04 febbraio 2021

InnovaMusei: lo scambio tra musei e imprese culturali e creative

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I luoghi della cultura e l'innovazione tecnologica si incontrano nel nuovo progetto di Regione Lombardia, Fondazione Cariplo, Unioncamere Lombardia e Cariplo Factory

InnovaMusei
Marco Noseda, Chief Strategy Officer di Cariplo Factory

Arriva InnovaMusei, un progetto a supporto di musei e imprese culturali e creative (ICC) lanciato da Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Unioncamere Lombardia, in collaborazione con Cariplo Factory. L’obiettivo? Incentivare le contaminazioni tra due mondi tutt’altro che distanti. Da un lato i musei e gli ecomusei riconosciuti dalla Lombardia che, piegati dall’emergenza sanitaria, mirano a creare nuovi sistemi di offerta; dall’altro le imprese culturali e creative (ICC) del territorio, creature dinamiche e promettenti, fortemente innovative. Ed ecco che InnovaMusei rilancia i luoghi della cultura attraverso uno scambio di pelle, di DNA, per favorire una fruizione tutta nuova, all’insegna della tecnologia e della digitalizzazione (qui le informazioni sulla call). Ce ne parla nel dettaglio Marco Noseda, Chief Strategy Officer di Cariplo Factory.

Intervista a Marco Noseda, Chief Strategy Officer di Cariplo Factory

Qual è stato, in numeri, l’impatto della pandemia sull’industria culturale e creativa italiana?
«L’emergenza sanitaria COVID-19 ha imposto una lunga e pericolosa battuta d’arresto all’intera l’industria culturale e creativa italiana, con conseguenze devastanti non soltanto per le istituzioni, ma per l’intero ecosistema di professionisti e imprenditori in questo ambito. Le prime analisi (Federculture) stimavano perdite per circa 3 miliardi di euro, ma se si considerano la durata e l’impatto dei successivi lockdown – a partire dalla primavera 2020 fino alla fine dell’anno – è molto probabile che i danni saranno sensibilmente più elevati».

Rendere più accessibile la cultura grazie alle nuove tecnologie, in un momento in cui la domanda del pubblico è forte e la fruizione tradizionale sembra non bastare. In che modo il progetto InnovaMusei persegue quest’obiettivo?
«In questa nuova fase, per la maggior parte delle istituzioni culturali, si rende necessaria una riflessione sull’opportunità di identificare nuovi e ulteriori sistemi di offerta culturale per conservare il proprio ruolo nella comunità. Molti musei di medie e piccole dimensioni, però, sono privi degli strumenti necessari per avviare concretamente questo processo di cambiamento. InnovaMusei ha lo scopo di supportare i musei lombardi nel ripensamento del modello operativo attraverso l’incontro e la contaminazione con le Imprese Culturali Creative che si occupano di innovazione culturale. La nostra esperienza dimostra che ogni realtà tradizionale, per innovarsi, ha bisogno anche di entrare in contatto con chi invece nasce già innovativo. Serve un incontro guidato tra chi naviga il mondo della cultura e chi possiede l’agilità e le competenze tecnologiche. Con InnovaMusei vogliamo facilitare questo incontro tra mondi che non sono poi così distanti, perché, seppur con modalità diverse, hanno nel loro DNA l’attitudine a interrogarsi, esplorare e guardare al futuro».

InnovaMusei prevede che le istituzioni e le Imprese Culturali Creative diventino partner, che collaborino per risollevare le sorti del settore. In che cosa consiste, di preciso, lo scambio tra queste realtà? Potrebbe farci un esempio?
«Per fare un esempio, i musei hanno oggi bisogno di entrare in contatto con imprese culturali che sviluppano progetti di realtà aumentata, esperienze tecnologiche immersive, attività di gamification… Ovviamente trovare il partner giusto è difficile, specialmente quando a dialogare sono realtà che parlano linguaggi così diversi. Il progetto InnovaMusei prova a facilitare questo incontro a partire da una profonda riflessione sull’efficacia dei modelli sperimentati negli ultimi anni e dall’individuazione di nuovi paradigmi di consumo culturale. Un percorso che, nel caso di Cariplo Factory, si avvale dell’esperienza in tema di open innovation sviluppata e consolidata negli anni: uno strumento che ha dimostrato di funzionare con successo e che può essere applicato anche all’industria culturale e creativa».

Un’ultima domanda sugli scenari futuri. Il modello di InnovaMusei, che oggi vede la Regione Lombardia protagonista, potrebbe essere replicato facilmente anche su altri territori italiani?
«Certamente. InnovaMusei raccoglie la sfida di incentivare i rapporti tra le Istituzioni Museali e gli Ecomusei riconosciuti dalla Lombardia (195 raccolte museali e musei e 34 ecomusei riconosciuti) e le ICC, realtà presenti in gran numero nella regione. In Lombardia si contano infatti oltre 60 mila imprese per un settore che occupa, nella sua complessità, 364 mila persone. Il progetto si pone come obiettivo quello di dare vita a iniziative pilota che possano diventare prassi virtuose, facilmente sperimentabili da altri musei ed ecomusei, al fine di generare una dinamica proficua nel sistema culturale, attivando una modalità operativa che possa essere replicabile dalle istituzioni culturali su tutto il territorio italiano».

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