05 gennaio 2010

fino al 9.I.2010 Arnis Balcus / David Starr Pergola (pu), Sponge Living Space

 
Forti e indelebili, le immagini esposte in questa doppia personale necessitano di un proprio spazio. I percorsi dei due artisti convivono eccezionalmente senza incrociarsi mai. Da un ambiente privato si passa improvvisamente al suono dirompente...

di

Una porta chiusa. Un ambiente privato che
mantiene la sua intimità, attendendo lo sguardo individuale per potersi rivelare.
Si apre la porta e si procede lungo il corridoio. L’elemento sessuale, centrale
nelle fotografie esposte, si attenua in Untitled 9, dalla serie
Amnesia

di Arnis Balcus (Riga, 1978; vive a Londra), scatto che chiude il percorso.
In un ambiente spoglio, illuminato dalla luce
artificiale, un giovane è seduto su un letto clinico. Il lenzuolo bianco
avvolge la parte inferiore del corpo, lasciando scoperto il busto. Lo scorcio
accentua la visione della schiena, che si mostra cosparsa di grandi bolle in vetro.
Attraverso un processo del tutto simile a quello voyeuristico, Balcus attrae
l’attenzione. Lo sguardo dell’osservatore si carica di una curiosità morbosa
per poter vedere ciò che normalmente resta celato. Una ricerca che non
esaurisce l’eloquenza dell’immagine.
Nella stanza alla fine del corridoio vengono
proiettati i video nei quali si evidenzia la grande capacità dell’artista
lettone di raccontare storie attraverso ogni singolo fotogramma. Scatti
fotografici, montati in sequenza, a cui viene apposto un titolo con l’intento
di voler suggerire il contenuto. Il bianco e nero accentua il processo di
astrazione e si viene catturati in un gioco alla Quentin Tarantino, dove tutto può
accadere, essendo esplicitamente dichiarata la finzione.
Arnis Balcus - Untitled 8 dalla serie Amnesia - 2008
A sancire inizio e fine del percorso, un’altra
immagine della serie Amnesia, Untitled 8, che si trova
separata dagli altri lavori. Esposta nell’ambiente centrale del Living Space di
Pergola, invita a soffermarsi anche sull’altro evento organizzato da Sponge
Arte Contemporanea: Christmas Tree d’Artista. La definitiva mostra di Natale. L’iniziativa
coinvolge 23 artisti, ai quali è stato chiesto di interpretare l’addobbo
principe delle festività natalizie: la palla per l’albero di Natale. Ogni
singolo intervento creativo ha la capacità di mostrare la complessità umana,
superando i bagliori dei lustrini che eclissano la visione.
La doppia personale prosegue invece nell’altra ala della home gallery.
L’evento, che costituisce il terzo appuntamento della stagione espositiva,
viene inoltre proposto in contemporanea negli spazi di Arte in Scacco di
Vercelli.
Un albero privo di radici, dal quale pendono
delle diapositive, si trova sospeso sulla superficie di un letto coperto da un
lenzuolo bianco. Le immagini di Elvis Presley e della Madonna, appese a questo
arbusto secco e spinoso, dichiarano la loro incapacità di veicolare contenuti.
In Redego di David Starr, l’unica possibilità data a questa materia
organica, ormai priva di linfa vitale, è costituita dalla musica.
Arnis Balcus - Untitled 9 dalla serie Amnesia - 2008
Le immagini di Elvis e della Vergine tornano
sulle pareti dell’altra stanza, e ancora nel piccolo ambiente esterno alla
casa. Icone di mondi perfetti, senza incrinature, che finiscono per deflagrare,
fino a svanire nelle pulsazioni della luce rossa che invade lo spazio. Il
suono, amplificato fino a diventare assordante, si fa largo nella mente,
germina, aprendo infinite strade.

