13 giugno 2003

fino al 19.VI.2003 White Project – Marina Bolmini/Sabrina Muzi/Lola Marzuela Cupramarittima (ap), Galleria Marconi

 
Ricami a mezzopunto che rappresentano scene di famosi videogame, arance squarciate e ricucite con una lentezza quasi rituale, un paesaggio notturno con sprazzi di luce. Tre donne mettono a confronto in questa collettiva le loro particolari poetiche artistiche…

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Con quest’ultima collettiva si chiude White Project il ciclo di mostre che impegna la Galleria Franco Marconi sin dallo scorso autunno.
Una mostra particolare questa, da cui esce un confronto estremamente interessante tra tre poetiche notevolmente diverse, tra tre linguaggi iconici complessi atti alla rappresentazione della realtà circostante.
Marina Bollini (Vasto, 1970) riporta nei suoi lavori a mezzopunto gli elementi che hanno caratterizzato un’intera generazione di giovani: un background culturale fatto di televisione e sale giochi. Il lavoro dell’artista abruzzese consiste quindi nell’estrapolare da famosissimi videogame immagini di particolare violenza, riproponendole attraverso una tecnica antica ma soprattutto insolita nell’arte contemporanea, che imita la costruzione in pixel delle immagini video. Le scene di sangue escono dal mondo virtuale e si trasferiscono nella realtà anche attraverso raffinate maioliche che soddisfano un esigenza plastica e tridimensionale.
La dimensione sociale rimane particolarmente forte anche nel lavoro di Sabrina Muzi (San Benedetto del Tronto, 1964) che con il suo mending sposta l’attenzione verso una visione ecologica. Il lavoro è composto da un loop video e da diversi still frame che rappresentano la testimonianza di una performance. L’artista viene ripreso mentre è intento a ricucire una serie di arance lacerate, simbolo di una natura distrutta dall’operare violento dell’uomo. L’artista si assegna quindi il compito di intervenire e di salvare. È estremamente particolare la resa del video in cui gli elementi ed i colori rimandano ad una vera e propria operazione chirurgica. Il bianco della camicetta che contrasta in maniera eclatante con il rosso sangue delle arance ed il filo nero simile a quello usato realmente per i punti di sutura con cui l’artista ,in preda ad una sorta di trance, svolge la sua operazione sono immagini sicuramente forti e da un certo verso toccanti.
Lola Marzuela (Madrid, 1970) dimostra invece una concezione più squisitamente intellettuale dell’arte: il messaggio è espresso in maniera sottile ed è decifrabile da piccoli elementi sparsi nell’opera. Il lavoro dell’artista spagnola si basa sulla documentazione di cambi di stato repentini. La fotografia diventa quindi l’unico mezzo possibile per rappresentare (nel suo hic et nunc) un insetto che spicca improvvisamente il volo, un cane abbagliato in piena notte da un faro, lo scoppiettio di un fuoco o il passaggio di un pipistrello. Tutto questo diventa opera d’arte nel momento in cui interagisce con l’universo dell’artista.




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stefano verri
mostra visitata il 28.5.2003


Dal 19.V al 19.VI
White project – Marina Bolmni/SabrinaMuzi/Lola Marzuela. Galleria Franco Marconi, Corso Vittorio Emanuele,70 (centro storico) Cupramarittima (ap). A cura di Mauro Bianchini
Orario: dal lunedì al sabato 16-20 chiuso la domenica. Ingresso libero.
www.siscom.it/marconi mailto galmarconi@siscom.it
Info 0735778703


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