14 gennaio 2022

I colori di Bottega Veneta conquistano la Grande Muraglia Cinese

di

La nota maison italiana collega l'arte al patrimonio culturale del Paese, installando un lungo schermo che aderisce al percorso di una delle sette meraviglie del mondo
L'imponente installazione di Bottega Veneta sul camminamento della Grande Muraglia Cinese ha fatto discutere ma la maison italiana sta promuovendo anche un progetto di restauro

Installazione di Bottega Veneta sulla Grande Muraglia cinese

Dal 6 al 12 gennaio 2022, un tratto della Grande Muraglia Cinese si è colorato con i toni brillanti del verde e quelli caldi del mandarino, per una grande installazione firmata Bottega Veneta, casa di moda italiana fondata a Vicenza nel 1966. Dello stesso accostamento cromatico si veste anche l’ultima campagna della Maison, intitolata “Bottega for Bottegas” e interamente dedicata all’imminente capodanno lunare cinese, che avrà luogo il primo febbraio 2022.

Installazione di Bottega Veneta sulla Grande Muraglia cinese

Un maxischermo a sviluppo longitudinale, che aderisce al percorso sulla Muraglia, lancia un messaggio di augurio nei confronti dell’anno che verrà, secondo la cultura confuciana quello della Tigre, con la proiezione degli ideogrammi cinesi 新春快乐, costantemente alternati al logo dell’Azienda. Non mancheranno i prodotti a tema declinati nel colore arancio Tangerine, con un packaging apposito per la Cina, delle vetrine speciali in DoS selezionati e altri contenuti digitali trasmessi dall’impianto pubblicitario esterno OOH, acronimo di Out Of Home, e dal servizio di comunicazione WeChat.

L’idea è di Matthieu Blazy, nel 2014 senior designer per Céline sotto l’ala di Phoebe Philo, nel 2016 man’s designer presso Raf Simons e nel 2019 presso Maison Martin Margiela per il womenswear e la linea Artisanal, ora successore dello stilista britannico Daniel Lee per il ruolo di direttore creativo di Bottega Veneta. Ma già nel 2007, Fendi, sotto la direzione di Karl Lagerfeld, trasformò quella che è una delle Sette Meraviglie del Mondo in una passerella di 80 metri, dove sfilarono 88 modelle, il cui numero, come in questo caso, ha un rimando propiziatorio.

L’iniziativa, indirizzata al mercato cinese, ha avuto un impatto non solo mediatico ma anche artistico, visto che il marchio appartiene al gruppo commerciale Kering, il cui presidente, François-Henri Pinault, è un celebre collezionista d’arte contemporanea, con un patrimonio di oltre 10mila opere, esposte tra Venezia, con Palazzo Grassi e Punta della Dogana, e Parigi, con la nuova Bourse de Commerce.

L’installazione di Bottega Veneta sul camminamento della Grande Muraglia Cinese non ha mancato di suscitare un’accesa discussione sull’opportunità di un intervento così invasivo su un’architettura storica ma, in ogni caso, si inserisce nell’ambito di una donazione per sostenere un progetto di ristrutturazione e manutenzione dell’antica roccaforte Shanhai Pass, il cui esordio è previsto per questo febbraio, con una performance artistica. Nota per essere stata il “primo passo sotto il cielo”, come testimoniano le parole incise su uno degli archi che la compongono, la struttura è fra le opere più imponenti visivamente e culturalmente rilevanti della Grande Muraglia, l’unica costruzione del luogo, oltre alla porta Zhendong, a essere stata ristrutturata.

Come un lungo nastro cangiante, l’installazione segue la storicità del percorso indetto dalle monumentali mura, si insinua nel patrimonio culturale del Paese e nel paesaggio circostante, partecipandovi e mutando insieme a esso.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui