03 luglio 2019

Un muro grande e bello tra Stati Uniti e Messico

 

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Per dipingere una parete grande, non serve un pennello grande ma molti amici. 3800 potrebbero bastare. Tanti sono infatti i volontari che si sono uniti a Enrique Chiu, artista messicano ed immigrato negli Stati Uniti, che ha preso in parola la promessa fatta da Donald Trump durante la campagna elettorale per le presidenziali e ha effettivamente realizzato un «muro grande e bello al confine tra Messico e Stati Uniti». Solo che di valenza esattamente opposta rispetto a quanto dichiarato da Trump, per esprimere un messaggio di condivisione e di fratellanza tra popoli e culture. Una volta completato, il Mural of Brotherhood si estenderà per poco meno di due chilometri, in corrispondenza di Tijuana, per poi continuare lungo alcuni segmenti più brevi attraverso Tecate, Mexicali, Ciudad Juarez e Nacozari, per raggiungere, infine, Reynosa, nel sud.
«I murales diffondono un messaggio di pace e di speranza alle persone che attraversavano il confine», ha detto Chiu a Hyperallergic. Chiu ha raccontato la sua esperienza di immigrato. Nato a Guadalajara, in Messico, attraversò il confine con gli Stati Uniti con la madre quando aveva otto anni. I due vissero a Los Angeles senza status legale per un anno, prima di tornare in Messico. Più tardi, Chiu sarebbe ritornato negli States per frequentare la California State University con un visto per studenti ma rimase nel Paese per 12 anni. «In California vivevo il sogno americano. Sono andato a scuola, avevo il mio lavoro, la mia casa, la mia galleria, il mio studio, tre macchine. Ho avuto tutto». Nel 2009, decise di tornare in Messico per entrare a far parte della fiorente scena artistica di Tijuana, «Anche qui puoi vivere il sogno americano e puoi fare tutto ciò che vuoi», ha continuato Chiu. 
Nel 2017, l’amministrazione Trump ha testato otto prototipi di muro a Otay Mesa, a San Diego, di fronte a Tijuana, sull’altro lato del confine. I prototipi non sono stati valutati solo per la loro efficacia ma anche per la loro estetica, con maggiore enfasi sull’aspetto del fronte statunitense. Tutti e otto i prototipi, quattro prototipi di cemento pieno e quattro di materiali misti, hanno fallito il test di base sulla penetrabilità. Nel 2018, otto modelli migliorati testati a San Diego hanno finalmente superato le prove dei militari statunitensi. Tuttavia, uno stallo in corso tra Trump e i Democratici per i finanziamenti per il muro, ha finora impedito al presidente di adempiere ai suoi piani.

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