13 giugno 2016

Come comprano arte gli artisti?

 

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Ispirati dalla grande mostra di Jeff Koons, nel nuovo spazio aperto da Damien Hirst, un museo privato in cui l’artista inglese espone la sua grande collezione, dal Financial Times esplora le collezioni degli artisti. Oltre ad essere protagonisti del mercato questi hanno spesso un rapporto privilegiato con mercati, galleristi, e colleghi, e hanno decisamente molte più occasioni di riuscire a creare una collezione da far invidia ai più grandi e ricchi art lovers. Come ha dichiarato il famoso artista brasiliano Vik Muniz: «Io non vado consapevolmente in cerca di cose da comprare, ma in qualche modo continuo a sbattere contro di loro».
Ma Hirst non è l’unico artista-collezionista ad avere aperto un museo finanziato da privati. l’artista tedesco Thomas Schutte ha aperto un museo per la scultura (la propria e quella degli altri) nei pressi di Düsseldorf, mentre l’artista belga Wim Delvoye è impegnato con il ripristino di alcuni edifici a Kashan, Iran, in cui ha intenzione di aprire un museo.
Gli artisti più giovani hanno invece più facilmente accesso ai lavori dei loro coetanei, dando vita ad un’economia parallela, fatta di scambi, in cui il valore reale è più sentimentale che economico. L’artista inglese Ryan Gander racconta infatti di avere tra le sue opere due lavori di Jonathan Monk e Cory Arcangel, con cui condivide la galleria.
Questi scambi fanno parte di un accordo di fiducia e di integrità tra artisti, ognuno è consapevole che il collega non venderebbe il lavoro di un’altro. 
I precedenti sono illustri, vanno da Gauguin che scambiava opere con Van Gogh e Degas; Andy Warhol, che ha costruito un enorme collezione di opere di altri artisti, scambiato con Jasper Johns; i documenti dimostrano che nel 16 ° secolo, Raffaello aveva scambiato opere con Albrecht Dürer e a Picasso capitò di pagare per i pasti con un disegno. (RP)

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