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Starr a Perugia

cristina petrelli
mostra visitata il 12 dicembre
2009


dal 12 dicembre
2009 al 9 gennaio 2010

Arnis
Balcus / David Starr – Bye Bye God
a cura di Roberta Ridolfi
Sponge Living Space
Frazione Mezzanotte, 84 – 61045 Pergola (PU)
Orario: tutti i giorni su appuntamento
Ingresso libero
Info: mob. +39 3396218128; spongecomunicazione@gmail.com;
www.spongeartecontemporanea.net

[exibart]


37 Commenti

  1. Nelle stanze a Pergola, gravitano stravaganze che si coniugano con una molteplicità di immagini e di sensibilità variabili.
    La sintonia si specchia specularmente dove si posa lo sguardo, sublimando.
    E’ solo questione di un attimo, interminabile: solo in questa frazione è fondamentale gravitare , comprendere, compenetare i soggetti e le sue illusioni.

  2. Sono di vicino Pesaro e ho sentito parlare in toni molto comici di questo pseudo spazio.
    A me fa una certa tenerezza vedere che uno che dovrebbe fare l’artista (si chiama Giovanni Gaggia) invece si mette ad appendere in casa sua le opere di altri, e allora casa sua prende il nome di “Sponge Living Space”… hihihihi

    Meriterebbe una gita giusto per farsi quattro risate!

  3. Caro Michele!!
    grazie tanto per il tuo commento e per la tua critica molto molto costruttiva è importante per me!! è bello sapere che gente che non conosco parli di me e del lavoro di Sponge così appassionatamente!!
    quando vuoi vienimi a trovare, sei il benvenuto, quattro risate ce le facciamo insieme!! E ti spiego quanta gente segue e lavora quotidianamente a questo progetto oramai da un anno.

    ciao e buon lavoro!
    Giovanni

  4. Sarei molto curiosa di osservare le Vostre opere per poterle commentare insieme, mi piacerebbe conosce i Vostri cognomi per poter poi documentarmi, sugli spazi espositivi che ospitano i Vostri ‘capolavori’ e ridere insieme allegramente. L’invidia è una bruttissima carogna.

  5. Sponge Living Space si basa sul concetto contemporaneo di spazio-atelier aperto che ospita (come succede regolarmente in tutto il nord europa) eventi artistici che promuovano artisti emergenti in modo fresco e libero, non tralasciando l’ottimo apporto critico dato dai curatori che ruotano attorno al progetto di Sponge.

  6. Oh Gaggia!
    Se vuoi una critica positiva: fai l’artista e se non ce la fai a campare, trovati un lavoro vero! Ti stai creando una reputazione pessima, cambia percorso fino a che sei ancora in tempo….

    Non so come fai/fate a non accorgerti/vi che siete la barzelletta del pesarese, dove una manovra come la vostra salta subito all’occhio!

    Pensate davvero che la gente che frequenta l’Arte non si renda conto che a casa tua (Sponge Living Space!!! hihihhi) state facendo queste pseudo mostre con opere appese tra il bagno e i fornelli, come sanno tutti, cercando disperatamente di dare un tono a queste iniziative?

    Non è che ci si metta molto a capire dove vogliate andare a parare con tutto ciò: soldi pubblici?
    per fare “mostre” in casa tua?

    Scusa la franchezza, ma ti assicuro, credimi, che state facendo davvero una brutta figura, e che la gente nelle Marche non è così ingenua come pensate, sa distinguere un “giochino” come questo e sa cosa sia una mostra vera.

    Se poi vogliamo tutti fare le mostre in casa, beh, di “artisti” che non trovano altri spazi ce ne sono milioni…

    Michele

  7. Caro Michele,
    ti pregherei , se ti è possibile di mantenere un tono pacato e rispettoso, come è il mio, essendo io una persona educata.

    Ti invito di nuovo a venirci a trovare, mi farebbe piacere conoscerti e discutere con te di persona. Ti renderai così facilmente conto che Sponge non è un giochino, è una macchina autofinanziata senza senza finanziamenti pubblici alcuni.

