20 ottobre 2022

Christie’s: anche Parigi pensa italiano

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La mappa in rosa di Boetti, l'infinito argento di Fontana, le superfici screpolate di Burri. È oggi l'appuntamento con gli italiani all'asta, nella settimana bollente di Paris+

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Alighiero Boetti, Mappa, 1979, ricamo su lino, 130 x 230 cm, € 2-3 milioni © Christie’s Images Ltd

Ciao Londra, bienvenue Paris. Nella settimana di debutto di Art Basel, che già scalpita, impaziente, entro i confini del Grand Palais Éphémère, Christie’s libera il campo per le bidding battles dell’attesissima Thinking Italian – per la prima volta in formato francese, tra gli sfavilli eccentrici della Ville Lumière. Le punte di diamante: una Mappa di Alighiero Boetti immersa in un mare rosa, un Lucio Fontana in argento, 2 x 2 metri, e un Cretto di Alberto Burri del 1977, traccia screpolata dell’incedere del tempo. Ma anche Enrico Castellani, Piero Manzoni, Salvatore Scarpitta, Mario Schifano, in un dialogo-schianto internazionale con le opere di Joan Mitchell, Pierre Soulages, Niki de Saint Phalle. Quando: oggi alle ore 17, nella sede scintillante di Avenue Matignon, nel corso della vendita Avant-Garde(s). La stima totale: una cifra compresa tra € 22,3 e 34,2 milioni.

«Con la crescente internazionalizzazione degli artisti italiani e la richiesta ancora più raffinata», spiega Mariolina Bassetti, Chairman-Post-War and Contemporary Art-Continental Europe e Chairman di Christie’s Italia, «abbiamo sentito la necessità di portare avanti il tradizionale format Thinking Italian che quest’anno, per la prima volta, è sbarcato a Parigi in partnership con la vendita Avant-Garde(s) durante la settimana Paris+ Art Basel, un contesto ancora più in linea con il gusto dei collezionisti d’arte italiani».

Ed eccoli i lotti superstar di questo esperimento tutt’altro che casuale. Apre il campo un Concetto Spaziale argentato, brillante, del 1960, il più grande buco d’argento mai eseguito da Lucio Fontana (prezzo su richiesta). Non un semplice foro, s’intende. Più un’allusione cosmica, una ricerca impellente, a tratti ossessiva, di una nuova dimensione, di una nuova realtà in cui proiettare spazi invisibili, indagare, creare linguaggi, pronunciati approfonditi assemblati in infinite declinazioni. «Quest’opera», rivelano gli esperti, «fa parte di una collezione privata e viene offerta per la prima volta all’asta». Non solo. «È stata precedentemente esposta nel 1970 alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Torino, la prima mostra istituzionale tenutasi in Italia dopo la morte di Lucio Fontana nel 1968. Più avanti, nel 1986, è stata presentata anche nella prima mostra personale in Giappone». E concludono: «L’eccezionalità dell’opera, la rarità delle sue dimensioni e la sua provenienza di prim’ordine ne fanno il vero pezzo forte della vendita».

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Lucio Fontana, Concetto spaziale, oil on canvas, 200 x 200 cm, Estimate upon request. © Christie’s Images Limited 2022, Elwell, Stuart

Ancora un maestro nostrano, ancora un lavoro d’eccezione. Un lavoro che è artistico, storico, antropologico, geografico, tutto insieme – senza tralasciare atti di fantasia. Una Mappa di Alighiero Boetti del 1979 è pronta a passare sotto il martello di Christie’s con una stima di € 2-3 milioni. Poco meno del record da € 3,6 milioni (Sotheby’s 2021), è vero, meno anche della versione offerta il prossimo novembre da Sotheby’s, che punta dritta al traguardo di $ 8 milioni. Eppure rara e importante per quelle sue tinte tenui, per quel colore rosa, delicato, usato per la prima volta dalle tessitrice locali che avevano terminato il filo blu per il mare. Ma che bello, che occasione quell’errore. Ancora, per quella fotografia singolare dell’Afghanistan – anzi, quell’arazzo – testimone a colori di disordini politici e sociali. E perché è davvero d’impatto, tra l’altro, misura 130 x 230 cm. Esposta alla Biennale di Venezia nel 2001, al Museo Reina Sofia 2012 con la mostra Game Plan, e poi da lì alla Tate Modern di Londra, al MOMA di New York. Acquistata direttamente dall’artista all’inizio degli anni ’80, Mappa debutta oggi, nel tardo pomeriggio, per la prima volta sul mercato. E chissà in quale parte del globo andrà a finire.

Terzo lotto della nostra rassegna, c’è un iconico Cretto tra i pezzi forti dell’escalation di Christie’s. Uno di quelli realizzati con una certa padronanza, già nel 1977, dal 1970 ormai Burri esplorava texture geologiche, superfici esposte alle intemperie. «Quando ero in California», diceva, «andavo spesso a visitare la Death Valley. L’idea è nata lì, ma poi nel dipinto è diventata qualcos’altro». Un rilascio di energia lento, non esplosivo. La poesia della materia, per citare Bruno Corà, terrosa e organica, insieme. Quasi la superficie screpolata di un dipinto antico, la trasformazione da chaos a kosmos che si gioca, dall’inizio alla fine, nell’arena dei materiali compositivi. Il record della serie: un Cretto del 1975, battuto da Christie’s, nel 2013, per € 1,7 milioni. La valutazione della maison: stavolta, € 3,5-4,5 milioni.

Prima della vendita: gli italiani in mostra a Parigi

Alighiero Boetti (1940-1994), Mappa, 1979, scenography by Giambattista Valli, Christie’s Images Limited 2022
Avant-Gardes including Thinking Italian, Exhibition View, Alighiero Boetti (1940-1994), I quindici libri rossi – 111 © Christie’s Images Limited 2022
Avant-Gardes including Thinking Italian, Exhibition View, Alighiero Boetti, Ononimo, 1973 & Enrico Castellani, Superficie bianca, 1968 © Christie’s Images Limited 2022

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