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La folgorante ascesa di Paris+ par Art Basel: report dai booth
Mercato
Paris+ par Art Basel, forte della folle settimana dedicata all’arte contemporanea, apre con 154 gallerie provenienti da 33 Paesi, tra personali, duo e collettive presso il Grand Palais Éphémère, fino al 22 ottobre 2023. Una delle fiere d’arte contemporanea più attese da collezionisti e istituzioni accoglie 140 gallerie tra le più prestigiose al mondo e 14 gallerie emergenti, con creazioni di alta qualità, tra dipinti, installazioni, scultura, disegno, fotografia, video e arte digitale.
«Il 2023 conferma le caratteristiche essenziali di Paris+ par Art Basel, ossia l’eccezionale diversità del lavoro degli artisti, l’attenta progettazione degli spazi espositivi, il posto riservato alla comunità delle gallerie francesi e il dinamismo del settore delle Gallerie Emergenti», ha dichiarato Clément Delépine, direttore di Paris+ par Art Basel.
Diverse gallerie internazionali approdano per la prima volta alla fiera, come la Blum (Los Angeles, New York, Tokyo) con sculture, e dipinti dell’artista africano-americano autodidatta Lonnie Holley. Un solo show che dà l’opportunità di conoscere la pratica di quest’artista multimediale, qui con sculture coinvolgenti e narrative che vanno dai 15mila agli 80mila dollari, pitture che vanno dai 45mila ai 100mila dollari e opere su carta che stanno sui 10mila dollari. Musicista e poeta Lonnie Holley farà un concerto domani a Parigi.
La newyorchese Bortolami mette in dialogo le opere tessili dell’artista brasiliana Leda Catunda e i dipinti dell’artista astratta americana Mary Obering. La messicana Kurimanzutto accoglie una personale di Roberto Gil de Montes, con diversi dipinti che tra reale e immaginario raffigurano persone che fluttuano in spazi astratti e colorati. I suoi lavori, accolti all’Arsenale di Venezia durante la Biennale d’arte 2022, guardano anche all’iconografia precolombiana Huichol. Le opere vanno dai dodicimila a centocinquantamila dollari.
Altra new entry, la P.P.O.W di New York qui con un duo di artisti queer nello show Se potessi attaccare i nostri vasi sanguigni lo farei: il lavoro Peter Hujar e David Wojnarowicz. La mostra documenta, attraverso fotografie, video, dipinti e sculture, l’inestricabile connessione tra le opere di Peter Hujar (1934-1987) e David Wojnarowicz (1954-1992), in un dialogo che parla di amicizia e di scambi artistici. La Jan Mot di Bruxelles è qui con artisti rappresentativi della programmazione concettuale e la londinese Richard Nagy Ltd. con alcune rarità dell’avanguardia tedesca e austriaca dell’inizio del XX secolo, tra cui Egon Schiele e Otto Dix.
L’atmosfera negli stand è frizzante e accoglie collezionisti e curiosi da tutto il mondo come presso la Pace. La nota galleria newyorchese – in concomitanza con la recente apertura dell’importante retrospettiva su Mark Rothko presso la Fondation Louis Vuitton – rende qui omaggio al pittore espressionista astratto, rappresentato dalla galleria dal 1978, con opere di Robert Longo, Adam Pendleton, Loie Hollowell e Lee Ufan, a testimonianza della vasta portata delle idee di Rothko sull’astrazione, il colore e la luminosità. Diverse creazioni sono state invece realizzate in omaggio a Rothko, come i nuovi dipinti di Huong Dodinh, Maysha Mohamedi o Marina Perez Simão. Lo stand della galleria propone anche opere tessili di Brent Wadden e Yto Barrada, che quest’anno partecipa anche al Festival multidisciplinaire d’Automne di Parigi.
La Gagosian porta opere moderne e contemporanee di artisti della galleria, vedi alcune creazioni iconiche di Willem de Kooning, Gerhard Richter, Cy Twombly e Andy Warhol. La Selma Feriani è presente con i lavori di Massinissa Selmani, artista selezionato al Prix Duchamp 2023. La newyorchese Anton Kern Gallery propone una gran varietà di creazioni di Francis Upritchard, si tratta della sua prima personale nella capitale francese. Quest’artista neozelandese, che nel 2009 ha rappresentato il suo Paese alla Biennale d’arte di Venezia, guarda ai racconti popolari o alle mitologie folcloristiche, come in Strong Swimmer (2023), una scultura nuova di zecca realizzata con materiale di gomma naturale proveniente dall’Amazzonia del Brasile. Un materiale talmente difficile da lavorare che bisogna scolpire sott’acqua per mantenerlo flessibile. L’artista è nota per le sue figure allungate, vedi Pescatori. Una scultura che si ispira a un racconto popolare giapponese, che vede un uomo con braccia lunghe e gambe corte seduto sulle spalle di un altro con braccia corte e gambe lunghe che lavorano insieme per catturare i pesci. I suoi lavori vanno da 3mila a 175mila dollari.