    Dal tronde il modo è vasto non si può mica piacere a tutti.

    ciao
    Giovanni Gaggia

  8. Ma il mio tono era assolutamente pacato, spero di non avere toccato un nervo troppo scoperto…

    Ti ringrazio per l’invito, quando farai qualcosa di decente e con qualche artista valido (forse) verrò.

    Se la vostra intenzione – e te ne chiedo conferma – è quella di non prendere per il futuro soldi pubblici, non si sprechera’ almeno denaro collettivo in manifestazioni risibili di questo livello.

    Sappi che i nodi vengono sempre al pettine.

  9. Il tono polemico senza essere propositivo nè costruttivo di Michele, l’idea deviata dell’attività di Sponge, il tono pettegolo, paternalistico e un pò livido- chissà perchè?- mi obbligano a suggerire a Michele di essere, eventualmente, più circostanziato e informato.

    la critica dovrebbe basarsi sulla conoscenza diretta, approfondita, verificata di un percorso, su proposte alternative di dialogo e confronto, su deviazioni possibili.

    Non c’è nulla di disperato, di risibile, di dilettantistico nè di comico in Sponge ma una idea seria e professionale di ricerca, di collaborazioni,di progetti diffusi e selezionati, di network, di libertà espressiva, di dialogo comune, di comunicazione e diffusione dell’arte contemporanea, che “occupa” i luoghi non istituzionali per scelta, li “addomestica”,li invade, che cerca pubblici trasversali,attraverso i modi e tempi della contemporaneità, parlandone i linguaggi.

    Suggerisco a Michele il coraggio di esporsi di persona come chi lavora e collabora con Sponge fa, prestando il fianco anche a bassezze che poco lasciano a chi le riceve e ancor meno arricchiscono chi le pone in atto, con intenzioni chiaramente ed esclusivamente dilatorie.
    ringrazio comunque il Michele di cui in oggetto 🙂 perchè ha dato occasione di discutere e chiarire l’identità di una realtà esistente, presente e propositiva sul territorio marchigiano.

  10. se la preoccupazione di michele è lo spreco di soldi pubblici forse dovrebbe rivolgersi altrove.. perchè attaccare in questo modo una realta emergente come quella di sponge? c’è forse qualcosa di personale sotto? o forse michele attacca tutte le realtà “altre” rispetto alla realtà canonica delle gallerie e affini? prendiamo ad esempio una qualsiasi exibart.niusletter: sono elencati decine di eventi al giorno, sicuramente molti di questi non rispecchiamo il mio o vostro gusto personale, tuttavia non è forse bello o emozionante il fatto che ogni giorno artisti e addetti al settore si muovamo nel creare, nel mostrare e nell’avere piacere condividendo una passione? vogliamo attaccare tutti perchè questo o quest’altro non ci va genio?
    non bisogna dimenticare perchè facciamo tutto questo invece di starcene tranquilli con un lavoro “vero”..
    io non lo dimentico.. e voi?

    P.S. se “i nodi vengono al pettine” aggiungo “non tutti i gusti sono alla menta”

  11. @simonetta: chiarito cosa? tante chiacchiere ma non dici niente, fumo e basta. abbastanza patetici tutti, avvocati delle cause perse

  12. La Storia è la solita “storia”!
    Che barba che noia, che barba, che noia, che barba ,che noia…..
    Montale scriveva: “Vivere lo facciano per noi i nostri servi”…..
    Che dire di più a Silvio?

    ps. La mattina mi rifocillo di una bella tazzona di caffelatte.
    Non bevo ,nè tantomeno fumo…..
    ok?

  13. @silvio: non è per cavillare- da buon giurista :))- ma…invece le tue cosa sarebbero se non chiacchiere?
    sai silvio…ti farò una rivelazione sconvolgente: in un forum si chiacchiera cercando di scambiarsi opinioni!!ma pensa!!!
    si fanno proprio chiacchiere!!!cielo!!
    naturalmente se si hanno opinioni e gentilmente evitando noiosi luoghi comuni privi di sostanza come quelli che ci costringi a leggere…
    avverto una una sottile vena di livore e non posso fare a meno di chiedermi come mai…

  14. Ragazzi miei, ragazze mie, mamma mia come state messi…

    Ma è chiaro che voi difendiate questo Sponge, visto che in un modo o l’altro vi collaborate come artisti o in altre vesti.

