04 aprile 2020

Magazzino Italian Art: tra sostegno agli artisti e progetti online

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A Cold Spring, a poco più di un'ora di treno da New York City, Magazzino Italian Art reagisce alla situazione generata dall'emergenza sanitaria con iniziative a sostegno degli artisti italiani residenti a New York e con una fitta programmazione online. Il Direttore Vittorio Calabrese ci ha raccontato i progetti

Magazzino Italian
Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY. Courtesy of Magazzino Italian Art, New York. Photograph by Javier Callejas (part.)

A Cold Sping, a poco più di un’ora di treno da New York City, Magazzino Italian Art, museo dedicato all’arte italiana dal secondo dopoguerra al contemporaneo, ha dato vita a una serie di iniziative per far fronte alla situazione generata dal lock down.

Con il progetto Magazzino da Casa «Magazzino Italian Art lancia, tra i primi musei negli Stati Uniti, una serie di nuove iniziative digitali: incontri in streaming live con artisti, lezioni, filmati inediti, playlist di musica italiana e contenuti online», ha spiegato l’instituzione.

«Tra le iniziative, HOMEMADE, otto artisti italiani residenti a New York invitati a realizzare una nuova opera nelle loro abitazioni e a condividere il processo creativo»: Alessandro Teoldi (1987, Milano), Andrea Mastrovito (1978, Bergamo), Beatrice Scaccia (1978, Frosinone), Danilo Correale (1982, Napoli), Davide Balliano (1983, Torino), Francesco Simeti (1968, Palermo), Luisa Rabbia (1970, Torino) e Maria Domenica Rapicavoli (1976, Catania).

Qui sotto una lunga intervista a Vittorio Calabrese, Direttore di Magazzino Italian Art e, alla fine, il programma con gli incontri live streaming sull’account Instagram del museo e la pubblicazione di filmati, quasi tutti inediti, resi disponibili anche sull’account Facebook.

Vittorio Calabrese, Director of Magazzino Italian Art. Courtesy of Magazzino Italian Art, New York. Photograph by Marco Anelli © 2017

Le parole di Vittorio Calabrese, Direttore di Magazzino Italian Art

In queste settimane Magazzino Italiano Art sta dando vita a un fitto programma di proposte online e sui social. Vorrei iniziare da HOMEMADE: come è nato questo progetto e come si colloca rispetto alla mission di Magazzino Italian Art?

«HOMEMADE è un progetto creato per supportare otto artisti italiani residenti a New York durante questo periodo di grande fragilità. L’iniziativa nasce nell’ambito di Magazzino Da Casa, una nuova piattaforma digitale lanciata all’indomani della chiusura al pubblico del museo in risposta alla necessità di adottare un approccio etico e solidale rispetto al dilagare della pandemia COVID-19 negli Stati Uniti.

Questa iniziativa si colloca al centro della nostra missione e ha il suo fulcro nell’impegno verso la comunita artistica italiana in Italia ma anche negli Stati Uniti. Crediamo sia necessario proteggere gli artisti in questo momento di incertezza non solo da un punto di vista economico, ma con un progetto mirato a connettere, coinvolgere, in qualche modo abbracciare un gruppo di artisti che si trova sospeso tra due sponde dell’oceano e due fasi dell’emergenza».

Chi sono gli artisti invitati?

«Il gruppo include Alessandro Teoldi, Andrea Mastrovito, Beatrice Scaccia, Danilo Correale, Davide Balliano, Francesco Simeti, Luisa Rabbia e Maria Domenica Rapicavoli.

Alcuni sono artisti con i quali abbiamo già collaborato in passato, come Danilo Correale ed Andrea Mastrovito, altri che seguiamo da tempo. La decisione di invitare artisti newyorkesi nasce su una riflessione legata all’identità stessa di Magazzino e va a colmare la condizione di duplice fragilità che molti di questi artisti hanno vissuto nelle ultime settimane, tra le preoccupazioni per i propri cari in Italia e la rinnovata emergenza a New York.

Ci rivolgiamo ad un gruppo vario ed eterogeneo, diverse generazioni, estetiche e pratiche, completamente scollegate da una coerente linea artistica ed invitiamo a riflettere sulla dimensione domestica e su come fare comunità in un contesto così limitato come quello attuale».

Magazzino Italian
Magazzino Italian Art, Cold Spring, NY.
Courtesy of Magazzino Italian Art, New York. Photograph by Javier Callejas.
Come si sviluppa il progetto HOMEMADE?

«Abbiamo invitato ogni artista a creare una nuova opera durante questo periodo di quarantena e a documentare il suo processo creativo attraverso video, audio, fotografia o un altro metodo a sua scelta. Lasciamo all’artista la decisione del mezzo attraverso il quale si sente più a suo agio nella narrazione, al fine di raccontare la storia di questo nuovo lavoro e la sua realizzazione nel modo più coerente ed autentico possibile.

