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La settimana di New York si è chiusa con ottimismo, anche da parte di Sotheby’s che puntava tutto su questa vendita. Ted Smith, Ceo dell’azienda, si è detto felice dei risultati complessivi, ed è sempre più convinto che, le tendenze stanno cambiando. Se fino ad ora il clima di incertezza ha reso tutti molto più prudenti, queste prime aste di successo saranno l’impulso verso una nuova fiducia nel mercato, non tanto da parte dei compratori, quanto da parte di chi sceglie di vendere le proprie opere. I risultai delle aste di questi giorni dovrebbero far cessare la paura che le opere vadano invendute, perché sempre secondo Ted Smith i collezionisti sono sempre molto attivi e in attesa che qualcosa di grande arrivi sulla piazza. Nuova benzina sul fuoco della ripresa l’hanno gettata la vendita di Sotheby’s, appunto, che ha chiuso con circa 276 milioni di dollari spesi in totale. Ben 25 dei 64 lotti venduti erano parte della collezione di Steven Ames, che comprendeva opere di Richter, Georg Baselitz, George Condo, Glenn Ligon, e Richard Prince, e cinque opere di Willem de Kooning. Proprio questo artista ha portato un grande record dalla concorrente Christie’s: 66 milioni di dollari per un grande dipinto del 1977. Ottimi risultati anche per Jean Dubuffet, Gerhard Richter, John Currin, Robert Ryman e l’artista rumeno Adrian Ghenie, una delle nuove star. Record anche per l’italianissimo Giuseppe Gallo, un suo dipinto di due metri e mezzo del 2011, stimato circa 60 mila dollari, è stato battuto per 367mila dollari. La compagnia ha totalizzato circa 277 milioni di dollari, con 65 opere in vendita e 54 vendute.
Solo tre opere invendute invece da Phillips, che festeggia con cautela il risultato di 111 milioni di dollari in totale per una partita senza fuochi d’artificio. (RP)