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EGS, il misterioso artista finlandese in mostra da SpazioC21 di Reggio Emilia
Mostre
di redazione
Dal 15 novembre 2025 al 14 febbraio 2026, SpazioC21 di Reggio Emilia presenta Invisible Identity, la prima mostra personale in Italia di EGS, figura di punta della scena artistica finlandese contemporanea. Accompagnata da un testo critico di Carlo McCormick, l’esposizione è scandita da diversi linguaggi, tra pittura, disegno e scultura in vetro, in un dialogo tra Italia e Finlandia che ridefinisce la relazione tra arte pubblica e ricerca materica.
Artista autodidatta e poliedrico, nato a Helsinki nel 1974, EGS inizia il suo percorso artistico nei circuiti del writing: in questo contesto, tre lettere diventano il suo nome d’arte e, nel tempo, un linguaggio visivo autonomo. Dai graffiti alle tele, dai disegni a inchiostro alle sculture in vetro, la sua pratica attraversa luoghi e superfici con la stessa energia, il movimento e il gesto vengono tradotto in una grammatica astratta che unisce il ritmo urbano alla sensibilità artigianale. Come scrive Carlo McCormick, «La sua opera si muove tra trasparenza e opacità, tra ciò che si mostra e ciò che si nasconde: un’identità invisibile che riflette il nostro tempo».

Il rapporto tra EGS e i collezionisti che animano lo SpazioC21 di Reggio Emilia nasce nel 2016, in occasione della mostra 1984 – Evoluzione e rigenerazione del Writing curata da Pietro Rivasi alla Galleria Civica di Modena. In quella collettiva vennero esposte alcune opere dell’artista, poi acquisite alla collezione. A quel primo incontro sono seguiti numerosi incontri e diversi studio visit a Helsinki, accompagnati da una ricerca autonoma sulla produzione artistica di EGS. In un decennio di frequentazioni, la collezione si è arricchita di importanti opere, sia pittoriche che scultoree.

Proseguendo questo rapporto, Invisible Identity è il risultato di un progetto di residenza avviato nel 2024 con SpazioC21, che ha portato l’artista a confrontarsi con due delle vetrerie più significative d’Europa: Lasismi, laboratorio finlandese che ha rilanciato la tradizione del vetro di Riihimäki, e la storica Seguso Vetri d’Arte di Murano, attiva dal 1397. Da questo doppio laboratorio nascono due capsule di sculture in vetro soffiato – circa 30 opere – esposte nella cornice di Villa Levi Terrachini.

Nella sede di via Emilia San Pietro 21, SpazioC21 presenta invece le opere pittoriche e gli acquerelli, realizzati tra Helsinki e la residenza di Mazzano Romano. Qui il gesto rapido del writer incontra la lentezza meditativa del colore, in una ricerca che alterna stratificazioni, cancellature e improvvise esplosioni cromatiche.

La mostra è accompagnata da un libro fotografico in tiratura limitata di 100 copie, che documenta il processo creativo dell’artista attraverso tre sguardi d’eccezione: Paolo Pellegrin, fotografo di Magnum e premio World Press Photo, che ha seguito la produzione muranese; Marko Rantanen, autore finlandese noto per la sua sensibilità paesaggistica, che ha ritratto il lavoro a Lasismi; Valerio Polici, artista e fotografo romano, che ha raccontato la dimensione più intima e pittorica della residenza italiana.