    E appena arriva qualcuno esterno che dice come stanno le cose e fa notare che tutto è e viene percepito come una situazione tragicomica vi inalberate o replicate con delle frasi criptiche arrampicandovi sugli specchi col nulla.

    L’artista Gaggia non ha ancora risposto alla domanda: c’è intenzione di prendere soldi pubblici?

    Rispondo pure a Simonetta che mi dice di presentarmi, mentre di lei non dice nulla per qualificarsi.

    Orbene, mi chiamo Michele, ho 27 anni e sono della provincia di Pesaro. Non sono un artista e non sono quindi in competizione con nessuno. Sono un appassionato di arte contemporanea e so per mia fortuna distinguere le cose valide da quelle senza speranza.

    Siete liberissimi di fare le vostre scelte, nessuno ve lo impedisce, ma non potete pretendere che non si dica la verità.

    E purtroppo la verità, per quanto voi pensiate, illudedovi, di fare qualcosa di alternativo o originale, è che esporre nelle case della gente o degli artisti è una cosa ridicola.

    Mi spice dirlo, Spogne e fare le mostre in casa è a dir poco patetico, e nessuno che conosca il mondo dell’arte vi potrà dire il contrario. Tranne quelli che non hanno le capacità e sono sempre stati relagati ai marigini.

    Se non riuscite a trovare spazi decorosi dove organizzare le vostre mostre o non avete le qualità artistiche necessarie per emergere, vi consiglio un po’ di umiltà ed un atto di coscenza prima di buttarvi sulla pubblica piazza, dove inevitabilmente riceverete delle critiche.

    Ma mi ripeto, niente pettegolezzi, la gente al di fuori della vostra piccola cerchia vi ride dietro. Fate un po’ voi. E su dai, allegria!

  15. Per chiudere le polemiche annuncio che Exibart smetterà -almeno per un periodo- di seguire le attività di questo spazio. Sfortunatamente i nostri redattori hanno seguito le attività di Sponge comportandosi non come giornalisti, ma come un clan: sono le cose che Exibart combatte e dunque non può permettersi di ospitarle nel suo seno.
    Impediremo con tutte le nostre forze che si verifichino ancora situazioni simili che, comunque, non valgono solo per Sponge. Speriamo, vista la gravissima anomalia che si è venuta a creare, di non essere costretti a chiudere l’intera sezione marche-abruzzi. Vedremo…

  16. pure io avevo notato che tutto attorno a questa “Sponge” era strano, come una combricola..
    e ricevevano pure sempre gli apprezzamenti dei critici di exibart: ti credo, se la cantavano e se la scrivevano!
    proprio un bel ricettacolo di “Spugne / Sponge”!

    bravi voi di exibart che vi siete accorti dei loro giochetti

  17. Intanto e’ norma presentarsi dichiarando nome e cognome, che se io mi dovessi mai presentare a qualcuno dicendo “Orbene, mi chiamo Michele, ho 27 anni e sono della provincia di Pesaro”, mi sparerei in faccia.
    Non mi importa molto del fatto che critichiate lo spazio di Gaggia e di Sponge, dal momento che chi lo frequenta o lo ha frequentato capisce da solo di cosa si tratta. Mi sta a cuore invece il fatto che e’ stato gettato fango sugli artisti che hanno esposto, tra i quali rientro anche io. Per l’allestimento e lo spazio dite quello che volete, ma per i buoni intenti e le qualita’ dei singoli vi consiglio di procedere con maggiore cautela. Aggiungo poi che altri artisti che hanno esposto possono anche far schifo, ma non e’ il mio caso e non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Non perche’ io mi senta chissa’ chi, semplicemente perche’ so di non essere uno sprovveduto o un pittore della domenica. Guardatevi i miei lavori, criticate, giudicate, ma merda non ne troverete, anzi. Sospetto piuttosto del fatto che parecchi dei commentatori conservino nei propri cassetti acquarelli e prove di dipinti o di disegni davvero da buttare, inguardabili e lontani da un qualsiasi valore di ricerca.
    Metteteci il viso e il nome e il cognome oppure state zitti.