Presente un parterre di gallerie italiane con opere di gran valore artistico, come la Massimo De Carlo con artisti come Yan Pei Ming, la Tornabuoni Art che in un elegante stand accoglie opere dei grandi maestri italiani del dopoguerra, la napoletana Alfonso Artiaco e poi Raffaella Cortese e la milanese Cardi. Galleria Continua, nell’ambito della fiera, presenta inoltre una mostra al Palais d’Iéna, che mette in dialogo i colori e le luci di Daniel Buren e l’infinito di Michelangelo Pistoletto, fino al 29 ottobre. Presenti anche Marian Goodman, la Gladstone, la Ropac, la Take Ninagawa ma anche le francesi Nathalie Obadia, Perrotin e Templon.
Dedicato alla giovane creazione contemporanea internazionale, il settore Gallerie Emergenti raccoglie 14 progetti personali che esplorano temi come l’evoluzione della percezione di genere, l’ecologia e l’onnipresenza di immagini rielaborate. Il forte incentivo che la fiera dà alle giovani gallerie, grazie anche all’appoggio del gruppo Galeries Lafayette, ha fatto sì che Spazio Antenna (Shanghai), Anne Barrault (Parigi), Carlos/Ishikawa (Londra) e Edouard Montassut (Parigi), presenti nel 2022 nel settore delle emergenti, oggi abbiamo potuto raggiungere quello principale. Interessante la proposta della londinese Seventeen con un’installazione video immersiva di Joey Holder che esplora la criptozoologia e l’ecologia.
Da non perdere, presso la galleria Document, Deep Pressure, una personale del collettivo di artisti indonesiani Tromarama, che lavorano su video, suono e programmazione basata su algoritmi. L’intera superficie della parete della galleria statunitense è coperta da Personalia #3 (2023), una carta da parati raffigurante un primo piano di un pollice scansionato che si ripete all’infinito. Un lavoro che parla d’identità e della sua evoluzione nel panorama digitale. Troviamo l’installazione sonora, Debit (2023), in cui gli artisti hanno raccolto tweet usando la forza dell’hashtag, che hanno estratto e manipolato al computer per restituirli attraverso voci che fuoriescono da altoparlanti piazzati in scatole di succo di mela assemblate. I loro progetti, che esplorano l’interazione tra il mondo digitale e quello fisico, vanno dai 12mila ai 15mila dollari.
L’austriaca Felix Gaudlitz presenta una personale di Jenna Bliss, videasta e artista newyorkese che ha ricevuto il primo Premio Massimo Giorgetti – che sostiene la pratica e la ricerca artistica – durante l’ultima edizione di MIART. Interessanti le sculture in ceramica di Charlotte Dualé presso la parigina Parliament o i quadri dell’artista statunitense Sequoia Scavullo presso la francese Sans titre.
Una curiosità? Diverse gallerie presentano opere elaborate unicamente o in parte con tessili, tutte bellissime si va da quelle di Sheila Hicks, a Sylvie Selig, Daniel Dewar & Gicquel Grégory, Julien Creuzet, a Folk Dance (1980) di Noa Eshkol presso la berlinese neugerriemschneider a Tsvi-Tsvi (2023) di Giulia Andreani presso la Max Hetzler.
La qualità dell’offerta e la presenza di molti collezionisti francesi e stranieri, di responsabili di grandi istituzioni, e numerosi lavori venduti già nelle prime ore di apertura, lasciano trapelare il successo a cui è destinata questa seconda edizione di Paris+ Art Basel. Parigi sta diventando una piazza strategica del mercato dell’arte mondiale, vedi l’apertura della sede parigina della zurighese Hauser & Wirth, che dedica la mostra inaugurale all’artista losangelino Henry Taylor. L’ascesa di Paris+ Art Basel e il suo prestigio si confermeranno di certo ancor più l’anno prossimo, quando la fiera si installerà nel mitico Grand Palais che potrà accogliere un maggior numero di gallerie espositrici.