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Il mercato dell’arte è diviso in sezioni, e ogni sezione ha la sua star. A pochi giorni dalla ripresa delle stagioni di aste e fiere, circolano numeri e dati dettagliati sull’anno appena passato, che vede ancora una volta una lotta al vertice tra il genio pop di Warhol e il mito intramontabile di Picasso.
Il pittore cubista con quasi 3mila lotti venduti è il re dell’arte moderna, con un totale di 375milioni di dollari di cui 28 ottenuti soltanto con la vendita di Claude e Paloma, un ritratto dei figli dell’artista, comprato da Wang Jianlin, l’uomo più ricco di tutta la Cina.
Se nel suo giardino Picasso è l’incontrastato vincitore, appena si guarda al di là della staccionata ecco spuntare l’uomo dei record, Andy Warhol, che dal 2011 regna incontrastato, non solo sul panorama dell’are del dopoguerra, ma su ogni sezione del mercato.
Se fino al 2009 i due si erano rincorsi e superati diverse volte, da tre anni, la situazione sembra essersi calmata, a vantaggio di Warhol, che soltanto nel 2014, con oltre mille e 300 lotti venduti, ha realizzato un totale di 569 milioni, la cifra totale più alta mai realizzata. Basti pensare che supera la quota totale del mercato in Francia.
L’ennesima consacrazione è avvenuta lo scorso novembre del 2014, con il Triple Elvis, battuto da Christie’s per 78 milioni di dollari.
Difficile competere con questi numeri, ed ora che il divario tra i due artisti sul podio sembra invalicabile, guardiamo al terzo posto, dove troviamo Francis Bacon, con un volume di opere molto minore rispetto ai primi due (solo 122), ma che hanno portato a sorpassare i 250 milioni. (Roberta Pucci)