    Saluti

    Leeza Hooper

  18. intanto questo è un forum libero, e poi arrogare nome e cognome da uno che si presenta come leeza hooper fa ridere i polli.
    evidentemente le critiche vi piacciono solo fatte da chi ve la canta e ve la suona.
    e se per voi tutto questo è decoroso, evidentemente avete degli standard molto molto bassi.

    antonio savelli

  19. Caro Leeza Hooper, che delirio di onnipotenza!
    Ma chi ti credi di essere, quello che comanda?
    Quello che stabilisce le sue regole?
    Ma per piacere…
    Non c’è nessuna “norma” che tu vorresti imporre che obbliga a mettere nome e cognome. Non è richiesta alcuna registrazione e si può tranquillamente restare anonimi. Io mi sono firmato con il mio nome, ma avrei potuto tranquillamente ometterlo e fare ugualmente i miei commenti.
    Le regole qui le detta Exibart, non tu. La redazione di Exibart valuta che commenti inserire, tutto il resto sono chiacchiere e frigni tuoi e dei tuoi compagnucci.

    Leggiti il commento del direttore di Exibart Tonelli, che ha messo in evidenza il modo in cui ha agito Sponge, con i suoi curatori che poi facevano anche le recensioni…..

    Poi, il tuo comportamento di commenta da solo, come il tuo tentativo maldestro di abbandonare la nave che sta affondando. Ti cito: “Per l’allestimento e lo spazio dite quello che volete” “artisti che hanno esposto possono anche far schifo”. Vedo che lo dici anche tu stesso che la cosa è del tutto scadente, e per dirlo tu che ci hai avuto una personale, figuriamoci…

    Naturalmente invece tu dici che sei l’artista bravo, che naturalmente bravo te lo dici da solo. Ma tu hai mai sentito uno che si considera un artista che dice di non essere bravo?
    Quindi, visto che hai scelto questa strada, lascia che siano gli altri a giudicare le tue cose, basta girare su internet e ognuno si può fare un’idea. Anche se tu sei nel pieno del tuo delirio di onnipotenza cerchi di imporre il tuo pensiero, sappi che le persone hanno una propria testa per pensare e per avere delle opinioni.
    Io sono un appassionato d’arte che frequenta mostre e fiere e negli anni sono riuscito a costruirmi una collezione di artisti giovani bravi e dove non inserirei un tuo pezzo nemmeno sotto tortura.

    D’altro canto evidentemente questi tuoi “capolavori” non hanno ancora trovato grandi estimatori, visto che il tuo curriculum è del tutto scarno e se togli Sponge ti resta praticamente niente.
    Insomma, alla fine il tuo più grande estimatore rimani tu.
    Ti auguro di essere un po’ più umile e modesto e di guardare in faccia la realtà.

    Tieniti cara la tua amata Sponge, perchè potrebbe essere sia il tuo punto di partenza che quello di arrivo!

