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Una retrospettiva al Musée du quai Branly di Parigi, intitolata “The Color Line”, ha sollevato una polemica per il modo in cui ha affrontato il tema della schiavitù e della discriminazione razziale negli Stati Uniti. Il sito web Afropunk ha pubblicato alcune parti del libretto ideato per spiegare la mostra ai più piccoli, sottolineando che al suo interno la vita di alcuni schiavi viene descritta come “piacevole”. Il testo afferma inoltre che la discriminazione basata sul colore della pelle è finita nel 1964 e che anche gli africani hanno partecipato alla tratta degli schiavi, una delle giustificazioni usate da alcune parti politiche francesi per minimizzare il ruolo degli europei nella questione.
Il museo in sua difesa ha dichiarato che la copia del libretto data alla stampa durante la preview è sbagliata e che ai visitatori della mostra sarà consegnata una versione corretta. Vista la delicatezza, l’importanza e l’attualità delle tematiche affrontate dall’esposizione, stupisce non poco che si sia fatto un tale errore. (Giulia Testa)
Fonte: Art Forum