02 gennaio 2024

Favoloso Calvino. La mostra che celebra il legame tra il grande scrittore e gli artisti

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Fino al 4 febbraio 2024, alle Scuderie del Quirinale di Roma, la figura di Calvino è raccontata in un viaggio tra opere antiche e contemporanee

Favoloso Calvino. Foto di Alberto Novelli

Mai titolo fu più adatto: Favoloso Calvino. Favoloso in ogni senso, in ogni suo libro, in ogni suo testo.

Il titolo è preso in prestito da un articolo scritto da Gore Vidal apparso su New York review of books del 30 maggio 1974, poco dopo l’uscita negli Stati Uniti della traduzione delle Città invisibili. La mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma tesse tele intense e profonde tra tutte le anime dello scrittore, attraverso una serie di sale pregne di materiali. Il tempo da dedicare a questa esposizione, come d’altronde a tutte quelle realizzate alle Scuderie, deve essere magnanimo, perché si ha bisogno di soffermarsi, di fermarsi, di tornare indietro, ripensare, anche distrarsi un attimo, per comprendere ogni elemento che fa parte del tutto.

È una mostra colta e bisogna arrivare preparati, altrimenti forse si corre il rischio di perdere dei pezzi. Ma se si ha il tempo di leggere tutto l’ottimo apparato didattico che si ha a disposizione, si esce con una idea ancora più incredibile su questo scrittore.

Favoloso Calvino. Foto di Alberto Novelli
Favoloso Calvino. Foto di Alberto Novelli

La mostra è una narrazione degli infiniti rapporti che lo scrittore Calvino ha avuto con il mondo delle arti, non solo visive, ma a tutto campo. C’è tanta arte contemporanea, ma anche arte moderna, o ancora più antica. Già nella prima sala si è rapiti dal piccolo ed intenso lavoro di Giulio Paolini, la bozza per la tomba dello scrittore, ahinoi mai realizzata. Un dialogo intenso e mai serrato quello tra i due, con un testo scritto da Calvino per Paolini che rimane ancora oggi uno dei più illuminati scritti per l’artista. Le sale si susseguono come dicevamo sopra, con una serie infinita di fili invisibili che reggono una disamina che si sbroglia attraverso narrazioni di tipo visivo, come per esempio attraverso le magnifiche opere di Domenico Gnoli, artista con cui Calvino aveva lavorato per una copertina di un libro, e che compare per questa occasione attraverso alcuni dei suoi quadri più belli. Per capire le relazioni strette e quasi indissolubili con tutto ciò che nella mostra viene reso manifesto, bisogna conoscere i testi dello scrittore, avere letto le sue storie fantastiche, sapere della sua grande passione per lo scrittore Fenoglio, avere contezza delle sue incredibili Lezione Americane. C’è tutto questo, e anche altro, nelle tante sale; manca forse, in un allestimento diciamolo davvero riuscito, quel pizzico di fantasia ed esuberanza che abbiamo sempre trovato leggendo capolavori come Il barone rampante, o Il cavaliere inesistente.

È nel sottotitolo Il mondo come opera darte: Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri che dobbiamo trovare il significato di una presenza così determinante di opere d’arte. Ecco perché in mostra abbiamo un capolavoro di Vittore Carpaccio, posizionato forse in un luogo non riuscitissimo dal punto di vista della fruizione. Di lui Calvino amava la narrazione del mondo immaginifico e poetico, di cui Il san Giorgio e il drago sono intrisi.

Favoloso Calvino. Foto di Alberto Novelli

La mostra pone una doppia narrazione, attraverso una sequenza cronologica ma anche di ispirazione letteraria, con delle sezioni dedicate specificatamente alla relazione tra alcuni suoi testi con l’arte. Ma ci sono, come dicevamo, anche momenti dedicati alla sua vita, ai suoi genitori, al rapporto stretto con la casa editrice Einaudi. Particolare attenzione va dedicata a tutti gli eventi collaterali, una serie lunga e davvero ben fatta di incontri in cui davvero è possibile comprendere la mostra, l’artista e le sue relazioni con gli altri mondi. È qui che Favoloso Calvino si distingue, perché se è vero che la narrazione attraverso le sale non è semplice e mai banale, è anche vero che le Scuderie mettono a disposizione del fruitore una serie di incontri atti ad approfondire ed analizzare in maniera puntuale questa tela apparentemente non facile. Già nelle prossime settimane, per esempio, un incontro musicale, ed un approfondimento del rapporto tra Vittore Carpaccio e Calvino. Il primo, dedicato alla musica del 2024, si terrà il 13 gennaio, Calvino in musica.  Per quanto riguarda invece Carpaccio, l’appuntamento è per il 17 gennaio con Marco Belpoliti e Antonella Anedda. Tutti gli eventi sono gratuiti, fino ad esaurimento dei posti.

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