26 gennaio 2021

Gucci, Alessandro Michele e il ruolo del mecenatismo culturale

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Restauri, mostre, residenze: sette progetti di Gucci e Alessandro Michele, per raccontare il ruolo del brand nel settore del mecenatismo culturale

Alessandro Michele ha dimostrato la sua personalità con una forza predominante, nel mondo della moda. Il Direttore Creativo di Gucci ha fatto della sua estetica anticonformista il punto forte del brand. Non tutti sono a conoscenza, però, del suo rapporto molto stretto con l’arte, non solo contemporanea. Sostenuta da Gucci, la sua volontà di incontrare – e patrocinare – l’arte e l’architettura di ogni epoca sta diventando sempre più evidente, attraverso collaborazioni, mostre e restauri, spesso collegati alle sue esposizioni di moda. Recentemente, il brand ha dato l’opportunità di visitare liberamente la mostra della Quadriennale di Roma durante l’intero periodo di apertura. Ecco altri sette progetti per cui Gucci e Alessandro Michele possono essere considerati tra i pesi massimi nel mecenatismo culturale.

Gucci ArtWall

I Gucci ArtWall sono un’iniziativa promozionale messa in atto dal celebre brand italiano. L’idea è semplice ma geniale: invece del solito cartellone pubblicitario, la maison ha deciso di trasformare il muro del suo shop milanese in una sorta di affresco moderno, la cui creazione è affidata, di volta in volta, a un’artista diverso. I viaggiatori avranno sicuramente notato che i Gucci ArtWall sono però disseminati in tutto il mondo. Oltre che a Milano, sono comparsi anche a New York, Londra, Hong Kong e Città del Messico.

 

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Gucci Garden

Gucci lavora regolarmente con diversi artisti per curare spazi che stimolano la conversazione. L’installazione del Gucci Garden, ideata da Michele, presenta un display multidimensionale dell’archivio, dei manufatti e dei documenti della Casa.

Quando si entra nel Gucci Garden, si prova la sensazione di aggrapparsi alla materialità degli oggetti e, allo stesso tempo, di sperimentare gli impulsi immateriali di una visione creativa. Su piani diversi, gli spazi passano da una scenografia all’altra, ognuna realizzata da un artista – tra cui anche mp5, che per noi ha realizzato la copertina di exibart onpaper 108 – ci invita in un modo unico ad apprezzare l’arte e il design da varie prospettive. Ogni spazio è pensato per evocare un senso di curiosità attraverso l’esposizione di pezzi d’archivio, couture, accessori, decorazioni e molto altro.

 

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Gucci alla biennale del 2019

In qualità di sponsor principale del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2019, a cura di Milovan Farronato, Gucci e Michele hanno espresso il loro continuo sostegno nella promozione delle arti e nella conservazione del patrimonio nazionale italiano. Testimonianza del rapporto di Michele con gli artisti sono le numerose collaborazioni che abbiamo visto in tutto il mondo. Gucci, in merito a ciò aveva dichiarato: «Farronato e Michele condividono la stessa curiosità e visione appassionata del mondo contemporaneo».

Restauri Gucci: la Rupe Tarpea

La shooting della Collezione Pre-Fall 2019 è stata girata nei parchi archeologici di Pompei, Ercolano e Selinunte, per creare un tableau vivant tra antico e contemporaneo, in omaggio alla storia italiana e ai suoi tesori naturali. Oltre alla sua ultima collezione Cruise 2020, presentata nei Musei Capitolini, alla Rupe Tarpea è stata girata la collezione Gucci Pre-Fall 2019. Fotografare la collezione in questi contesti ha aiutato a promuovere il patrimonio artistico italiano nel mondo e, allo stesso tempo, a riformulare questi luoghi in modo contemporaneo per le generazioni future. Il restauro della Rupe Tarpea, supportato da Gucci, con un investimento di 1,6 milioni di euro, prevede la manutenzione e la conservazione del giardino esistente, ormai chiuso al pubblico da anni, che comprende i vari livelli terrazzati della Corda Capitolina, la valorizzazione delle verdi scogliere e la funzionalità complessiva del sito.

 

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Artista in residenza

Questa è l’iniziativa immaginata da Gucci, dal suo direttore creativo e dalla Chatsworth House, appartenente a Gucci Places. “Artist in Residence” ha debuttato con Rachel Feinstein. Il programma invita gli artisti a vivere nella tenuta a tempo determinato e a creare nuove opere ispirate allo spazio in cui si trovano che, in questo caso, è la straordinaria Chatsworth House nel Derbyshire, in Inghilterra. Si può dire che è come una storia d’amore continua tra arte e moda.

 

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Raccontare la storia in passerella

Michele è noto per saper valorizzare non solo l’estetica del luoghi. La passerella è sempre stratificata di valori storici e culturali che rendono ogni spettacolo un’esperienza immersiva. Nelle installazioni precedenti, le sfilate Gucci Cruise si sono tenute in siti significativi dal punto di vista sia artistico che storico, come The Cloisters of Westminster Abbey a Londra, la Galleria Palatina a Palazzo Pitti a Firenze e la Promenade Des Alyscamps ad Arles.

Gucci Cruise 2020 è stata ambientata nei Musei Capitolini, aggiungendo un altro capitolo alla narrazione che Michele e la Maison stanno cercando di trasmettere: il loro amore per l’arte, l’architettura e la cultura è qualcosa che farà sempre parte della direzione creativa di Gucci.

 

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Museo Yuz di Shanghai

Immaginate un mondo affollato di vecchi ritratti di Maestri, antiche teste di marmo romane, reliquie d’oro, tappeti in fiore e arazzi vibranti, piccoli draghi e teschi di creature sconosciute. Questo il sogno che Michele ha condiviso con Maurizio Cattelan, trovando in lui un partner d’arte perfetto, nonché curatore della mostra “The artist is present”.

L’esposizione ha visto la partecipazione di oltre trenta artisti, sia stranieri che cinesi, che hanno presentato opere site-specific al fine di mettere in discussione i principi più osservati dell’arte contemporanea. Il progetto espositivo era diviso tra parti originali e d’imitazione: il processo creativo stesso era di natura decostruttiva.

 

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Dopo tutti questi interventi nel mondo dell’arte, ci chiediamo cosa ci sia ancora nei piani del visionario Direttore Creativo di Gucci e non possiamo che aspettare con curiosità altri suoi magistrali colpi di genio. E di mecenatismo.

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