10 marzo 2023

All’inizio della fiera: tutti gli highlights di Tefaf 2023

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Un ricettacolo di meraviglie, tra un iconico Boldini, il cristallo più grande di Fontana, una coppa di nuvole di Magritte. Ecco i pezzi forti e le prime vendite di Maastricht, al termine delle giornate di preview

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Renè Magritte, La corde sensible, 1960. Landau Fine Art

Tefaf è tornata. Con la sua tradizionale pioggia di fiori all’ingresso, quasi un passaggio obbligato, quasi un rituale propiziatorio. Con i suoi 7 millenni di storia, dai meandri dell’antico a un insolito presente. Sono tutti lì, sotto il cielo fiammingo di Maastricht, incastrati tra una ciotola in argento del Duca Alberto di Sassonia-Teschen e un intenso ritratto di Tintoretto che ci inchioda con lo sguardo, dallo stand di Trinity Fine Art. Ma anche libellule di diamanti, un monaco curvo in penna e inchiostro del XV secolo, una scultura trecentesca, tra dorature e intarsi, proviene dalla valle di Katmandu. «È la fiera più bella del mondo», ripetono senza sosta gli addetti ai lavori, come un mantra. Capaci ancora di stupirsi, se la qualità è a prova del vetting più severo.

Passeggiata a zig zag tra i capolavori della XXXVI edizione. Come l’iconico ritratto ad opera di Giovanni Boldini di Cléo de Mérode, la ballerina di punta dell’Opera di Parigi nota a inizio Novecento per la sua bellezza e intelligenza. Mai passato all’incanto, il dipinto è offerto da Wildenstein, il prezzo si aggira tra € 5 e € 10 milioni. Anche più del suo record d’asta, il Ritratto di Giovinetta Errazuriz, aggiudicato nel 2010 per € 4.7 milioni – solo per rendere l’idea. Proseguiamo. È tutto una meraviglia allo stand di Galerie Steinitz: dal Mobile Coquillier eseguito da Joseph Baumhauer e Philippe Caffieri a Parigi, periodo Luigi XV, fino al prezioso tavolo di Jean Francois Leuleu, venduto subito, nel corso della preview, per una cifra intorno ai € 2 milioni. Bellissimo il René Magritte di Landau Fine Art, La corde sensible, una nuvola imprigionata in una coppa di vetro – così in linea con l’ossessione per il Surrealismo che negli ultimi anni si è riversata, strabordante, da una parte all’altra dell’art-system. Prezzo richiesto: € 35 milioni. A mani basse, il top lot della fiera.

Giovanni Boldini, Portrait of Cléo de Mérode, 1901. Wildenstein & Co. Inc.
Tefaf 2023. Meuble Coquillier, eseguito da Joseph Baumhauer e Philippe Caffieri, Parigi, periodo Luigi XV, 1758 ca. Galerie Steinitz

Una sfilata di rarità sontuose, senza limiti di epoca, provenienza, categoria. Lo conferma lo stand di Salamon Fine Art, che quest’anno omaggia Venezia con vedute di Marieschi, Guardi e Canaletto. Con un protagonista d’eccezione: è «un cristallo con vetri di Murano, anzi, il cristallo più grande che Lucio Fontana abbia mai eseguito, di 153 cm di diametro», rivela Matteo Salamon, «un “concetto spaziale” che il maestro eseguì nel 1954 per un collezionista privato milanese, dalla casa del quale non è mai uscito, non è mai stato esposto prima». Presente in fiera con tanto di fattura originale firmata da Lucio Fontana, che lo vendette allora per – appena – 40.000 lire. «Era ignoto fino ad oggi», spiega ancora il gallerista. La richiesta a Maastricht: € 1.6 milioni.