L’idea di HOMEMADE nasce da una condizione che ci impone di pensare e agire in modi senza precedenti e non convenzionali, questo progetto ci invita a riconsiderare creativamente l’ambiente domestico. Chiediamo agli artisti di riflettere su come il materiale casalingo e la quotidianità possano essere riscoperti e servire come strumenti importanti sia nella pratica artistica che nel contesto globale attuale in senso lato. HOMEMADE invita a rileggere in modo creativo i “limiti” ed i confini e a rispondere ai temi del quotidiano; solitudine; pace; cura; connessione; Comunità; sogno; ed immaginazione. La sua componente narrativa ci chiede di voltarsi verso l’interno per riflettere su questo processo e sul significato di essere artista nel nostro tempo attuale.

Speriamo di poter festeggiare la fine del progetto “fisicamente” alla fine di maggio e di continuare a promuovere l’iniziativa oltre, attraverso un catalogo online e, infine, stampato. Stiamo anche discutendo della possibilità di organizzare una mostra, anche se questo dipenderà, ovviamente, da come le cose si svilupperanno e progrediranno nei prossimi mesi».

RED REGATTA di Melissa McGill, photo Marco Gaggio
Parallelamente a HOMEMADE Magazzino Italian Art ha avviato il ricco ventaglio di proposte di Magazzino da Casa. Qual è il principale obiettivo di questa iniziativa?  Pensate che potrà proseguire una volta terminato il lock down?

«La decisione di voler creare una piattaforma come quella di Magazzino da Casa nasce dalla volontà di non volersi fermare ma anche dalla responsabilità che come istituzione abbiamo rispetto alla nostra comunità di Cold Spring e la più estesa comunità artistica che ci rappresenta, parlo di artisti, partner culturali, scholars, curatori, videomaker e fotografi che hanno determinato quella che è l’identità stessa di Magazzino – ormai quasi al terzo anno di attività.

L’obiettivo è quindi quello di restare in contatto e di mandare un messaggio forte a tutti che stare a casa significa proteggere chi è più debole in questo momento ma anche di alleviare l’ansia, distrarre e creare una via di fuga per la mente in un contesto di grandi costrizioni fisiche».

Come scegliete i contenuti da proporre?

«La scelta dei contenuti da proporre è volta a tradurre la componente più umana della programmazione di Magazzino. Vogliamo dare accesso a persone e luoghi in un contesto in cui le limitazioni sono fortissime attraverso video e film inediti, proposti settimanalmente in combinazione con incontri in live streaming sui social media a cui tutti sono invitati a partecipare.

Il primo video inedito che abbiamo presentato è stato quello di Marinella Senatore & The School of Narrative Dance, che documenta la performance realizzata lo scorso novembre a Cold Spring che ha visto coinvolte oltre 700 persone e 150 performer della comunità locale. Alla pubblicazione del video è seguito un talk tra l’artista e la curatrice Ylinka Barotto, anch’esso disponibile online. Seguiranno i film Building Magazzino, Michelangelo Pistoletto: Walking Sculpture (Cold Spring, November 2017), Melissa McGill: Red Regatta, Installing Magazzino, Murano Glass».

Nel comunicato stampa si legge che Magazzino Italian Art è tra i primi musei negli Stati Uniti a proporre una programmazione online in questo momento. Come è, in generale, il panorama rispetto a questo tipo di iniziative negli Stati Uniti nella situazione dello shut down?

«Magazzino ha percepito la gravità della situazione prima di altre istituzioni americane perché in stretto contatto con la realtà italiana e per questo ha deciso tra i primi musei a New York di chiudere preventivamente al pubblico.

Ci ha ispirato molto la grande produzione e la straordinaria risposta delle istituzioni culturali italiane che fin da subito hanno reagito con contenuti originali online.

L’ecosistema culturale statunitense sta reagendo allo shock e sta affrontando prima di tutto le criticità di un sistema culturale prevalentemente privato che non riesce a sostenere finanziariamente la chiusura al pubblico. I grandi musei aprono i propri archivi e offrono attività didattiche online gratuite rivolte in particolar modo alle migliaia di studenti a casa».

Marinella Sentore
Marinella Sentaore and The School of Narrative Dance Performance in the Village of Cold Spring, N.Y. on November 16, 2019. Photo by Alexa Hoyer
La programmazione di Magazzino prevede per il 5 maggio la personale di Namsal Siedlecki in collaborazione con Casa Italiana Zerilli Marimò e per il 13 giugno la mostra curata da Mel Bochner in collaborazione con Magazzino, che metterà in dialogo lavori di Bochner con opere di Alighiero Boetti e Lucio Fontana provenienti dall’archivio di Bochner, dalla Olnick Spanu Collection e da altre collezioni internazionali. A ciò si aggiunge un ricco ciclo di conferenze e incontri su varie tematiche. Che prospettive ci sono in questo momento per questi eventi?

