Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Rimpasto di governo, e la Francia ha un nuovo ministro della cultura, il quinto in sei anni.
Si chiama Franck Riester, è stato nominato dal presidente Emmanuel Macron, e sostituisce l’ex editore Françoise Nyssen, che ha assunto la carica a maggio 2017.
Riester è stato membro del partito Les Republicains, centro-destra, prima di unirsi alla coalizione di Macron.
La musica e la televisione sono la sua specialità, mentre non è pervenuta grande passione per le arti visive. Nel 2011, aveva presentato un rapporto all’allora ministro della Cultura, Mitterrand, incentrato sulla diversità nell’era digitale. Ha anche partecipato a una campagna per le riforme nel settore delle trasmissioni pubbliche, e ha chiesto la creazione di una BBC francese.
Alla sua nomina ha elogiato alcune delle iniziative del predecessore Nyssen, tra cui un il nuovo pass culturale col quale i cittadini francesi di 18 anni possono scaricare un’app con un credito di 500 euro per eventi culturali. Riester ha anche annunciato che è rimasto fedele al progetto “Cultura nel tuo quartiere”, evidenziando il prestito di un lavoro di Picasso al Museo Coulommiers di Seine-et-Marne.
Nyssen ha twittato: “Passo la torcia a Riester, rassicurato di lasciare questo ministero in buone mani. E con l’orgoglio di essere stato in grado di affrontare importanti battaglie al Ministero della Cultura nell’interesse pubblico generale”.
Fonte: TheArtNewspaper