10 novembre 2000

Fino all’ 11.II.2001 Arte e lusso della seta a Genova dal ‘500 al ‘700 Genova, Sedi varie

 
A celebrazione di un'antica e sublime arte, che trovò in Genova una degna capitale mondiale, la mostra presenta circa 200 opere di estrema raffinatezza e preziosità...

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La mostra curata da Marzia Cataldi Gallo, storica dell’arte presso la Soprintendenza ai Beni Artistici e Storici della Liguria, fa parte del ciclo di manifestazioni “El Siglo de los Genoveses” che caratterizzeranno la vita culturale di Genova fino al 2004, quando diventerà “Capitale Europea della Cultura”.
L’esposizione: tessuti di arredamento, abiti e paramenti sacri, tra cui due preziosissimi piviali in velluto con broccature dorate del ‘500, si sviluppa in due sedi, il Palazzo Ducale e la Galleria Nazionale di Palazzo Spinola e celebra gli sviluppi e la grande creatività della produzione serica genovese, attraverso un percorso cronologico di tre secoli :giusto pegno di una città riconoscente ad un’arte così nobile e preziosa, che le portò fama, lustro e ricchezza .
A Palazzo Ducale sono esposti i più alti esiti dell’arte tessile genovese e ligure, prodotti tra il XVI e il XVIII secolo. Le antiche stoffe sono inserite nei loro contesti originali attraverso le suggestive scenografie create dallo scenografo e regista teatrale Pier Luigi Pizzi ed accostate a molte altre opere d’arte:dipinti, sculture, arredi lignei, argenti forti richiami di un fastoso passato consono e contemporaneo alle preziose trame.

I grandi ritratti di dame e nobili, che si incontrano nel percorso creato all’interno degli spazi medievali della Loggia degli Abati, sono importanti testimoni dell’opulenza di un’epoca: ed è proprio attraverso le nitide pennellate di maestri quali Van Dyck, Piola, Mulinaretto che si svela la trama degli abiti .
Le ultime sale della mostra sono infine dedicate ad una delle aziende di moda più note a livello internazionale per la produzione di accessori in seta: Salvatore Ferragamo, sponsor ufficiale dell’esposizione.
Nel Sottoporticato viene invece ospitata la specifica sezione “Il fascino dell’Oriente: i Mezzari”, dedicata ai tipici teli di cotone stampato del XIX secolo, chiamati anche voiles de Gênes, la cui produzione si ispirava a modelli indiani.
A Palazzo Spinola di Pellicceria, nella sezione “La giornata di un’aristocratica: raffinate eleganze neoclassiche”, si possono rivivere gli attimi intimi e quotidiani di una nobildonna genovese: dal suo risveglio nella camera da letto, all’attività nello studio, ai preparativi per un viaggio.
La sezione dedicata ai mezzari e quella di Palazzo Spinola sono allestite da Giulio Sommariva.

A rendere ancora più suggestivo il percorso è la presenza in mostra dell’ultimo tessitore ligure con telaio manuale: Sergio Gaggioli, che fa riecheggiare nelle sale di Palazzo Ducale la musica prodotta dall’intreccio delle trame con gli orditi.


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Angelisa Leonesio



PALAZZO DUCALE
Piazza Matteotti, 9 Genova
INFORMAZIONI
http://www.palazzoducale.genova.it Tel. 010 5574000 – Fax 010 5574001
palazzoducale@palazzoducale.genova.it
ORARIO
Dalle 9.00 alle 21.00 (lunedì chiuso)
INGRESSO
Lit. 12.000 (€ 6.20) intero
Lit. 10.000 (€ 5.16) ridotto
Lit. 6.000 (€ 3.10) scuole

GALLERIA NAZIONALE DI PALAZZO SPINOLA
Piazza Pellicceria, 1. GENOVA
Tel 0102705300 Fax 0102705322
ORARIO
Martedì-Sabato 9-20, Domenica 13-20, Lunedì chiuso
BIGLIETTI
Biglietto per la visita della mostra e del Palazzo: lire 8.000
Lire 4.000 per età compresa tra i 18 e i 25 anni.Gratuito minori 18 anni e maggiori 65anni.
ACCESSOIl percorso di accesso all’esposizione degli Antonello da Messina è privo di barriere architettoniche per disabili.




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2 Commenti

  1. Mostra straordinariamente allestita,
    sono riusciti ad esporre tessili senza annoiare come succede spesso vista la ripetizione dei frammenti spesso simili tra di loro.
    L’accostamento con quadri di valore dove i tessuti sono ben rappresentati aiuta l’attenzione e appaga l’occhio anche dei non esperti o patiti di tessuti.
    Giudizio negativo della sezione in Palazzo Spinola, tetro buio scarso, anche se quel palazzo in sè resta una meraviglia, ma lo sforzo fatto per la sezione di mostra mi è sembrato proprio “non all’altezza”.

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