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Mentre l’Europa si prepara alle grandi aste di Londra e di Parigi, Hong Kong apre la stagione con i giganti dell’arte moderna e contemporanea. E con il solito mix calibrato tra opere di artisti occidentali e orientali, come da migliore tradizione. Quindi ecco la proposta della major Christie’s: a guidare le fila della 20th/21st Century Evening Sale del 26 settembre, al The Henderson, sarà 17.3.63 di Zao Wou-Ki, del tutto inedito all’asta. Proprio nell’anno in cui l’M+ Museum di Hong Kong ospiterà la grande mostre Zao Wou-Ki: Master Printmaker. La stima? HK$ 90 milioni / USA$ 9-12 milioni.
Il rosso acceso, le pennellate calligrafiche, i gesti rapidi ma sempre controllati, quasi leggeri, ma incisivi, di Zao Wou-Ki. Riempiono la tela dal basso verso l’alto e mettono in mostra la sicurezza dell’artista al culmine della sua carriera. E in effetti, la tela offerta da Christie’s, a Hong Kong, risale al cosiddetto Periodo degli Uragani: ai primi anni ’60, quando fu presentato nella prima retrospettiva al Museum Folkwang di Essen, nel 1965. In quello stesso decennio, le opere di Zao Wou-Ki furono esposte alla Kootz Gallery di New York, alla Galerie de France di Parigi e alla Biennale di Tokyo del 1961. Fu la consacrazione internazionale. Facile intendere perché, oggi, sia proprio questo uno dei suoi periodi più ambiti sul merctao, e in assoluto più rari.

«È un capolavoro moderno senza tempo», rivela la maison Christie’s, «risale al periodo più ambito di Zao Wou-Ki, che si rivolge a un mercato globale che apprezza opere di qualità eccezionale. Incarna la sintesi distintiva dell’artista tra estetica orientale e occidentale, combinando il vigore della scrittura corsiva cinese con l’intensità di una tavolozza di colori occidentale. L’offerta di quest’opera all’asta rafforza la leadership di Christie’s nel mercato dell’arte del XX secolo».
Un lavoro emblematico dell’intera produzione di Zao Wou-Ki, nonché rarissimo. Negli anni ’60, il pittore realizzò solo 19 dipinti rosso fuoco di dimensioni comparabili (o superiori). E 17.3.63 in particolare è una delle otto che non sono ancora state mai passate sotto il martello. Ancora un dettaglio da notare: l’opera manifesta magistralmente luci e ombre, sintomatiche del trasferimento di Zao Wou-Ki in uno studio più grande, con soffitto in vetro, a Parigi nei primi anni ’60; e proprio l’abbondanza di luce naturale nello spazio ebbe un impatto significativo sul suo lavoro.
Parla Jacky Ho, Vicepresidente Senior e Vice Capo del Dipartimento Arte del XX e XXI secolo di Christie’s Asia Pacific, ha commentato: “Creato all’apice del percorso artistico di Zao Wou-Ki, 17.3.63 rappresenta una potente testimonianza della sua maestria nell’astrazione. Le sue vivaci tonalità di rosso generano un impatto visivo sorprendente e trasmettono un potente senso di movimento. Dopo le acclamate retrospettive al Musée d’Art Moderne di Parigi e alla China Academy of Art di Hangzhou, la profonda influenza di Zao Wou-Ki sulla narrativa globale dell’arte astratta continua a risuonare. In omaggio alla sua duratura eredità, siamo orgogliosi di presentare 17.3.63 , un capolavoro di qualità museale che esemplifica l’approccio visionario e la profondità emotiva dell’artista”. Appuntamento a venerdì












