21 agosto 2020

Articker per Phillips: un nuovo modo di indagare l’arte

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Articker è la nuova piattaforma di Phillips che traccia l’andamento degli artisti in base alla loro presenza mediatica

Amoako Boafo, The Lemon Bathing Suit (2019) | Phillips
Amoako Boafo, The Lemon Bathing Suit (2019) | Phillips

Phillips lancia Articker, una piattaforma che svela quotidianamente i trend dell’arte in base alla notorietà degli artisti sui media. Non attraverso i risultati delle aste, non tramite gli strumenti di indagine tradizionali, ma grazie a un prodotto innovativo che aggrega oltre 16.000 pubblicazioni online e 50.000 fonti editoriali.

«Il team di specialisti internazionali di Phillips», dichiara Edward Dolman, CEO di Phillips, «è orgoglioso della nostra capacità di fornire una visione unica del mercato, Articker democratizzerà l’accesso alle informazioni globali sugli artisti più importanti del mondo. L’innovazione digitale è una priorità assoluta per Phillips e il valore di questo strumento per il nostro staff e i nostri clienti sarà incommensurabile. Articker dimostra inoltre che Phillips sia leader nell’informazione e nei dati sull’arte al di là del mercato, il che rappresenta un’importante pietra miliare per l’azienda».

Ma come funziona la piattaforma? «In un mercato così relativamente statico, con dati sui prezzi poco frequenti e opachi, Articker crea un sistema di valutazione alternativo», spiega Tomasz Imielinski, co-fondatore dell’algorithmic bulletin nel 2014. «Questo sistema si basa sulla misurazione della presenza sui media di ogni artista, tramite la scansione e l’analisi continua di decine di migliaia di fonti online. Il potere di Articker è quello di fornire una copertura completa e in tempo reale di ciò che è scritto online su qualsiasi artista». E non è tutto, Articker seleziona in modo intelligente: ogni articolo ha un peso diverso a seconda del giornale che lo ha pubblicato, così che le notizie comparse su testate di prestigio ottengano più risonanza delle altre.

Ma vediamo da vicino un esempio concreto, il caso straordinario di Amoako Boafo. L’exploit in asta dell’artista ghanese è sotto gli occhi di tutti, con grandi record come Joy in Purple (2019), aggiudicato lo scorso luglio per 480,988 euro, e The Lemon Bathing Suit (2019), venduto a febbraio a 662,509 euro; recentissime acquisizioni, inoltre, ne implementano il successo, come quella del Guggenheim che ha inserito Joy Adenike nella sua collezione. Ebbene, per la prima volta abbiamo la possibilità di analizzare la crescita di Boafo attraverso una lente diversa, vale a dire la sua presenza sulle testate editoriali. Certamente favoriti dall’omaggio di Dior Man, i dati di Articker registrano un’impennata dell’82% negli ultimi 18 mesi, offrendo uno sguardo trasversale, ma assolutamente veritiero, sull’artista di Accra.

Mercato e media, i due mondi risultano più che mai concatenati: confrontare i dati tradizionali con quelli di Articker, allora, rappresenterà una sorta di prova del nove, un’ulteriore conferma per quei collezionisti che desiderano monitorare l’art system e scommettere sul futuro del mercato. Insomma, il famigerato algoritmo colpisce ancora; stavolta, però, si affida al potere dell’editoria, tracciando le tendenze dell’arte a colpi di articoli e di headlines.

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