  20. mi sento di intervenire, non perché abbia interessa a difendere chicchessia ma per lamentare la volgarità della discussione e soprattutto una certa ipocrisia di fondo diffusa in tutti i commentatori a questa notizia. Non sono mai stato a Sponge ma conosco Gaggia, il quale è un onesto appassionato che non merita tutto il fango che gli è stato gettato addosso. Bisogna poi ricordare ai pluriennali frequentatori di mostre e fiere che non sempre il “sistema” riesce a dar conto di tutti i percorsi artistici meritevoli, soprattutto per quel che riguarda le realtà di provincia. E soprattutto non tutti gli artisti vivono con l’ansia del successo. Detto questo il lavoro di Leeza Hooper così come quello di David Starr ha delle basi decisamente solide e seppur incostante ha raggiunto non di rado vette di qualità assolutamente competitive con il panorama dei suoi coetanei. Ma per certi collezionisti è più importante il brand della galleria, piuttosto che il lavoro. L’arroganza del suo intervento, però, è esecrabile e da fastidio anche a me. Allo stesso modo questo Michele può esercitare il suo potere di collezionista semplicemente ignorando realtà che non lo interessano. Ma tant’è, il punto che mi preme sottolineare è un altro: la “gravissima anomalia” segnalata da Tonelli. Ma di cosa stiamo parlando? Di cronisti locali e collaboratori di exibart che intrattengono rapporti con Gaggia e Sponge. Embé? Da lettore non pretendo certo che i collaboratori siano automi, impermeabili alle amicizie ed alle frequentazioni. Anzi, è essenziale il dialogo altrimenti le opinioni restano astratte. Le marchette? Suvvia, stiamo parlando di uno spazio no-profit, vogliamo dare un’occhiata alla “contiguità” fra Bugo e Pericle Guaglianone? No perché mi pare che quest’ultimo curi una sua mostra in una galleria commerciale ed allo stesso tempo scriva articoli entusiastici su di un certo magazine on paper. Chiarisco: a me non importa, è nella natura delle cose, ma se poi si mostrano i muscoli con i deboli un po’ mi inalbero. E’ sempre la solita storia, fatta di pagliuzze e travi…

  21. Sullo spazio no profit: siamo campagnoli ma “non scendiamo” dalla montagna! non siamo tutti ignoranti. Ed inutilmente si vanta il no profit se poi si cercano i soldi pubblici per portare avanti la baracca.
    E con quei soldi ci si autopubblicizza. E le recensioni fatte ad hoc servono per giustificare tutto questo. Forse tu non sai queste cose, allora dovresti documentarti.
    caro Paiorone, l’ipocrisia di fondo é in chi vuole presentare le cose diversamente da quello che sono. E questa mistificazione é stata fatta unicamente da Sponge, Gaggia e dalla sua cerchia.
    Sponge ha orchestrato delle situazioni ad arte e adesso il castello di sabbia sta crollando.

  22. Ma Pairone, lei pensa davvero di riuscire ad incantare qualcuno con quello che scrive?
    Certo che avete davvero una bel coraggio a fare i paladini delle cause perse…

    Ripeto: la gente ha ogni diritto di farsi una propria opinione e pure di esprimerla, anche se a lei o ai suoi amici non piace, perchè non tollerate punti di vista esterni alle vostre cerchie. Allora è meglio che organizziate le vostre cose senza dirlo a nessuno e senza farvi vedere da nessuno così potrete farvi tanti bellissimi complimenti tra di voi.

    Lei dice che interviene “per lamentare la volgarità della discussione”, ebbene la volgarità sta proprio nelle parole e nelle parolacce del suo protetto Leeza Hooper, basta leggere il suo commento.

    Detto questo io non ho espresso alcun commento diretto al lavoro di Hooper, per non infierire, ma ho semplicemente detto che io in collezione non lo metterei nemmeno sotto tortura, e ci tengo a ribadirlo. E questo lo ho scritto in risposta all’atteggiamento presuntuoso dello stesso Hooper.
    L’ansia del successo non c’entra niente, uno se fa davvero l’artista e ha davvero le qualità allora emerge, anche dalla provincia. Se non emerge non è colpa del “sistema” o di altre vicissitudini, semplicemente non ha le qualità. E tutto il resto sono chiacchiere.

    E non sono uno che segue i brand piuttosto che la qualità degli artisti come vorrebbe lei. Io seguo gli artisti validi e di qualità, gli spazi ufficiali e quelli alternativi, ma sempre di qualità. E, come tante persone e tanti collezionisti so capire quando una cosa è minimamente valida e quando non lo è, come so riconoscere – e non sono l’unico – delle operazioni culturali vere da situazioni piuttosto scadenti che tendono a secondi fini.

