19 ottobre 2023

Arte in diretta. Francesco Hayez, pittore romantico in mostra alla Gam di Torino

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Aperta al pubblico dal 17 ottobre 2023 al 1° aprile 2024, l’esposizione “Hayez. L’officina del pittore romantico” è organizzata e promossa da Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera

Francesco Hayez. Hayez, l’officina del pittore romantico , GAM, Torino. Ph. Perottino

Succede che quando non si conosce l’arte contemporanea, di primo acchito si resta interdetti di fronte alle opere e alle installazioni più concettuali che lì per lì, a un occhio non abituato, appaiono incomprensibili. Poi, poco a poco, ci si appassiona e si impara ad amare il contemporaneo alla follia. Per contro, successivamente, capita che l’arte del passato venga percepita, come meno densa di stimoli, mero e ridondante esercizio storico che ha poco da dirci. Ma la mostra alla Gam di Torino dedicata all’opera di Francesco Hayez – l’autore del famosissimo bacio, conservato a Brera, per intenderci – sorprende anche i meno avvezzi all’arte pittorica (e non) dell’ottocento. 

Francesco Hayez. Hayez, l’officina del pittore romantico , GAM, Torino. Ph. Perottino

Hayez, l’officina del pittore romantico è una mostra composta da più di cento opere, molte delle quali provenienti dall’Accademia di Belle Arti di Brera e da altre prestigiose collezioni, più alcune opere patrimonio dello stesso museo torinese. Curata da Elena Lissoni e Fernando Mazzocca, la mostra propone un percorso espositivo agile e emozionante. Pur non essendo presenti alcune delle opere più famose del pittore veneziano, come il già citato e celeberrimo Bacio o il sostanzioso dipinto La sete dei Crociati, la mostra restituisce tutta la portata narrativa, passionale e intensa di una pittura che va ben oltre i manierismi. Un’arte schietta, che va dritta al cuore dell’osservatore con gli sguardi intensi delle donne dipinte nei ritratti, nelle forme drammatiche delle sculture e nelle composizioni storiche intensamente narrative e ricche di pathos.

Francesco Hayez. Hayez, l’officina del pittore romantico , GAM, Torino. Ph. Perottino

A Le sete dei Crociati, l’opera monumentale che Hayez considerava punto di arrivo di tutta la propria ricerca pittorica, pur assente in mostra (è conservata sempre a Torino, ma a Palazzo Reale), la mostra dedica un focus con alcuni disegni e dipinti preparatori che restituiscono tutto il making of di un lavoro dalle connotazioni insieme storiche e simboliche notevoli. È noto che Hayez fu dentro fino al collo alle storie del nostro risorgimento italiano. Amico di Verdi, Manzoni, Donizzetti e Mazzini, un po’ come capita nel Va’ pensiero del compositore di Busseto, Hayez nascondeva messaggi rivoluzionari legati ai moti risorgimentali del proprio presente storico attuale dentro storie mitiche o appartenenti alla storia antica e medievale. Si avverte bene, così, che anche il quadro sulla sete dei crociati ha come sottofondo lo stesso spirito. La sete che consuma i personaggi, più che prostrarli sembra renderli ancora più accesi, mossi da qualcosa che li agita a un livello che va ben al di là del mero soddisfacimento di una urgente necessità biologica. La sensazione è che il simbolismo della scena vada oltre lo stesso significato legato ai moti risorgimentali, per toccare altri temi più esistenziali e profondi. Diremmo che in Hayez, dove il bacio disseta il cuore, la sete dei crociati brama a un soddisfacimento che affonda dentro l’anima dei personaggi.

Francesco Hayez. Hayez, l’officina del pittore romantico , GAM, Torino. Ph. Perottino

Ma intensi e allusivi in questo senso sono anche gli occhi del serpente del Laooconte, che, tra tutti quelli dei personaggi dipinti nella versione di Hayez (avrà letto il libro sul Laooconte che Lessing scrisse nel 1766?) puntano dritto allo spettatore di là dalla tela. Profondi sono, ancora, gli occhi delle donne ritratte, soprattutto quelli della sua allieva e amante Carolina Zucchi – che, tra l’altro, era artista anche lei – e che ti fissano mentre ti muovi per lo spazio espositivo.

Insomma, ci sono diversi modi in cui questa mostra può essere visitata. Lo si può fare nel modo dello storico o dello storiografo, in quello dello storico dell’arte, o ancora in quello dotto del critico. Ma se l’arte sempre in diretta e tutta contemporanea, come diceva De Dominicis, possiamo anche semplicemente farci un giro per questa mostra con lo stesso spirito con cui oggi ancora ascoltiamo la musica di Brahms o di Dvorak, lasciandoci semplicemente portare dalla ricchezza di temi, suggerimenti, fantasie e stimoli che le immagini di Hayez sanno magicamente suscitare.

Francesco Hayez. Hayez, l’officina del pittore romantico , GAM, Torino. Ph. Perottino

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