto le sue opere in numerose mostre personali e collettive. Sue opere figurano al museo della fotografia di Charleroi, alla MEP e FNAC di Parigi, all’Art Institut di Chicago,Los
AngelesCounty Museum e MFA di Huston.






La mostra è ad INGRESSO LIBERO nell’Atrio del Palazzo Ducale di Genova dal 21 Settembre al 4 novembre, tutti i giorni, escluso il Lunedì, dalle 15.00 alle 19.30.
Enti organizzatori: Palazzo Ducale S.p.A., Photo & Co. – Torino, in collaborazione con Comune di Genova, Consolato del Guatemala, L Assilogos.




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