«La personale di Namsal Siedlecki è rimandata all’autunno, mentre la mostra di Bochner, Boetti e Fontana a Magazzino é per il momento sospesa in attesa di capire l’effettiva possibilità di ricevere i prestiti e di aprire le nostre gallerie al pubblico.
Per quanto riguarda il ciclo di lectures “Una Visione Globale” – Arte Povera Worlds curato dalla scholar in Residence Dr. Tenley Bick è stato completamente adattato al formato digitale con appuntamenti bisettimanali dedicati ad approfondire la “globalità” nella pratica degli artisti dell’Arte Povera».

Michelangelo Pistoletto, Stracci italiani, 2007, Collezione Olnick Spanu, Courtesy Magazzino Italian Art

Qui il programma di Magazzino da Casa

FILMATI E INCONTRI IN STREAMING LIVE su Instagram

• Marinella Senatore e “The School of Narrative Dance” (Cold Spring, Novembre 2019)
Prima visione – Filmato visibile dal 27 marzo 2020
«Proiezione di un nuovo documento video di Marinella Senatore che ripropone la processione performativa tenutasi a Cold Spring, NY».

• Building Magazzino
Prima visione – Filmato visibile dall’8 aprile 2020
Incontro con l’architetto Miguel Quismondo su Instagram Live: 11 aprile 2020, dalle ore 15.00.
«Attraverso un approfondimento dedicato alla costruzione dell’edificio pluripremiato che ospita Magazzino Italian Art a Cold Spring, il documento video presenta la costruzione del museo».

• Michelangelo Pistoletto: Walking Sculpture (Cold Spring, November 2017)
Prima visione – Filmato visibile dal 24 aprile 2020

• Incontro con Tenley Bick, attuale ricercatrice-in-residenza presso Magazzino, su Instagram Live: 25 aprile 2020 dalle ore 15.00
«Il filmato Scultura da passeggio, di Domenico Palma, della performance di Pistoletto inclusa nella serie Sfera di giornali, realizzata per le strade di Cold Spring su commissione di Magazzino».

• Melissa McGill: Red Regatta 
Prima visione – Filmato visibile dal 6 maggio 2020
Incontro con l’artista Melissa McGill su Instagram Live: 9 maggio 2020, dalle ore 15.00, in occasione della ricorrenza di un anno dalla prima regata.
«Il filmato dedicato alla performance Red Regatta, progetto di arte pubblica di Melissa McGill, realizzata, da maggio a settembre 2019, nella laguna e nei canali di Venezia».

• Allestire Magazzino
Prima visione – Filmato visibile dal 13 maggio 2020
Incontro con Thomas Huber, capo installatore e Gabriella Perez, Collection manager di Magazzino Italian Art su Instagram Live il 16 maggio 2020 dalle 15:00
«Presentazione di un cortometraggio con il dietro le quinte della prima mostra allestita a Magazzino: Margherita Stein: Rebel With A Cause».

• Murano Glass
Filmato visibile dal 20 maggio 2020
Incontro con i fondatori di Magazzino, Nancy Olnick e Giorgio Spanu, su Instagram Live,
con possibilità di domande e risposte: 23 maggio 2020 dalle 15:00.
«Il filmato, realizzato da Anton Giulio e Siretta Onofri, offre un viaggio nella Collezione Olnick Spanu dedicata ai vetri di Murano. A partire da un excursus all’interno della tradizione vetraria di Murano, con spezzoni di repertorio sulla produzione nelle vetrerie storiche di Venezia, il fimato prosegue con interviste a Nancy Olnick, Giorgio Spanu e Ferruccio Franzoia, collaboratore di Carlo Scarpa, e riprese delle opere della collezione».

CICLO DI INCONTRI “UNA VISIONE GLOBALE”: I MONDI DELL’ARTE POVERA, a cura di Dr. Tenley Bick

• Pino Pascali: tra l’Arte Povera e il Mediterraneo
4 aprile, ore 15:00/17.00

«Valérie Da Costa, Senior Lecturer in Contemporary Art History presso l’Università di Strasburgo, prende in esame il concetto di “Mediterraneo” nel lavoro dell’artista italiano Pino Pascali».

• Michelangelo Pistoletto’s Comizi (1965–1966): pop, protesta e politica nella fase iniziale dell’Arte Povera
18 aprile, ore 15:00/17.00
«Tenley Bick analizza i quadri specchianti di Michelangelo Pistoletto con un occhio di riguardo alla serie Comizi (Rallies), ispirata al clima politico e alle contestazioni della metà degli anni ’60 in Italia».

• Sale e rame: domande e risposte stratificate da un’intervista con Jannis Kounellis
2 maggio, ore 15:00/17.00
«Chris Bennett, Assistant Professor of Art History/Contemporary Art presso la University of Louisiana at Lafayette, esplora la produzione di Jannis Kounellis, con una lente d’ingrandimento transnazionale».

Michelangelo Pistoletto: Walking Sculpture (Cold Spring, November 2017) nella foto Michelangelo Pistoletto, Nancy Olnick e Giorgio Spanu

 

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