05 settembre 2025

Kiaf Seoul, oltre 20 anni di storia della fiera sudcoreana

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175 gallerie da più di 20 Paesi, la “risonanza” come tema principale, una stragrande maggioranza di gallerie locali. Il tutto, negli stessi giorni (e nella stessa struttura) del colosso Frieze

kiaf seoul 2025
Kiaf Seoul

Non solo il colosso Frieze, a Seoul. Inaugurata nel 2002, e con 20 anni di storia alle spalle, Kiaf si svolge anche quest’anno, dal 3 al 7 settembre, nella capitale sudcoreana, raccogliendo al COEX «arte tradizionale e contemporanea in un unico luogo, fungendo da ponte tra il mercato dell’arte coreano e quello globale». Le protagoniste: 175 gallerie provenienti da oltre 20 Paesi. Il filo rosso: la risonanza. «Evidenziando la resilienza e il potere trasformativo dell’arte», rivelano gli organizzatori, «la fiera mira a creare uno spazio in cui gallerie, artisti, collezionisti e istituzioni affiliate possano ascoltarsi a vicenda e promuovere una risonanza significativa e una crescita sostenibile».

Tra le gallerie di quest’edizione, anche due italiane: sono Cassina Projects e Primo Marella Gallery, entrambe con sede a Milano. Poi una serie di nomi internazionali, con una grande maggioranza di gallerie coreane (125), a sottolineare il legame con il territorio. Da OKNP (Seoul) a La Heen (Seoul), passando per Lazy Mike (Riga), Galerie Marguo (Parigi), OPERA GALLERY (Parigi), 333Gallery (Bangkok), Pigment Gallery (Barcellona), SARAHCROWN (New York), Whitestone Gallery (Hong Kong).

«Quest’anno», commenta Sung Hoon Lee, presidente della Galleries Association of Korea, «Kiaf si sta concentrando sul miglioramento della qualità dei contenuti espositivi e sull’affinamento della selezione delle gallerie partecipanti, per proseguire la nostra missione di presentare al nostro pubblico globale la più valida selezione di arte sia internazionale che coreana».

C’è anche una mostra speciale da non perdere al di là dei booth della fiera, si intitola Reverse Cabinet e celebra il 60° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Corea e Giappone. Come? Con un dialogo stratificato, interculturale e attraverso media differenti, tutto orchestrato da sei artisti contemporanei emergenti provenienti dai due Paesi: i coreani Don Sunpil, Yum Jihye, Jeong Geumhyung e Oh Kai, e i giapponesi Kei Takemura e Sen Takahashi. Non manca poi un fitto programma di talk – 9 tavole rotonde presso lo Studio 159. E, nota bene: come da tradizione, la fiera KIAF si svolge anche quest’anno nella stessa struttura che ospita Frieze, ma in altri padiglioni. Due proposte diverse, letteralmente affini, e una evidentemente più local, sotto il tetto del COEX.

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