08 novembre 2018

Los Angeles a Roma

 

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Che effetto fa la città degli angeli, così vasta e luminosa e in grado di mutare pelle in men che non si dica, sia nella scena artistica tanto quanto in quella urbanistica, vista da Roma?
Uno spaccato lo potete avere in questi giorni, fino al 19 novembre, alla Temple University, con “Los Angeles is, Once Again”, a cura di Camilla Boemio, che raccoglie le opere di Dani Dodge, Ed Gomez, Sean Noyce, Max Presneill, Ty Pownall, Curtis Stage, Alison Woods, Gul Cagin, Roni Feldman e Joe Davidson, molti dei quali sono stati realizzati appositamente per questa mostra.
Il tema? L’esplorazione, come una deriva situazionsta, dei “microclimi artistici” con, appunto, particolare attenzione all’estetica del rinnovamento artistico della città. 
La mostra nata dalla collaborazione tra gli spazi no-profit Durden e Ray di Los Angeles e la piattaforma nomade AAC di Roma segue anche la storia della città del Pacifico: “Dagli anni sessanta Los Angeles è un terreno fertile per la sperimentazione, ed un contesto ideale per plasmare nuovi modelli di produzione artistica e di presentazione dell’arte. Per anni la luce peculiare della California del sud e la possibilità di ottenere spazi più accessibili hanno attratto gli artisti d’arte visiva decretando la città il “luogo chimerico” nel quale creare il proprio lavoro in una invidiabile miscela di dinamica vita urbana e di serena vita da spiaggia. In questo particolare contesto l’arte di Los Angeles si è orientata verso la luce, lo spazio e le influenze Asiatiche. Questa posizione sul bordo del pacifico ha ampliamente fatto si che si sviluppassero empatie verso l’Asia e l’Europa; per poi successivamente estendersi verso New York”. Se volete respirare un poco di West Coast sul Lungotevere!

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