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Sono stati 5 anni impacchettati. La scusa ufficiale è che si attendesse la fine dei lavori di costruzione dell’ospedale di Doha, in Qatar. La versione ufficiosa è che non poco abbiano fatto discutere i feti in varie fasi di sviluppo (14 monumentali sculture in bronzo, intitolate The Miraculous Journey) firmati da Damien Hirst.
“Il viaggio che un bambino attraversa prima della nascita è più grande di qualsiasi cosa possa sperimentare nella sua vita umana”, ha dichiarato Hirst ad Artnet. “Spero che le sculture instilleranno nello spettatore un senso di stupore e meraviglia per questo straordinario processo umano, che si verifica ogni secondo in tutto il mondo”.
I lavori, coperti nel 2013, sono stati commissionati dal capo dell’autorità dei musei del Qatar, Sheikha al Mayassa Hamad bin Khalifa al-Thani, il cui fratello è l’attuale emiro al governo. Le statue fanno parte di uno sforzo per aumentare la presenza di arte pubblica a Doha. Al Mayassa al NY Times, ancora nel 2013, aveva dichiarato: “C’è un versetto nel Corano sul miracolo della nascita. Non è contro la nostra cultura o la nostra religione”.
La Qatar Foundation, finanziata dal governo, invece non solo ha aperto l’ospedale, ma possiede anche la maggior parte della collezione di arte moderna e contemporanea del Paese: “Non ci aspettiamo che tutti li capiscano. Questo è il motivo per cui sono lì: per creare un elemento di dibattito, di pensiero”, hanno riportato i portavoce.
Fonte: Artnet