È quasi una wunderkammer fuori tempo la nuova edizione di Tefaf, nel pieno delle lande olandesi. Il meglio del meglio della manifattura internazionale, sparpagliata con grazia tra 268 gallerie (22 sono italiane). Basta uno sguardo allo stand di Endlich Antiquairs, con una targa di Dirck van Rijswijck del 1665 circa, finemente realizzata in ardesia, madreperla, osso, marmo. Così lo scrigno con intarsio Boulle, di fine Seicento, presentato dalla Galerie Léage. La Delftware, o ceramica di Delft, rigorosamente bianca e blu, esposta da Aronson Antiquairs. Poi una rara farfalla incastonata di gemme nel booth di Wartski, si dice fosse destinata a Caroline Fraser, consorte del principe Lucien Murat e nipote di Napoleone I. C’è un ricettacolo di mirabilia in mostra a Maastricht. Ed è tutto in vendita, tutto destinato alla collezione di chissà quale museo. O alla parete di chissà quale studio, da una parte all’altra del globo.

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Dirck van Rijswijck, Targa con festone floreale sopra un tavolo, 1665 circa. Endlich Antiquairs

Non solo antico, spazio all’arte moderna e contemporanea tra i corridoi preziosi di Tefaf. Incluse le Bambine sulla spiaggia di Joaquín Sorolla (1906) nel booth di Artur Ramon Art, esposte fino a febbraio 2023 al Museo Sorolla di Madrid. Uno dei suoi soggetti più noti, ovviamente, come quel Las tres hermanas en la playa del 1908 che nel 2015, da Christie’s, trovava un acquirente per £ 2.3 milioni. C’è Anish Kapoor tra i pezzi forti di Lisson Gallery, una scultura in onice rosa afgano che invita lo spettatore a indagare i misteri del tempo. Da Galleria Continua, un lampadario in vetro di Murano nero ad opera di Ai Weiwei lascia pendere, eleganti, teschi umani, ossa, granchi – un promemoria brutale, una luce macabra sui disastri causati dall’uomo.

Ancora qualche pezzo non esattamente quotidiano. C’è Oreste e Pilade di Giorgio de Chirico nella selezione di The Mayor Gallery, uno splendido chiaroscuro a carboncino del 1928 che è appena stato prestato alla mostra di Julien Gaillard Humpty/Dumpty, al Palais de Tokyo di Parigi – a proposito di qualità museale. Giusto un’indicazione sul prezzo: nell’estate 2012, da Sotheby’s Londra, un esemplare analogo (lo stesso?) passava di mano per £ 769.250. Scorrono uno dopo l’altro i lavori d’eccezione: da Jaski Gallery, un’opera su carta di Karel Appel, Vragende Kinderen del 1949, dà forma alle domande dei bambini sulla guerra. Oltre 20 anni fa, da Sotheby’s, ad Amsterdam, andava in vendita per NLG 144.000 (circa € 65.300).

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Giorgio de Chirico, Oreste e Pilade, 1928. The Mayor Gallery

Ed eccoli i primi feedback dai galleristi, a due giorni dal gong d’inizio della preview. «Riscontro al momento estremamente positivo», rivela a exibart Mazzoleni, segnalando una certa domanda per le opere di Carla Accardi (price range tra € 100.000 ed € 150.000) e per quelle di Agostino Bonalumi (price range tra € 90.000 ed € 120.000). Entusiasmo anche dalla Antonacci Lapiccirella Fine Art, che comunica la vendita dei quattro Balla Le Quattro Stagioni a un collezionista privato, la richiesta era intorno al milione di euro. «Molti musei», aggiunge la galleria, «hanno dimostrato interesse per diverse opere esposte nel nostro stand, tra cui il dipinto di Sartorio e di Berthon. Un museo americano ci ha riservato un’opera». Bene poi per Tornabuoni Art, che nel primo giorno di anteprima aveva già assegnato lavori di Pier Paolo Calzolari, Lucio Fontana ed Emilio Isgrò. E così per la veneziana Caterina Tognon, al suo debutto a Tefaf (ve ne parlavamo qui), che segnala la vendita di Fiolario di Wendy Wheatley e di Tulipaniera Antica di Lilla Tabasso, tra gli highlights del suo stand. «Il range di prezzo», dichiara, «è di € 20-30.000».

Ancora poche ore all’apertura al pubblico. Bentornata fiera delle meraviglie.

Paul Louis Joseph Berthon, Les Musiciennes dans un parc, 1905 ca. © 2023 Antonacci Lapiccirella Fine Art
Karel Appel, Vragende Kinderen (Bambini che fanno domande), 1949. Jaski Gallery

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