    E secondo lei, questa limpida operazione “Sponge” è portata avanti per puro spirito “culturale” e senza secondi fini? Senza poi andare a bussare a denari pubblici per delle situazioni di rilevanza qualitativa zero?

    Il panorama dunque si divide in quelli che capiscono le situazioni, quelli che sono ingenui o sprovveduti, quelli che fanno parte della combriccola e le peggiori tenie dell’arte.

    Detto questo, a ognuno la scelta di identificarsi o di identificare liberamente.

  23. Caro Michele, a me non importa che tu pensi che io sia lanciato in un delirio di onnipotenza. Con modestia, frutto di una davvero feroce autocritica, continuo a sostenere che merda non ne produco.
    In ogni caso, i giudizi che hai formulato sul mio conto, curriculum e quant’altro, li hai formulati perche’ mi sono reso reperibile e imputabile, al contrario di te che continui a parlare senza associare alla tua parola nome e cognome.

    Tu critichi il mio lavoro, altri forse lo stimano, e questo lo sottolineo.

    E se io, caro Michele, e mi viene da ridere, deliro in termini di onnipotenza, tu hai la dote della chiaroveggenza nel momento in cui formuli la profezia che Sponge e’ stata il mio punto di partenza e sara’ quello di arrivo.
    Attento a non sbagliare!

    Rimane il fatto che ti vorrei vedere con una matita in mano e pubblicato con nome e cognome per ridere.
    I lavori rimangono sempre reperibili e giudicabili.

    Con questo mi tiro fuori.

    Un saluto.

    Leeza Hooper

  24. Scusa caro Antonio senza entrare nel merito di questa vicenda di cui non so nulla perchè mai uno spazio no profit non dovrebbe avvalersi di risorse pubbliche se il suo ruolo è tale?

  25. Caro Leeza Hooper,
    come ho gia’ scritto, saranno le persone, le gallerie e chi fa parte del vero mondo dell’arte a giudicare il tuo lavoro, come quello di tutti gli artisti. E’ cosi’ che funziona, anche se non ti piace. QUesto e’ il mondo dell’arte e del pensiero libero, non quello che tu sogni o che vorresti imporre.
    E ad oggi probabilmente avrai qualche estimatore nella tua cerchia di amici, ma le tue opere sono online e visibili da tutti, come lo e’ il tuo curriculum, e chiunque puo’ trarre le proprie conclusioni. Se me lo consenti non vorrei infierire oltre.

    Ti diro’ invece che non mi vedrai mai con in mano una matita perche’ non sono un artista, come ti ho gia’ detto piu’ volte, anche se a te piace pensare di potere essere criticato da qualche artista depresso per fartene una ragione. Guarda che non ci sono solo artisti sfigati e depressi a questo mondo. E pensi che un artista sfigato dovrebbe criticare tie o Sponge per cosa, per invidia? Ma casomai per compassione. Dai, pensaci su…

    E concludo dicendoti di nuovo che questo e’ un forum libero e che uno puo’ restare anonimo, anche se a te non piace. e se non ti piace e’ inutile che continui a lamentarti e a chiedere che uno si firmi. forse a casa tua comandi, ma qui siamo su exibart, che non e’ casa tua. quindi se non ti va bene cambia forum.

    Oltretutto ho visto ora online che “Leeza Hooper” non e’ neppure il tuo nome vero ma uno pseudonimo, quindi hai pure una bella faccia tosta a chiedere (o pretendere…) che uno si firmi con il suo nome e cognome quando tu ti nascondi dietro un finto nome.

    Quanta ipocrisia, “Leeza Hooper”, quanta….

