24 ottobre 2002

fino al 3.XI.2002 Ercole Ramazzani de la Rocha – Aspetti del manierismo nelle Marche della Controriforma Arcevia (an), Chiesa di San Francesco

 
Una vera e propria riscoperta dell’artista di Arcevia, troppo a lungo trascurato dal pubblico e dalla critica per la dubbia qualità della sua pittura. E Sgarbi in occasione di questo evento lo definisce El Greco di Arcevia…

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La prima mostra dedicata all’artista arceviese Ercole Ramazzani (1535 ca-1598). Ha permesso non solo di omaggiare la città, ma anche di conoscere più a fondo un personaggio ancora poco noto, che in realtà ha acquistato una propria dignità nel panorama della pittura nelle Marche.
La sua produzione è ricca di rimandi ed influenze, a cominciare dal Lotto, al cui seguito fu nei primi anni ’50 (più come garzone che come allievo), per poi passare a Pellegrino Ribaldi, Siciolante da Sermoneta, Livio Agresti, Marcello Venusti, Simone de Magistris , tutti ramazzani artisti operanti nella Roma manierista e riformata, ma attivi anche nelle Marche, e in particolare a Loreto, cantiere artistico importantissimo per la regione ed il centro Italia. Talmente stretto è il legame con l’ambiente romano che per Ramazzani si ipotizza un viaggio nella capitale, finora non documentato. Da non sottovalutare è inoltre il forte supporto che le stampe delle opere dei maestri offrivano agli artisti di periferia, come ci mostrano alcuni esempi ben ricostruiti nella suddetta esposizione.
Le opere del Ramazzani, forse non troppo apprezzate dalla critica per la qualità pittorica, lo sono, però, per quell’estro e quell’attenzione ai particolari che fanno di lui un pittore molto interessante . La scelta di soggetti poco noti e la realizzazione di corpi scolpiti, panneggi ariosi dai colori vivacissimi e dettagli di sfondo assai curati, sono le caratteristiche della sua produzione. Produzione che è sintesi di una lunga meditazione sulle esperienze dei suoi contemporanei maggiori e che si traduce in quella estrosa combinazione di arte intellettuale, manieristica e arte popolare, a cui le esigenze di committenza e i precetti controriformistici non potevano non indirizzarlo.
Insomma è una maniera del tutto personale di interpretare la crisi dell‘epoca: la sua riflessione e il suo profondo sentimento religioso convivono comunque con la sua libertà d’invenzione.
La mostra è stata ideata in maniera coinvolgente: circa una trentina di opere sono esposte nella chiesa di San Francesco, mentre il resto della produzione del Ramazzani si può ammirare nelle altre chiese arceviesi e del circondario, a cominciare dalla vicina San Medardo, dove l’originaria collocazione delle pale rende più suggestiva e comprensibile la sua pittura. Il percorso espositivo all’interno di San Francesco è inoltre articolato in tre sezioni tematiche che permettono al visitatore di individuare e ricostruire le tappe fondamentali della sua evoluzione artistica, dagli anni della formazione, ai rapporti con i pittori romani e a quelli con le committenze marchigiane; non mancano, a questo proposito, alcuni esempi degli artisti coevi operanti nello stesso territorio, che ci rimandano a quelli che furono i suoi modelli iconografici di riferimento.

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dal 20.VII al 3.XI
Ercole Ramazzani de la Rocha – Aspetti del manierismo nelle Marche della Controriforma, Chiesa di San Francesco di Piazza, corso Mazzini 64, Arcevia (AN). A cura di Daniela Matteucci.
Orario: tutti i giorni fino al 31.VIII 10-12:30/16:30-20:30 (dal 5. al 18.VIII apertura prolungata fino alle 23) dal 1.IX al 3.XI 16-19. Ingresso: intero € 4 ridotto € 3. Catalogo ed.Marsilio. Info 0731/984537-97511


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