12 marzo 2020

Dalla maratona Wikipedia ai videogiochi: riscoprire internet, in quarantena

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In questi giorni di quarantena e clausura forzata e più o meno totalizzante, abbiamo l’occasione di scoprire tutte le potenzialità dell’internet: giochini e letterine

Stare a casa quando fuori c’è il sole, in fondo, non è così male. Già la situazione è complicata così, figuriamoci quali sensazioni di sconforto potrebbe smuovere un cielo coperto da nuvole cariche di rancore. Vero, Igor? Comunque, in questi giorni in cui abbiamo dovuto ridurre le nostre necessità all’essenziale ritualità dell’alternanza spesa/lavoro – e giusto qualche corsetta all’aria aperta ma assolutamente non in gruppo (niente più Rocky Balboa, quindi) –, «possiamo riscoprire tante cose che prima davamo per scontate», come caldamente raccomandato dalla narrazione ufficiale degli eventi.

Per esempio, le potenzialità dell’internet e di tutto l’apparato tecnologico relazionale che ci circonda e allieta la quarantena e la clausura. Se l’emergenza Coronavirus fosse successa quando nelle case – in poche case – c’erano i modem 56k, come avremmo reagito? No, no vogliamo saperlo veramente. Che poi questa nostra tecnologia avanzata non sia affatto appannaggio di tutti e che, anzi, contribuisca in maniera rilevante ad approfondire il divario tra chi può accedervi e chi no, rendendo evidenti, come si diceva una volta, le differenze di ceto e di censo, è un altro discorso che, magari, potremo riprendere a mente più lucida. Per il momento, ecco alcune chicche del web, mentre qui trovate l’archivio con tutte le iniziative, i progetti e le attività di #iorestoacasa.

Le piccole, grandi gioie dell’internet, nei giorni di quarantena

Wikipedia, l’enciclopedia globale, ha risposto a modo suo alla pandemia e ha annunciato una maratona di scrittura, che terminerà il 5 aprile 2020, dedicata all’arte, alla cultura e alla natura. Il nome ufficiale è Writing Week / Locked Down ed è stata lanciata «per il miglioramento e la creazione di voci legate ai territori italiani maggiormente colpiti dalla pandemia di COVID-19», si legge sul sito. Si può scrivere di qualsiasi argomento, purché enciclopedico su Wikipedia e su Wikivoyage o Wikiversità in ogni caso, che riguardi i territori italiano e sammarinese, «Ti suggeriamo di dedicarti soprattutto a voci riguardanti la cultura italiana, considerata nella sua concezione più vasta: dall’arte alle principali tradizioni, dai monumenti e musei alle aree e oggetti naturali (laghi, monti, parchi naturali). Insomma, tutto ciò che può supportare il comparto turistico, uno dei più colpiti da questa situazione di emergenza», spiegano gli organizzatori. Insomma, approfittiamo della quarantena per rendere internet un posto migliore.

Chiesa di San Pietro e Santa Maria Immacolata a Musadino Porto Valtravaglia

Dopo aver studiato, è giusto dedicare un po’ di tempo anche al gioco. Ecco, per provare tutti i 2400 videogiochi dell’epoca ms-dos messi a disposizione da Internet Archive. C’è veramente di tutto per tornare bambini, dai cabinati da sala giochi che richiamano l’implacabile suono delle monetine cadute nel loro stomaco insensibile e vorace, ai famigerati bug e blue screen di Windows ’98 che hanno fatto volare più di qualche esecrabile imprecazione, scandalizzando mamme, papà, nonni e vicini di casa. Per esempio, ora che avete il pieno controllo della vostra pazienza, potrete finalmente scoprire che fine ha fatto Carmen Sandiego oppure rivelare l’indicibile segreto di Monkey Island.

Ma anche vincere gli Europei di Calcio del 1992, che nella realtà fu incredibilmente conquistato dalla Danimarca. Erano anni complicati dal punto di vista geopolitico nel Vecchio Continente, per esempio l’ex URSS partecipò con il nome di CIS – Comunità Stati Indipendenti. Da quel raggruppamento provvisorio, in seguito, sarebbero nate ben 11 nazionali. E pensate che tutta questa storia è tradotta nei pixelloni spigolosi come Trabant (solo più colorati) di European Championship 1992. Meraviglioso.

Se cliccare sui tasti del passato vi ha reso malinconici, allora che ne dite di una lettera al futuro? Grazie a Futureme.org, potete inviare una mail al vostro voi stessi, programmandola da ora al 2070, data massima concessa dal calendario del sistema. E dopo il 2070? Chissà se per quella dato sarò riuscito a liberare la mia casella Gmail.  «Ho inviato a me stessa già cinque lettere e ogni anni è una sorpresa. Perché dimentico molto facilmente. È un processo così meditativo che solitamente piango e rido mentre scrivo». È la testimonianza di Margaret, utente affezionata di Futureme, che non si capisce se è un emozionato invito o una velata minaccia. In ogni caso, a prescindere dal pregresso di ognuno di noi, l’idea è suggestiva, c’è un po’ di edonismo e un po’ di poesia. Cosa potrei mai scrivere a me, tra 10 anni o tra 30? In questi giorni penseremo a delle cose e forse potrebbe essere interessante dimenticarle e poi riscoprirle, quando tutto ciò sarà così distante.

Infine, se volete migliorare le vostre abilità al pianoforte, ecco una serie di app in realtà aumentata che potrebbero esservi molto utili. A patto di avere un pianoforte in casa, ovviamente. E se volete comunque fare party, qui trovate tutto quello che vi serve.

Bonus Track: tutti i segreti della Pandemia, spiegata con tanti bei disegnini dal canale AsapSCIENCE.

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