  26. signori, non mi sembra di aver negato a nessuno il diritto all’opinione, né di aver difeso a spada tratta Sponge. Ho solo detto che l’indignazione, nobile sentimento, potrebbe essere incanalata in situazioni molto più ambigue e zeppe di conflitti d’interesse come quella che ho segnalato. Ripeto: troppo facile prendersela con i deboli. Sprechi ed intrallazzi sono ovunque, recensioni troppo amichevoli sono all’ordine del giorno e tutto questo putiferio salta fuori solo per Sponge? Suvvia, non prendiamoci in giro, questa è ipocrisia bella e buona. Stiamo parlando di mafiosi o di ragazzi che, investendo energie, lavoro e soldi CERCANO di crescere? Se per voi sono queste le situazioni incresciose da denunciare, io denuncio il vostro strabismo.
    Per quanto riguarda Leeza Hooper, ho definito il suo intervento “esecrabile” e non aggiungo altro.

  27. buongiorno caro X, quando si cerca di erodere soldi al pubblico unicamente per far mangiare il panino agli organizzatori e alla conventicola che sta dietro, sfruttando l’ignoranza abissale dei nostri politici, e la voragine di disinformazione del “popolino”, con la recensione di quattro collaboratori conniventi, tutto questo è esecrabile. E davvero è un sistema che ricorda il peggio di quanto il nostro paese produce. Meglio il for profit alla luce del sole, ma nascondersi dietro “tante belle parole” è patetico.

  28. sono estraneo al dibattito, non capisco questa Sponge è uno spazio e poi fa anche ufficio stampa interno e ‘per terzi’, un po strano…

  29. Infierire su di me?, chi, tu? chi sei?, non hai neppure un nome, sei orrendamente “Orbene, mi chiamo Michele, ho 27 anni e sono della provincia di Pesaro”. Ancora non hai il coraggio di firmarti, ripigliati.
    Mi vien da ridere, che gente.

    Ancora, se con questa storia posso farmi nuovi amici benvengano i lavori sono sempre li’.

    Saluti e con profonda modestia

    Leeza Hooper.

  30. Io veramente un nome ce l’ho, ed è Michele, tu che ti nascondi sotto lo pseudonimo di “Leeza Hooper” un nome vero non ce l’hai?
    Allora metti il tuo nome e cognome, tira fuori questo “coraggio” che chiedi agli altri.

  31. X Davide
    Non è che si tratta di prendersela con i più deboli criticando Sponge.
    Leggiti i commenti dall’inizio e vedrai che il tutto è stato un’escalation e che diverse cose sono emerse a distanza.
    I miei commenti nascono dal fatto che tra amici appassionati di arte è venuto fuori il discorso di questo pseudo spazio Sponge, che nel pesarese è divenato una barzelletta.
    Loro si propagandano come se facessero chissà cosa, anche grazie ad alcuni compiacenti redattori di exibart che poi è emerso essere curatori di Sponge.

    Ora, quello che dici tu è vero, gli intrallazzi e i magna magna ci sono anche altrove, ma questo non è che possa essere una giustificazione o un lasciapassare per Sponge o per Gaggia o per altre realtà di profilo così scadente.
    Insomma, nessuno crede più alle favole.
    Che queste pseudo mostre possano essere delle iniziative per una crescita (quale?), lasica come minimo piuttosto perplessi.
    E’ proprio il principio alla base che è marcio: fare qualsiasi cosa per poi ottenere soldi pubblici, pensando che nessuno si accorga della manovra e del valore nullo delle iniziative. Nullo vero valore culturale, nullo riscontro reale.

    Una trovata per attingere a futuri soldi pubblici ai danni della comunità.

    Non credo sia per nulla ipocrita evidenziare queste situazioni, anzi.

    Se poi tu preferisci evidenziare il malcostume di altre realà, a livello locale o nazionale, fai benissimo a farlo. Questo marciume e questo malcostume vanno sollevati e non taciuti. Se ognuno contribuisse nel suo piccolo, avremmo un paese con meno sprechi e con maggiori professionalità.
    Ma qui pare che tutti gli italiani si sentano grandi artisti o che alternativamente si comportino da parassiti della società…

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