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Dopo nove anni alla guida creativa della linea femminile di Dior, Maria Grazia Chiuri si congeda dalla maison parigina: anche se manca ancora l’ufficialità, tutte le indiscrezioni indicano Jonathan Anderson come suo successore. L’annuncio è atteso a breve, forse già nelle prossime ore.
Il passaggio di testimone non è del tutto inaspettato. Da mesi circolavano voci sul possibile addio della stilista romana, intensificatesi dopo la spettacolare sfilata tenutasi a Roma, un evento che ha riunito la collezione pre-fall e, a sorpresa, anche la haute couture pensata per Parigi. Un gesto che molti hanno interpretato come un indizio di imminenti cambiamenti interni.
L’uscita di scena di Anderson da Loewe, avvenuta a fine 2024, aveva alimentato le ipotesi sul suo futuro all’interno del gruppo LVMH. Il momento decisivo sarebbe arrivato ad aprile, durante un consiglio agli azionisti, quando Bernard Arnault, patron del gruppo, avrebbe menzionato il nome di Anderson in relazione a Dior. Sebbene inizialmente riferita alla linea maschile, nessuno ha mai creduto che un profilo come quello del designer nordirlandese si sarebbe limitato a un incarico secondario.
Classe 1984, Anderson ha fondato il suo marchio JW Anderson nel 2008, affermandosi rapidamente come una delle voci più originali della moda contemporanea. Dal 2013 ha guidato la rinascita di Loewe, trasformandola in una delle realtà più creative e apprezzate del settore. Nonostante i risultati commerciali non sempre clamorosi, ha saputo imprimere una nuova identità al brand, anche attraverso collaborazioni trasversali, da Uniqlo a Moncler Genius. La sua prima collezione uomo per Dior sfilerà a Parigi a fine giugno ma molti già scommettono sulla sua presenza nel calendario donna a settembre.
Maria Grazia Chiuri, 61 anni, romana, formatasi allo IED, ha cominciato il suo percorso accanto a Pierpaolo Piccioli, con cui ha condiviso la direzione creativa di Valentino fino al 2016. Due anni dopo, si è trasferita a Parigi per diventare la prima donna a dirigere la linea femminile di Dior. Chiuri ha portato nel mondo rarefatto della maison un discorso culturale e politico mai visto prima. Femminismo, arte, inclusione e valorizzazione dell’artigianato sono diventati i pilastri della sua visione, contribuendo al rafforzamento del brand sia dal punto di vista simbolico che commerciale. In questi nove anni ha costruito un’identità forte e coerente, conquistando il pubblico internazionale e contribuendo a rendere Dior uno dei marchi più influenti della moda globale.
Il futuro della stilista sembra ora orientarsi verso Roma, città a cui è rimasta profondamente legata. Insieme alla figlia Rachele Regini ha recentemente acquistato il Teatro della Cometa, un piccolo e storico spazio culturale, con l’intento di riportarlo al centro della scena intellettuale cittadina.