Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Secondo il vignettista americano Tim Kreider le uniche notizie in Occidente che sconvolgono il mondo dell’arte sono le vendite a somme spropositate di opere di Pollock o di Warhol. Diventa quindi sconvolgente relazionarsi con quanto avvenuto lo scorso 7 gennaio nella redazione parigina di Charlie Hebdo.
Il sistema politico economico americano ha la capacità di combattere e neutralizzare i dissidenti assorbendoli al suo interno. L’arte che attacca le diverse forme di potere viene o ignorata, quando non riscuote appeal presso il pubblico, o inglobata nel sistema stesso che critica. I vignettisti di Charlie Hebdo sono chiamati eroi, ma, tenendo conto della poca considerazione che nel mondo occidentale si riserva alla categoria, ciò è estremamente difficile da immaginare se fossero stati ancora vivi.
L’attenzione che si serba alla satira, spesso politically incorrect, e alle forme artistiche che criticano l’ordine precostituito e i giochi di potere è molto bassa. La maggior parte degli artisti americani è cresciuta, infatti, in un contesto in cui le uniche notizie sensazionali sono legate a un mondo in cui l’arte è considerata esclusivamente come un investimento di lusso. Le uniche controversie sono legate all’individuazione di oscenità a sfondo sessuale e diventa difficile individuare in tempi recenti un’espressione artistica che sia diventata dannosa per il potere stesso.
Forse è per questo che la reazione della maggior parte delle persone al massacro parigino è stata di sgomento, forse perché i bersagli erano solo dei “fumettisti”. (Federica Pignata)