03 giugno 2004

fino al 20.VI.2004 Tra Anacronismo Citazionismo e Nuova Maniera Falconara Marittima (an), Galleria Artemisia Arte Contemporanea

 
Una piccola galleria di provincia propone una serie di mostre sulle correnti storiche del Novecento. Un viaggio didattico-espositivo attraverso opere e protagonisti che non tralascia le dimensioni locali. Anacronismo, Citazionismo e Nuova Maniera a confronto...

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All’interno del programma espositivo di Leggere il ‘900, Stefano Tonti propone una serie di appuntamenti destinati ad approdare in Ottobre nella prestigiosa cornice della Mole Vanvitelliana di Ancona. Questa mostra, bene presentata da Mauro Pratesi, è stata ideata per essere rappresentativa di quelle esperienze neofigurative di volta in volta dalla critica etichettate come Anacroniste, Colte, Citazioniste ; insomma che risulta rappresentativa di quel pensare l’arte come nomadismo culturale, errante ed eretico storicismo nel quale coabitano antiche reminiscenze e contemporaneità, la storia con il qui ed ora denso di memoria. Risulta dunque piacevole osservare nella piccola sala, la convivenza frontale del toscano profetico Roberto Barni con il mago-fanciullo Luigi Mainolfi. Il primo fa sentire la sua presenza con una tela recente, forse la propria, ennesima affermazione di resurrezione, dove all’orgiastica voluttà degli anni ‘70/’80 sostituisce una pacata, problematica riflessione interiore. Mainolfi viene qui inserito ma risulta essere artista irregolare, tra i più liberi e sorprendenti, il nomadico per eccellenza. Infatti, speculare all’opera di Barni, brilla d’arcaica potenza la sua Città d’oro dall’epidermide arancione di una regolarità rugosa, occultante profondità seducenti, misteriche. In lui vive una fredda primarietà scaldata però da una continua combustione immaginativa di un forte temperamento, il suo, che vive l’arte come magia, come senso antico, mitico dell’abitare.

Poi troviamo presenze marchigiane quali Bruno D’Arcevia ed i suoi angeli-demoni dalla malizia pontormesca, risucchiati in cadute libere da pesantezze gravitazionali incapaci però di annullare i colori ghiacciati e splendenti, e Ubaldo Bartolini che, dai divertissement, dall’ironia del periodo concettuale, approda, con le recenti opere qui in mostra, ad un’idea d’arte come figuratività raggelata, piena eppure immobile, come magica irrealtà settecentesca. I suoi paesaggi vivono d’incontri eterni, solitari, fatti di silenzi. E di silenzi vivono anche le opere dell’emiliano Omar Galliani che vede l’arte come discorso sull’arte, ponte atemporale dove passato, presente e futuro si fanno un unico, enigmatico tempo, decifrabile solamente da nuovi santi, mistici in continuo trascendimento. Una nota particolare merita anche il piccolo lavoro di Stefano Di Stasio dove toni metafisico-espressivi rilevano inquietanti premonizioni, minacce dall’oggi meccanizzato e tecnoide.

Un invito alla riflessione che, nei contenuti, non è poi di molto differente rispetto a quello che ci propongono le opere di Paola Gandolfi e di Andrea Granchi, dove l’ironia si fa amara e l’artista-eroe diviene oggigiorno possibilità, ricerca meramente ludica di una condizione però necessaria, da rincorrere anche se nello spazio di un’utopia.

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Redazione Exibart
mostra visitata il 22 maggio 2004


Tra Anacronismo Citazionismo e Nuova Maniera Galleria Artemisia, Via Nino Bixio, 39, Falconara (An).
A cura di Stefano Tonti, presentazione di Mauro Pratesi.
Orario: tutti i giorni: 10-12,30 e 17-19,30
Domenica pomeriggio e lunedì chiuso
Info 071/9175795 (Galleria Artemisia)
www.artemisiajesi.it – artemisia.jesi@tin.it

[exibart]

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