24 ottobre 2023

Fuori Testo, la Collezione Scheiwiller di libri d’artista in mostra a Milano

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La grande collezione dei libri d'artista di Alina e Vanni Scheiwiller va in mostra alla Galleria Brun Fine Art di Milano, già sede della nota galleria Schwarz, per raccontare una storia d'amore per l’arte e l’editoria

Robert J.Godet, L’age de soleil, 1950. Ph. Luca Stoppini

Dal 25 ottobre al 25 novembre, la Galleria Brun Fine Art, nei prestigiosi spazi di via Gesù 17, a Milano, per la prima volta in assoluto presenta la mostra Fuori Testo, che raccoglie la Collezione dei libri d’artista di Alina e Vanni Scheiwiller. Lo spazio, già sede della nota galleria Schwarz, oggi tende la mano a una partecipazione di intenti profondi e legati ad una storia di collezionismo, amore per l’arte e per l’editoria, che già aveva caratterizzato il percorso di vita del gallerista Arturo Schwarz.

I curatori della mostra Paolo BonacinaLeda Calza e Massimo Vecchia, raccontano che «L’idea della mostra nasce dalla frequentazione in questi anni della casa di Alina e Vanni Scheiwiller, un’abitazione impregnata dall’amore per l’arte e per i libri. La mostra vuole essere un omaggio a questa passione che ha accompagnato la vita di Vanni e Alina e un modo di avvicinare il pubblico ad una porzione della loro collezione».

Tra gli artisti italiani e stranieri, fino al Giappone, alcuni nomi noti come Lucio Fontana, Maria Lai, Fausto Melotti, Alberto Savinio, Emilio Scanavino, Claudio Parmiggiani, Mimmo Paladino hanno contribuito ai libri d’artista, in un clima di innovazione artistica, ma anche di profonda condivisione artistica, letteraria, poetica e intellettuale ad ampio raggio.

Jean Cocteau, Gondole des morts, 1959, ph. Luca Stoppini

Tra i libri di maggior rilievo troviamo quello di Picasso, uno dei primi artisti che si specializza nella litografia e che all’interno del panorama avanguardistico di inizio 900 sfrutta questa sua abilità per la collaborazione con poeti nella realizzazione dei libri. Di estrema importanza in mostra anche il libro a firma Jean Cocteau, La Gondole des morts, pubblicato nel 1959, con contestuale esposizione del menabò originale utilizzato per l’edizione del volume curato da Vanni Scheiwiller per All’insegna del Pesce d’Oro “Nuova Serie Illustrata” n° 2. Le fruit permis, poèms, realizzato in collaborazione tra Sonia Delaunay e Tristan Tzara nel 1956, ottimo esempio dell’orfismo della Delaunay e quindi delle avanguardie storiche.

Sonia Delaunay, Tristan Tzara, Le fruit permis, 1956, ph. LucaStoppini

Ad accompagnare le poesie del critico e poeta catanese Guido Ballo, La stanza, poesie 81-84, pubblicate nel 1984, troviamo incisioni di artisti come Enrico Baj, Pietro Consagra e Piero Dorazio, per citarne alcuni, curate dallo stesso Vanni Scheiwiller con lo stampatore Giorgio Lucini, uno dei grandi maestri 1984 dell’arte tipografica e amico di sempre.

Se è vero che, come sottolinea Paolo Bonacina, «Il libro d’artista da sempre riveste un ruolo a sé stante nel mercato dell’arte, figlio di un collezionismo colto, estremamente di nicchia, internazionale e trasversale alle arti, dalla nascita dei libri d’horae miniati ad oggi» è, tuttavia, anche vero che ha una sua attualità come oggetto di culto, ricercato, quasi da wunderkammer, e che ritroviamo con crescente frequenza alle aste o nella nuova pratica tra artisti delle nuove generazioni.

Gianni Colombo, Strutture cinovisuali, 1967, ph. Luca Stoppini

Vi è un aspetto, inoltre, intimistico del libro d’artista, che si rinviene nella circostanza per la quale l’artista non è chiamato a illustrare il libro, ma a interpretare attraverso l’immagine la parola scritta. Questo rapporto tra parola e immagine, talvolta a differenza della “normale” pratica artistica, si riflette anche in un intimo rapporto tra poeta/scrittore ed artista: ne è un esempio l’amicizia tra Malabarba e Scanavino, o di Picasso con alcuni dei poeti del suo tempo.

Alberto Savinio, La nostra anima, 1944. Ph. Luca Stoppini

Visitando la mostra tutti questi aspetti emergono chiaramente, così come la dedizione di Vanni Scheiwiller, editore illuminato, in costante dialogo con l’artista e lo scrittore, anche nella scelta della carta o del carattere tipografico, facendo nascere il libro d’artista come un lavoro a più e più mani, e pensieri profondamente condivisi. Per l’occasione è stato realizzato un catalogo con un testo di Daniela Ferrari, un’intervista di Elisa Molinari ad Alina Kalczyńska e con gli scatti delle opere realizzati da Luca Stoppini, stampato in mille esemplari numerati.

Federico García Lorca – Llanto por Ignacio Sánchez Mejías, 1963. Ph. Luca Stoppini
Giuseppe Ungaretti – Apocalissi e sedici traduzioni, 1965. Ph. Luca Stoppini
Frank Kupka, Quatre historires de blanc et noir, 1926. Ph. Luca Stoppini

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